IL RICORDO Ciro, una vita per la sua passione: il lavoro

Ciro Aracchi non era soltanto il gestore della Pizzeria del Corso a Casamicciola Terme e nemmeno soltanto il pizzaiolo, attività che lo esponeva maggiormente al pubblico e lo poneva in un ruolo di “front man” che francamente faceva fatica a passare inosservato. La pizza per Ciro era più di una passione, era continua sperimentazione, all’insegna di una meticolosità tale da trasformarla quasi in ossessione. I risultati? Beh, chiedetelo al palato di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di assaggiarla, ma nel momento in cui porgiamo l’ultimo saluto a chi ci ha lasciato sembrerebbe quasi irriverente soffermarci su questi aspetti. Sappiamo però che a Ciro faceva e fa piacere, perché si sentiva anche gratificato dalle soddisfazioni e dai complimenti che riceveva per aver espletato al meglio la sua professione.

In realtà, però, Ciro Aracchi è stato un esempio soprattutto per un altro motivo. Perché ha rappresentato una categoria ormai in via d’estinzione. Negli ultimi tempi la malattia lo stava divorando pian piano eppure lui non ha mai voluto rinunciare al lavoro, per quanto nessuno glielo imponesse, tutt’altro. Stare “sul campo” lo aiutava a sentirsi vivo, l’idea di rimanere in panciolle a casa anche con un quadro clinico compromesso era una prospettiva che probabilmente rifuggiva senza se e senza ma. Una lezione di vita soprattutto per tanti giovani che oggi davanti a uno starnuto o a mezza linea di febbre si tirano fuori e magari ne approfittano per rimanersene tranquilli e beati sotto le coperte. E poi c’erano quelle chiacchierate a inizio o fine serata, quando i ritmi erano meno serrati, nel corso delle quali Ciro riusciva sempre a dispensare sorrisi e cordialità. Quei sorrisi che si sforzava di mostrare anche negli ultimi tempi, ma con sempre maggiore fatica. Forse perché, da personaggio anche schietto e talvolta “ruspante” quale sapeva essere, evidentemente la finzione era un esercizio che gli riusciva difficile. Ciro ci ha lasciati, ma non ha perso la sua battaglia: finché è vissuto, ha combattuto il suo braccio di ferro con la malattia, facendo in modo che non avesse mai il sopravvento sulla propria quotidianità.

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