IL SINDACO D’ISCHIA Enzo Ferrandino: «Fondi dal Comune per chi manterrà i livelli occupazionali»
«Io vi capisco: voi oggi avete paura, avete timore per il vostro futuro, e individuate nelle istituzioni coloro che dovrebbero dare delle risposte. Ma non perdiamo la lucidità di comprendere che per uscire da questa situazione complessa dobbiamo riconquistare il senso di comunità e dunque di unità: contrapporci sarebbe un errore enorme, serve compattezza e riconoscere il ruolo di ciascuno di noi. Il sindaco sul territorio è l’istituzione più presente, ma ha le mani legate e risorse limitatissime». Sale sul palco e parte come un treno il primo cittadino ischitano Enzo Ferrandino, che nel prendere la parola invoca ancora la necessità di comprendere che si è tutti sulla stessa barca. Arriva qualche timido fischio, lui rintuzza i contestatori e chiede di poter ultimare il suo intervento prima di essere eventualmente oggetto di lamentele e proteste.
«Vivo i vostri disagi, sono padre di famiglia come voi, quando torno a casa e guardo i miei figli negli occhi ho paura per il loro futuro esattamente come voi», prosegue Enzo Ferrandino che poi incalza: «Prima di essere sindaco sono stato operatore turistico e dopo la mia parentesi da sindaco tornerò ad esserlo, non parlate con un marziano ma con uno che certe cose le comprende e prima ancora le conosce a menadito. Qualcuno mi chiede se sono disposto a strappare la mia tessera di partito: ma cosa volete che me ne freghi del partito… Io sono ischitano e lo ribadisco una volta di più. Io sfido chi mi ha preceduto negli interventi ad andare a protestare nelle piazze vere, parlare qui a Ischia significa parlarci addosso. Se abbiamo gli attributi, andiamo a fare rumore laddove si decide il nostro futuro».
Il sindaco d’Ischia continua ad arringare la folla e ricorda: «Nella stessa situazione di Ischia si trovano tutte le realtà turistiche italiane, che hanno il problema degli stagionali. E allora vi chiedo: smettiamola di sentirci ombelico del mondo e cerchiamo di comprendere le dinamiche che ci sono davanti a noi per riuscire a trovare le risposte. Altrimenti si fa solo strumentalizzazione dei bisogni della gente, e questa non è mia intenzione». Poi prosegue: «Non è vero che come amministrazione non abbiamo fatto niente. Abbiamo iniziato a protestare a marzo per la Naspi, lo stiamo facendo per i tecnicismi che vi impediscono di ottenere quel bonus che sappiamo essere assolutamente fondamentale. Sono pronto a fare qualsiasi cosa insieme a voi, anche a strappare la fascia e a dimettermi, ma ogni iniziativa la si faccia, ripeto, nelle piazze che contano». Enzo Ferrandino poi fa anche un annuncio significativo: «In questi giorni, con gli amici dell’amministrazione, stiamo cercando di creare un piano di rilancio e di riapertura. Lavoratori, imprenditori, politici:, ognuno da solo non va da nessuna parte. Come Comune siamo pronti a mettere un milione e seicentomila euro sul tavolo, a disposizione di quelle imprese che riapriranno e garantiranno i livelli occupazionali. Perché tutti voi rivendicate la dignità al lavoro ed è su questo che bisogna lavorare».