Il Cudas in campo contro le nuove modalità di pagamento del ticket
La denuncia: “Inaccettabile che i cambiamenti siano avvenuti senza preavviso”
Nuove modalità per il pagamento ticket senza preavviso. Questo quanto successo ieri all’ospedale Rizzoli. La denuncia è del Cudas – Comitato Unitario per la Difesa e il Diritto alla Salute – presieduto da Gianna Napoleone. “Quella di ieri – hanno detto dal comitato – è stata una mattinata da dimenticare per quanti si sono recati al “Rizzoli” per usufruire dei servizi dell’ambulatorio di analisi e della radiologia. Con minimo preavviso e minima informazione, infatti, hanno trovato la sorpresa di nuove modalità per il pagamento ticket, tutte esterne all’ospedale, dove era previsto che non si potesse più contare su personale dedicato”. Nella nota a cura del comitato si spiega come “così, spariti gli addetti da un giorno all’altro, i numerosi utenti hanno appreso che avrebbero dovuto provvedere a pagare il ticket presso farmacie e tabaccherie o con una (per i più) farraginosa procedura via internet”.
La novità non è stata accolta bene dagli utenti tanto da suscitare “vibrate proteste” per i “notevoli disagi, per non parlare della perdita di tempo per correre dietro alla nuova procedura, che ha mandato in tilt l’accesso alle prestazioni”. Per il comitato “Come si sarebbe potuto e dovuto prevedere nel dare l’avvio a un cambiamento così impegnativo a metà mese, nel bel mezzo della settimana e in un periodo di forte affluenza dell’utenza esterna. Un pasticciaccio aggravato dall’inadeguatezza dell’informazione sulle nuove modalità di accesso alle prestazioni”. Il Comitato Unitario per la Difesa e il Diritto alla Salute attacca l’Asl. “È l’ennesima dimostrazione di una inaccettabile sottovalutazione dell’impatto di certe misure sull’utenza, a cui, invece di facilitare procedure e percorsi, si continua a complicare la vita. Per fortuna, preso atto del flop, verso la fine della mattinata si è deciso di ripristinare il pagamento diretto, almeno per evitare che la situazione si complicasse ulteriormente. Si è fatto, insomma, ciò che si sarebbe dovuto fin dall’inizio della giornata e nei giorni precedenti. preoccupandosi, prima di procedere a qualunque cambiamento, di prepararlo al meglio”.
Secondo il comitato: “Che bisogno c’era di partire il 21 marzo, in gran fretta e senza una capillare informazione preventiva della popolazione? Caso mai, dal 21 marzo, si sarebbe dovuto cominciare a preparare l’applicazione delle nuove regole dall’inizio del mese di aprile. Con la necessaria gradualità. Come è auspicabile che si faccia ora, dopo questo pessimo esperimento primaverile”. Il Cudas ha invitato “la Direzione sanitaria del “Rizzoli” e i responsabili aziendali dell’innovazione a correggere le decisioni assunte, al fine di non esporre l’utenza a ulteriori disagi e disservizi e a preoccuparsi di facilitare anche l’accesso alle prenotazioni presso le farmacie e il cup – centro unico di prenotazione – isolano, dove ci risulta che l’effettuazione di alcune prenotazioni sia particolarmente difficile se non, a tratti, impossibile”. “È intollerabile che – chiosano dal comitato – chi ha già un problema di salute, debba perdersi dietro complicazioni burocratiche, telematiche e amministrative, per di più pagando il (dis)servizio”.
Il CUDAS è subito sceso in campo per i tiket ma su cose ben più serie non si fa sentire.Parlo della questione Villa mercede.Dal 1 aprile non ci sarà più il sostegno diurno ai pazienti perché così ha deciso la ASL senza avere considerazione del danno arrecato ai pazienti e ai familiari .Silenzio assordante anche da parte delle istituzioni sindaci in testa alle quali auguro sinceramente di aver bisogno prima o poi di un sostegno di tal genere e non trovarlo.
Il problema è che ogni cosa bisogna trasformarla in politica.Il bene comune non interessa a nessuno.