IL DATO Legge contro il fumo, calano i ricoveri di asmatici
A 20 anni dall’entrata in vigore della legge Sirchia che, a tutela dei non fumatori, vietava il fumo nei locali pubblici chiusi, il bilancio degli esperti della Soc italiana di Allergologia, Asmologia e Immunologia clinica ( SIAAIC), è positivo: sono diminuiti del 10/15% gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri dei pazienti asmatici, anche tra i più piccoli. “L’asma è una malattia cronica delle vie aeree di natura infiammatoria, che interessa una vasta parte della popolazione. Se una persona non ha caratteristiche patogenetiche, il fumo passivo non può causarla. Ma le persone che soffrono di asma bronchiale risentono in modo negativo degli effetti del fumo sia attivo che passivo, per la potente azione infiammatoria e la minore efficacia del trattamento farmacologico” sottolinea Mario Di Gioacchino presidente SIAAIC.
La malattia tende quindi ad avere un andamento peggiore e a riacutizzarsi con maggiore frequenza. “Il fumo passivo in età pediatrica è un fattore che favorisce l’insorgenza dell’asma nei bambini e aumenta la possibilità che possano diventare asmatici nel tempo – aggiunge Gianenrico Senna, professore di Malattie Respiratorie all’Universita di Verona e Direttore dell’Asma Center del Policlinico Universitario – Inoltre l’esposizione al fumo passivo in età pre e post natale, aumenta il rischio di comparsa dell’Asma dal 21 all’85%”. “I progressi che abbiamo ottenuto negli ultimi 20 anni (la scadenza ricorre il prossimo 16 gennaio) grazie alla pulizia dell’aria dal fumo di sigaretta, rappresentano uno dei più importanti risultati di salute pubblica. Ma l’abitudine al fumo nei pazienti asmatici resta ancora molto alta e la frequenza della malattia è legata anche all’aumento del carico pollinico e dello smog – sottolineano gli esperti SIAAIC – Servono ancora molti altri sforzi per proteggere le persone che esposte al fumo passivo in casa. Ora bisognerebbe contrastare l’esposizione all’aereosol della sigaretta elettronica e dei dispositivi a tabacco riscaldato. Ci sono studi che indicano la presenza di sostanze potenzialmente nocive di questi vapori, i cui effetti sulla salute respiratoria sono poco chiari e praticamente sconosciuti nel lungo periodo” concludono gli esperti.