CRONACAPRIMO PIANO

Il giallo di Barano

Ieri mattina il corpo senza vita di Marta Maria Ohryzo 33enne ucraina è stato ritrovato al Vatoliere a Barano. Indagini affidate ai carabinieri, l'ipotesi della caduta accidentale ritenuta la più accreditata ma non si esclude nessuna ipotesi. Interrogato il compagno russo che ha denunciato la scomparsa. L'allarme era stato lanciato dall’uomo convivente con il quale la vittima aveva avuto un alterco nel pomeriggio di sabato. Sul posto Scientifica e magistrato, disposta l'autopsia dal PM Alfredo Gagliadi

7 pompieri scelti, 7 ore per il recupero di Marta Maria Ohryzo, ucraina classe 1991 residente a Barano d’Ischia. Avvolta in un telo per cadaveri, così è stata portata via dalla boscaglia di un dirupo vicino casa al “Terone”, una località del Vatoliere nel comune di Barano d’Ischia, dove il suo corpo senza vita è stato rivenuto dai militari dell’Arma guidati dal Capitano Tiziano Laganà dopo la denuncia di scomparsa inviata dal suo convivente. Sono servite due scale dei vigili del fuoco, un’ora di lavoro della squadra 11b coordinata da Carlo Cecere per raggiungere e portare in sicurezza il corpo.Marta Maria avrebbe compiuto 33 anni il prossimo 29 settembre. Servirà ora l’autopsia per sciogliere gli ultimi dubbi sulla sua morte. Sotto torchio il compagno di lei che dopo essere stato assunto a sommarie informazioni è stato portato in caserma per essere ulteriormente ascoltato e fugare i possibili coni d’ombra nella sua narrazione dei fatti. Sul del decesso ci sono ancora alcuni punti da chiarie, non ci sono infatti ancora certezze, sulla base degli elementi in possesso degli investigatori. I militari intendono infatti determinare, oltre ogni ragionevole dubbio,cosa abbiamo portato alla morte la donna e quali le cause incontrovertibili della sua morte che, al momento, sono state giudicate accidentali anche se la donna risulterebbe caduta da una altezza poco elevata che comunque va dai 2 ai 5 metri lungo un pendio caratterizzato da una folta vegetazione e le sterpaglie.

La donna, una 33enne di nazionalità ucraina, si sarebbe allontanata dalla casa in cui abitava col suo convivente e sarebbe poi precipitata percorrendo una stradina isolata poco distante, caratterizzata da un dedalo di viuzze a strapiombo tra le creste delle colline baranesi, ma la caduta sarebbe avvenuta da una altezza non particolarmente elevata e proprio il suo compagno avrebbe poi dato l’allarme questa mattina. In questi luoghi, soprattutto, quando non si è esperti, è facile perdersi ed incorrere in un incidente.

Poco dopo le 15 sul luogo in cui è stato individuato il cadavere è stato predisposto il recupero del corpo della donna che era stato già ritrovato in mattinata. Il recupero è avvenuto intorno alle 17,00 a seguito dell’intervento dei vigili del Fuoco. Un recupero complicato legato anche alla difficoltà di raggiungimento dei luoghi impervi e alle indagini in corso che hanno richiesto una particolare cautela oltre che alla calura estrema. Nel primo pomeriggio di ieri sono arrivati i carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche con loro il magistrato incaricato di turno che ha seguito sul posto e da vicino l’evolversi dei rilevi e le indagini in corso. Gli esperti del nucleo investigativo hanno esaminato l’area e la salma: sul corpo della 33enne non sono stati trovati segni evidenti di violenza, ma per determinare cosa abbia provocato la morte della 33enne è stato disposto dal Procuratore della Repubblica Alfredo Gagliardi l’esame autoptico che sarà eseguito nei prossimi giorni presso il Reparto di Anatomopatologia del II Policlinico di Napoli. La salma ieri è stata conservata presso la camera mortuaria dell’ospedale Anna Rizzoli di Ischia.

Una testimone, anch’ella di nazionalità estera, ha raccontato al nostro giornale di frequenti litigi e dell’uso smodato di alcolici ed in particolare di una notte trascorsa tra urla e grida che hanno tenuto sveglio l’isolato: “ Ho sentito gridare tutta la notte- ci ha spiegato la donna che viveva poco distante dai due giovani dell’est Europa- era sempre così soprattutto quando erano ubriachi, li incontravi spesso per strada a volte quando beve e si camminavamo senza neppure riuscire a reggersi in piedi. Poi stamattina abbiamo saputo della tragedia, i carabinieri e tutti sono ancora li “. Anche in paese a Barano, tra lagente c’è molto scetticismo sulla dinamica dei fatti, man mano che passavano le ore dopo il rinvenimento ed il successivo recupero i timori che questa possa essere una brutta storia di violenza domestica finita male si sono accresciuti. Saranno ora le autorità a fare stabilire l’accaduto. Già in passato il convivente della Ohruzko era stato denunciato alle autorità per maltrattamenti, anche il padre di lei aveva segnalato la violenza del compagno. Entrambe hanno un passato sentimentale burrascoso. Non era infrequenti le liti e le botte. Entrambe però aveva continuato la loro relazione. 

A dare notizia della scomparsa di Marta Maria è stato proprio il compagno della stessa, di nazionalità russa che ha avvisato i carabinieri della locale stazione, raccontando dei malumori delle ore precedenti. I militi, una volta arrivati sul posto e visionato il cadavere, hanno richiesto l’intervento del medico legale. Secondo le indiscrezioni emerse, i due avrebbero potuto consumare alcol e la donna si sarebbe allontanata poi da casa senza farvi più ritorno dopo un litigio consumatosi nel pomeriggio di sabato. Da qui la richiesta di aiuto e di soccorso del compagno ed infine il ritrovamento.Stando ad un primo racconto la donna potrebbe essere scivolata accidentalmente e non ci sarebbero collegamenti tra i litigi e la morte. Le indagini sono appena cominciate. Il giallo resta.

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