Il ritorno Del Deo Gratias
di Graziano Petrucci
Premessa 1. Lo ammetto. Il sindaco di Forio, Del Deo, mi è sempre stato simpatico. Somiglia al maestro Jedi di Star Wars, Yoda. Basta ascoltarlo per rendersi conto della sua lunga e secolare esperienza politica e uscire da quel dramma che, certe volte, è l’ovvietà in un tipo di politico inesistente di cui è piano anche il Senato. Lui c’è. Ha ragione quando dice che la politica s’è scollata dalla società – e, aggiungo – non ne è escluso il livello locale che è basso. Anche per questo non ci potrà mai essere niente di personale se mi capita di dargli un consiglio o un pizzicotto per farlo tornare alla realtà. La stessa sorte tocca pure gli altri suoi colleghi, primi cittadini e Jedi delle rispettive amministrazioni, nonostante possa dire con certezza che la cosa non sia reciproca. Infatti, alcuni di loro, compreso qualche adepto, ritengono che io sia un cazzaro oltre che utopista. Me ne farò una ragione allo stesso modo degli scienziati che ancora non hanno capito se il Punto G esista davvero o sia una bufala di qualche complottista. Premessa 2. Ho visto qualche giorno fa l’intervista del sindaco di Forio sull’emittente locale e sono arrivato alla conclusione che tutti abbiamo bisogno di non esser lasciati soli nella galassia. Che abbiamo necessità di stare magari in società, perché la vita è crudele specie se ci riserva alcuni personaggi particolari che peraltro lui stesso si ritrova nella sua squadra. Non bisogna lasciare da solo chi investe il suo tempo per la comunità e perciò, questo tempo, gli va riconosciuto. Purtroppo non sono riuscito a finire i compiti guardando gli altri cinque incontri, sei se includiamo il sindaco di Procida, con i rispettivi protagonisti che nella realtà sembrano far parte tutti della stessa saga mentale. Tuttavia certe posizioni che Del Deo ha ripetuto attraverso comportamenti e decisioni prese dal suo governo, da quando è insediato, bisogna dirlo, si sono poste a tutela del Comune di Forio rompendo, di fatto, con alcune scelleratezze dell’amministrazione Regine. Ché, se non fosse intervenuto Yoda, avrebbe “regalato” al lato oscuro, e per ventidue anni al vecchio gestore delle strisce blu, il parcheggio di Monterone. Se non fosse stato per Del Deo che ha scelto di dare inizio al risanamento delle casse comunali oggi chissà in quale buco nero saremmo. Basti pensare – questo è un concetto espresso durante l’incontro televisivo – che nei sei mesi di esercizio delle strisce blu, da parte del vecchio gestore, nel 2015, il Comune incassava 75 mila euro. Oggi che la gestione è passata di nuovo all’amministrazione di Forio, nello stesso periodo del 2016 nelle casse dell’ente sono entrati ben 210 mila euro. Per il 2017 il sindaco in carica da tre anni ha detto di voler raggiungere quota 300 mila perché in lui scorre la forza che si oppone al lato oscuro. A questo punto viene da porsi la sua stessa domanda, vale a dire: come mai prima dai parcheggi “blu”, nelle casse pubbliche, arrivavano solo 75 mila euro mentre oggi si superano i 200 mila e si pensa addirittura a un aumento? Ecco un dubbio che potrebbe trovare un approfondimento, volesse il cielo in qualche indagine giornalistica seria se pure i giornalisti fossero retribuiti il giusto per ciò che fanno, e per non farci sentire soli, allo scopo di trovarne una risposta capace di tenersi in piedi da sola. Premessa 3. Del Deo, come gli altri suoi colleghi, si lamenta della stampa. Pare sia opinione diffusa che i giornali locali preferiscano cibarsi solo di cose negative tralasciando le positive. Consiglio ai nostri Jedi in carica di dotarsi di una comunicazione più efficace o se l’hanno di farla funzionare, come ha fatto notare Enrico Buono. Capace cioè di mettere in relazione quel che accade, o si decide, in un’amministrazione e l’esterno. Perché neppure l’opinione pubblica vuole sentirsi esclusa e sapere di qualche buona notizia quando c’è rende tutti più contenti come quando ci si ubriaca alle feste e la vita ti sorride. Va da se che una Proloco, di Panza o altro comune, a parte organizzare eventi e comunicarli, non può assolvere tale compito. In caso continuasse a mancare un «ufficio comunicazione» ad hoc, tutto ciò che si è fatto di positivo, se c’è stato, lascerebbe ancora una volta il posto a quello che non si è riuscito a fare con ricadute sui giornali, generando malumori nelle interviste ai cavalieri a cavallo delle amministrazioni. Ferma restando la possibilità di critica sul “come” sono gestite certe operazioni, non avrebbe senso leggere comunicati stampa e pubblicarli senza diritto di replica o di riflessione, consiglio al Sindaco di Forio di non seguire le tracce di Ischia che ha scelto di costituire un ufficio comunicazione soltanto a meno di cinque mesi dalle elezioni. Anche qui sarebbe il caso di farsi qualche domanda. Premessa 4. Nel suo incontro televisivo Del Deo ha detto una cosa con la quale non si può essere in disaccordo. Le minoranze devono fare opposizione in modo costruttivo. Presentando quando è possibile una valida possibilità alla strada che potrebbe essere scelta dal governo locale in carica. Quella di Forio non è il solo e unico caso di opposizione che potrebbe citarsi. Da nessuna, tanto per fare qualche esempio, è stata più proposta l’unificazione dei servizi che darebbe senza aggravio – all’isola intera- vantaggi economici non di poco conto. C’è da dire che neppure il primo cittadino di Forio ha pensato di portare avanti questa idea, o magari avviare una discussione, che so, sui taxi e un regolamento unico con la riorganizzazione del servizio su base isolana a suon di spada laser. O se l’ha fatto non se n’è accorto nessuno. Di tutto, – come ha tenuto ad affermare il sindaco che guarda all’isola intera, e di ciò bisogna dargli atto – le opposizioni potrebbero indicare i numeri a vantaggio, le ipotesi di accessi a finanziamenti e business plan. Cose che sarebbero care a Yoda e colleghi che magari avrebbero difficoltà a star dietro a questi passaggi fondamentali. Da ciò, se accadesse, il semplice cittadino potrebbe confermare che la forza scorre pure tra i banchi delle opposizioni che, fatta qualche eccezione, lasciano un po’ desiderare in quanto a reattività e creatività politica. Premessa 5. Nel sacro prato delle amministrazioni mancano i soldi per le opere. Tolti quelli per finanziare le cazzate o spenderli in modo convulso come un adolescente davanti alla vetrina dei saldi o in luminarie e senza prospettiva, hanno ragione. Questo non significa certo che determinazione, flessibilità mentale e capacità di approfondire conoscenze, temi e competenze siano inutili anche nel pubblico impiego. E neppure ci si può nascondere dietro il labirinto della Regione, interlocutore per i fondi europei, che è senza via d’uscita quando si parla di finanziamenti. I comuni potrebbero unire le forze e costituire un ufficio intercomunale per l’accesso ai fondi della CE a costo non superiore di quello attuale. Una volta Yoda, quello vero, disse: “ Fare o non fare, non c’è provare”. Ma forse era ubriaco e di sicuro non aveva intenzione di fare politica.
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