«In classe il 15 gennaio», la proposta dell’assessore Lucia Fortini
L’esponente della giunta regionale guidata da De Luca parla a Il Golfo della riapertura dell’attività didattica in presenza ma predica comunque prudenza: «Abbiamo scoperto che in venti giorni può davvero cambiare tutto»
Ancora non sono cominciate le feste di Natale, eppure già si pensa al rientro in classe. Dopo mesi di didattica a distanza, infatti, gli alunni campani potrebbero abbandonare i tablet ed i computer per tornare tra i banchi. Anche in questo caso, però, come in passato, non è tutto così chiaro e semplice. Ricordiamo che gli alunni della sola Campania sono in dad da fine ottobre. Nel resto d’Italia, invece, solo i ragazzi delle superiori hanno lasciato le scuole per studiare in maniera virtuale. Da giorni il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha parlato della riapertura in presenza delle scuole superiori dal 7 gennaio. Anche in questo caso, in Campania, non potrebbe essere così. «Non so ancora quando i ragazzi potranno tornare in presenza, ma escludo che si possa cominciare il 7 gennaio».
«A scuola al 75 per cento? Non siamo d’accordo col ministro all’Istruzione, forse la percentuale giusta è del 50: per questo ci affideremo all’autonomia organizzativa di ogni scuola facendo in modo che a decidere siano i dirigenti, così da lavorare in serenità»
A confermarlo a ‘Il Golfo’ l’assessore regionale della Campania Lucia Fortini. «Nei primi giorni del 2021 ci saranno degli incontri in seno all’unità di crisi per porre in essere tutte le valutazioni del caso. Farle adesso sarebbe inutile. Abbiamo imparato che in 20 giorni davvero può cambiare tutto», conferma. Ed ancora: «Rispetto a quella che è stata la nostra scelta, ovvero di rigidità e di didattica a distanza, ritengo che non sarebbe coerente riaprite tutte le scuole insieme il 7 gennaio». E qui l’ipotesi: «Avremo ipotizzato, e questa sarà la mia proposta che però dovrà avere il conforto dei dati scientifici, di far tornare gradatamente in classe gli alunni campani». Quindi prima torneranno tra i banchi i bambini dell’infanzia e della primaria (tutte le classi della primaria oltre le prime e le seconde che già attualmente hanno abbandonato la dad), poi le secondarie di primo grado (le scuole medie) ed infine le secondarie di secondo grado (le classi superiori). Rientrare in classe in modo graduale «è una scelta di ragionevolezza e di coerenza con quanto abbiamo fatto fino ad oggi», sottolinea l’assessore Fortini. Resta comunque la facoltà dei sindaci di fare scelte diverse, ovvero di continuare a far stare i bambini a casa «perché i territori sono assolutamente eterogeni».
Gli ultimi a rientrare in classe, quindi, saranno i ragazzi delle scuole superiori «anche se – ha detto l’assessore regionale -rientreranno prima gli alunni degli istituti tecnici e professionali prima dei licei in quanto hanno bisogno di seguire i laboratori in presenza». Ancora una volta, quindi, la scelta della giunta De Luca sarà quella di «non comprimere il diritto allo studio rispetto a quello alla salute». Non si sottrae l’assessore Fortini quando le chiediamo una data. «L’ipotesi al vaglio è che dal 15 gennaio gli alunni delle scuole della Regione Campania possano tornare gradualmente in classe. Ma ripeto: questa è un’ipotesi che deve essere valutata dall’unità di crisi». In ogni caso la Campania sarà differente non solo per le date di rientro in classe, ma anche per le percentuali di alunni in presenza. «Non siamo d’accordo con il ministro all’Istruzione – incalza Fortini – con il 75%. Questa non è una percentuale giusta anche dal punto di vista organizzativo. Probabilmente una percentuale giusta è del 50%». «Per questo – chiosa – ci affideremo all’autonomia organizzativa di ogni scuola facendo in modo che siano i dirigenti scolastici a modulare la percentuale degli alunni in presenza per consentire di lavorare in serenità».