Il paese riparte e la Fase 2 entra nel vivo, gli umori dell’isola
Venerdì 15 maggio il consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che prevede una serie di misure per la ripartenza dopo la fase emergenziale, ma è ancora da definire la situazione in Campania
Di Henry Camilo Bermudez
La Fase 2, o meglio la Fase 2bis, sembra entrare nel vivo dal momento che molte realtà produttive del nostro paese potranno nuovamente ripartire, anche se con precise regole sanitarie da seguire. Come si legge in una nota di Palazzo Chigi, Il nuovo Dpcm approvato dal Cdm «delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali».
Nei giorni precedenti al Dpcm non erano però mancate le polemiche con i suggerimenti arrivati dall’INAIL, accolti, a dire il vero, con molta circospezione da tutti. I quattro metri tra un tavolo e l’altro avevano fatto storcere il naso a molti ristoratori, per non parlare dei cinque metri proposti tra un ombrellone e l’altro negli stabilimenti balneari. Sarebbero state regole quasi impossibili da attuare su un territorio come quello di Ischia e, in considerazione di tante altre realtà come la nostra, è passata la linea delle Regioni. C’è da però da precisare che in Campania, il governatore De Luca ha voluto temporeggiare affermando che: «La Campania adotterà misure diverse per quanto riguarda la ristorazione e le attività balneari». Quindi, al momento in cui vi scriviamo la situazione non è ancora ben definita nella nostra regione, mancando l’ordinanza del presidente De Luca.
Comunque nel documento delle Regioni nell’ambito della ristorazionesi legge che si deveassicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.Può essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C e il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani. Obbligatoria deve essere la presenza di gel e disinfettanti in più parti del locale, mentre gli elenchi delle prenotazioni devono essere conservati per 14 giorni.La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, mentre la consumazione a buffet non è consentita.
Questo è quello che riguarda la ristorazione, ma andiamo a vedere quali sono le regolamentazioni per le stazioni balneari, altra realtà produttiva della nostra isola. Dal documento ufficiale apprendiamo che si deve assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone e che tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m.Le attrezzature come lettini, sedie a sdraio, ombrelloni vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare.
Distanza di un metro pure tra i bagnanti nelle spiagge libere. Per quanto riguarda gli sport da spiaggia, sì a quelli individuali o in acqua (nuoto, surf, windsurf), vietati invece gli sport di squadra (beach-volley, beach-soccer). La rotta per ripartire sembra ormai è tracciata e in attesa di un’ordinanza ufficiale da parte della regione Campania abbiamo sondato gli umori di alcuni personaggi isolani legati al mondo della ristorazione, del settore balneare e del mondo ricettivo anche in prospettiva di una eventuale riapertura delle frontiere prevista per il 3 giugno.