Il terremoto e la lezione (Made in Italy) di Taiwan
Altro che terremoto di Casamicciola, a Taiwan il sisma di magnitudo 7,4 le ha fatto un baffo. Merito anche dei tecnici Italiani che hanno esportato un’altissima tecnologia antisismica basata sullo “smorzatore a massa accordata” e sui telai di travi e pilastri incrociati
Palazzi inclinati, grattacieli piegati su di un lato, torri intatte e pochi edifici crollati; a Taiwan, isola al largo della Cina, che ne contesta l’autonomia territoriale, un violentissimo terremoto di magnitudo 7,4 poteva produrre una vera e propria catastrofe con migliaia di morti e intere città distrutte, come spesso avviene in Italia e in altri Paesi del mondo particolarmente esposti a ricorrenti eventi sismici di grande intensità. Ciò non si è verificato, grazie all’altissima tecnologia messa in campo da quello Stato, che a distanza di 25 anni ha subìto due violenti terremoti dove in pratica non si sono verificate perdite di vite umane in modo significativo.
Nel 1999, si registrarono 11.000 feriti, 25.000 costruzioni distrutte, 40.000 con danni gravi e 200.000 sfollati. Oggi, con un Paese completamente ricostruito in sicurezza antisismica, secondo i primi accertamenti, i danni sono contenuti, con pochi crolli, sporadici edifici danneggiati in modo grave e l’incolumità dell’intera popolazione protetta dalle mappe dettagliate del rischio sismico e da costruzioni a prova terremoto, sull’esempio del Giappone e di altri Paesi asiatici che convivono tutto l’anno con “scosse sismiche” di grandi intensità!
Nella recentissima tecnologia adottata per contrastare anche i terremoti più violenti, c’è lo zampino dei ricercatori Italiani che hanno messo a punto un sistema di “mitigazione” delle onde sismiche in espansione basato su di un progetto molto accurato chiamato “smorzatore di massa accordata”. Il cuore del congegno è costituito da una enorme sfera di acciaio del diametro di mt. 5,5 e del peso di 660 tonnellate posizionata in assetto sospeso e collegati a cavi di acciaio; il tutto raccordato con 41 dischi sovrapposti di diametro variabile e completati da pistoni idraulici che interagiscono in modo da smorzare l’ampiezza delle oscillazioni gravanti sui palazzi in seguito ad un terremoto o ad un forte temporale con vento che può soffiare anche a 200 km all’ora.
Il sistema antisismico brevettato dagli Italiani si chiama “ Tuned Mass Damper” ed è costruito in modo tale da “assorbire” la potenza iniziale delle isosiste e agire, attraverso l’oscillazione” della sfera di acciaio in “controfase” rispetto alla struttura colpita dal terremoto. Ne consegue che la costruzione non collassi su se stessa, né si frantumi con il cedimento strutturale delle fondazioni, dei solai e delle pilastrature portanti. Naturalmente nella costruzione dell’edificio a Taiwan vi sono altri accorgimenti tecnici come platee in cemento armato sotterranee e una solida intelaiatura composta da travi e pilastri incrociati in cemento armato che scongiurano il crollo del fabbricato, ma lo fanno inclinare integro e intatto nell’intera struttura.
A questa sofisticatissima tecnologia dobbiamo la salvezza di vite umane e buona parte del patrimonio edilizio.
EDIFICI CHE NON CROLLANO
Il ricercatore del CNR Gabriele Fiorentino, intervistato dopo il terremoto di Taiwan, ha spiegato che nei Paesi asiatici -che sono all’avanguardia nei sistemi di contrasto all’azione distruttiva dei terremoti- si adottano da tempo sistemi costruttivi di edifici a prova sismica che attenuano la potenza delle isosiste seguendo l’andamento delle oscillazioni ma nello stesso tempo resistendo alle sollecitazioni sia di origine ondulatorie che sussultorie. Le intelaiature di travi e pilastri incrociati impediscono alla struttura di collassare, salvaguardando le persone e la stessa integrità dell’edificio.
E a Ischia come siamo messi? Sicuramente al paleolitico, a ben osservare i lavori in corso d’opera in una trentina di villette, modesti fabbricati, case alla “beneventana”, strutture malcostruite e abitazioni in pieno cratere che dovrebbero essere demolite e non…”ristrutturate” con criteri che non seguono le norme dell’Eurocodice 8! Consultando la piattaforma commissariale grazie alle leggi sulla Trasparenza, appare evidente una contraddizione di fondo: nei Decreti emessi per il finanziamento a fondo perduto delle opere di “ripristino con miglioramento/adeguamento sismico” condotte direttamente da privati cittadini, non si fa menzione di controlli in corso d’opera, non si parla di collaudi al termine dei lavori, non si fa cenno alle tecnologie da adottare per mettere in sicurezza sismica gli edifici in modo adeguato, né si adombra minimamente la possibilità di verifica -prima dell’inizio dei lavori- dell’entità del danno subìto dal fabbricato, non solo in base alle perizie asseverate di parte, né alle schede Aedes redatte “a vista” dai tecnici, ma attraverso saggi strutturali, carotaggi, introspezioni, carichi portanti e analisi dei materiali esistenti e da impiegare ex novo.
Siamo convinti che queste pretese “messe in sicurezza sismica” non seguano i canoni delle disposizioni europee in vigore, prova ne siano i lavori eseguiti nell’Edificio Scolastico “A. Manzoni” di Casamicciola negli anni 2015/2016, consegnati alla vigilia del terremoto del 2017 e rivelatisi inappropriati e inidonei per il funzionamento didattico, tanto è vero che la Scuola non è stata mai riaperta e addirittura suscettibile di un nuovo “restauro conservativo”!
Taiwan insegna molte cose. Corriamo ai ripari, prima del…diluvio!