Cambia, sul sito del Viminale, l’elenco degli eletti alla Camera nel plurinominale per la Circoscrizione Campania 1: scompare dall’elenco il nome di Guido Milanese (Fi), entra quello di Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra).
A distanza di 24 ore, dunque, il Viminale ha corretto la precedente indicazione, che metteva Borrelli tra i non eletti. Assieme a lui, sono “rientrati” anche altri tre parlamentari (tra cui Umberto Bossi, a sua volta escluso inizialmente). Borrelli, che attualmente è consigliere regionale di Europa Verde in Campania, entra dunque alla Camera nel plurinominale con Alleanza-Verdi-Sinistra. Il cambiamento è dovuto alla ripartizione, su base nazionale, dei cosiddetti “resti”, che ha portato Borrelli a conquistare il seggio nella circoscrizione Campania 1-P02, dove era anche capolista.
Cosa sono i “resti”
Se nei collegi uninominali vince semplicemente il candidato che prende più voti, nei collegi plurinominali i calcoli sono più complessi. In primis, la lista o la coalizione deve superare la soglia di sbarramento del 3%; a quel punto, si determina un quoziente elettorale, ottenuto dividendo il totale dei voti ottenute dalle liste o dei voti trasferiti dai candidati nei collegi uninominali alle liste collegate, per il numero di seggi da assegnare.
A questo punto, si divide ulteriormente la cifra elettorale di una coalizione o di una lista non collegata per il quoziente elettorale: il risultato (tolti i decimali) corrisponde al numero di seggi da assegnare alla lista o coalizione presa in considerazione. Ed è qui che entrano in gioco i “resti” delle divisioni: i seggi che devono ancora essere assegnati, vengono attribuiti a coalizioni o liste che abbiano i “resti” maggiori, in ordine crescente. Nelle coalizioni, i seggi vengono così distribuiti fra le liste collegate che abbiano superato le soglie di sbarramento.