IL PUNTO Nessun uomo è un’isola…tutti assieme per i diritti.
Ho parlato con Daniele Silani, amministratore di un gruppo di oltre 5.000 iscritti e che si occupa dei collegamenti marittimi tra le isole minori. Mi proponeva un coordinamento nazionale tra tutte le isole d’Italia che fondano la loro possibilità di contatto con la terraferma nei collegamenti via mare. La sua convinzione, come pure la mia, è la necessità di attivare politiche ed interventi diretti a migliorare le condizioni e la qualità della vita degli isolani, garantendo i servizi essenziali a cominciare da sanità e trasporti.
Alcuni problemi si trascinano da sempre e per questo motivo va trovata una soluzione.
Su Pozzuoli, al mattino, lavoratori, studenti e operatori commerciali non arrivano a terraferma prima delle 7,45/8,00 e poi debbono fare i conti con il traffico cittadino per raggiungere i luoghi di lavoro, di studio o di approvvigionamento commerciale. Orari assurdi che non danno dignità e serenità a chi ha scelto di vivere e di operare sull’isola di Procida, pur dovendo raggiungere terraferma al mattino presto. Altro che capitale di cultura e di interscambi. Siamo e restiamo cittadini calpestati e non curati dalla Regione Campania.
Sappiamo bene che nelle isole il tema della mobilità marittima è preda di perenni criticità. Così come la stessa sanità, che nega servizi assistenziali indispensabili e medicina di prevenzione e di cura che attualmente a Procida sono carenti o assenti.
Le isole minori rappresentano una preziosa risorsa dal punto di vista culturale, paesaggistico, turistico ed economico per l’Italia e per l’intero Mediterraneo. Ne è testimonianza l’interesse nazionale ed internazionale di cui sta godendo l’Isola di Procida con la proclamazione a “Capitale Italiana della Cultura”. Esse rappresentano un elemento di fondamentale attrattiva del nostro territorio e una grossa opportunità di sviluppo economico che può essere legato a progetti che investono ambiente, recupero urbanistico, trasporti, sanità e che può avere riflessi positivi sull’intero territorio nazionale e sul Mediterraneo. Ecco perché, per non ricadere sempre nei soliti errori che hanno prodotto uno stato di perenne emergenza, è indispensabile un coordinamento attivo e diretto tra le diverse realtà locali che fanno riferimento alle isole minori italiane.
In tanti anni ci siamo accorti che vivere su un’isola è un qualcosa di particolarmente affascinante ma che crea disagi e patimenti di cui gli organi istituzionali, chi sta dietro le scrivanie per intenderci, non riesce ad immedesimarsi e comprendere. Spesso, su questioni di primaria importanza, come il diritto alla salute e il diritto alla mobilità via mare, c’è un’assenza ed un menefreghismo non più tollerabile nel 2022. Non si può sempre combattere, alzare la voce, scendere in piazza per rivendicare sacrosanti diritti. Chi vive su un’isola paga le tasse come tutti gli Italiani ed ha diritto a ricevere servizi efficienti come tutti gli Italiani. Ecco perché tutti dobbiamo sentirci impegnati a chiedere un “assessorato alle isole” presso la Regione Campania, capace di ascoltare, decidere ed intervenire. Procida, Ischia e Capri sono risorse del territorio regionale che danno lustro ed economia a tutta la regione. I problemi dei cittadini che vi risiedono vanno capiti, affrontati e risolti. Non si tratta di avere un nuovo assessore ma di puntare ad una gestione unificata dei problemi delle isole e dell’insularità.
” Nessun uomo è un’isola”, è la poesia di John Donne sull’importanza di rimanere uniti nelle avversità. Viviamo in una società globalizzata eppure malata di solitudine, in cui la comunicazione si trasforma in monologo e non in conversazione. Siamo tante piccole isole sparse che non si rendono nemmeno conto di essere parte della stessa nazione, che difendono i propri confini con orgoglio e furore ma che rivendicano, giustamente, diritti irrinunciabili come la salute e quello di spostarsi.