CRONACA

Il Covid ha colpito anche le casse comunali

Dallo Stato centrale in arrivo fondi per i Comuni. Ferrandino: «Non sono bastevoli»

Quanto è costata e quanto costa l’emergenza Covid ai Comuni? Non è semplice fare un calcolo preciso dei mancati introiti, ma basta pensare che, ad esempio, i locali che hanno messo sedie, tavolini e pedane fuori i propri locali sono stati esentati dal pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Ma c’è ancora altro. Come ad esempio la tassa di soggiorno il cui saldo, per il mese di giugno, è stato pressoché zero per i Comuni. Voci come queste ce ne sono ancora. E proprio per compensare le minori entrate dovute all’emergenza Coronavirus, nei prossimi giorni arriverà dallo Stato una sorta di ‘ristoro’ per tutti i Comuni.

I soldi arrivano dal fondo «Esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali» da 3,5 miliardi stanziato dal governo con il “decreto rilancio” e servono per supportare le amministrazioni che, per mesi, non hanno riscosso imposte, tasse e sanzioni e che hanno erogato meno servizi del previsto. In genere i Comuni più popolosi hanno ricevuto più contributi. In ogni caso il riparto del fondo è stato definito sulla base della metodologia approvata dalla conferenza Stato-città del 15 luglio scorso e si basa su una stima della perdita di gettito di entrate tributarie ed extratributarie. Sono stati considerati anche i risparmi o gli incrementi di spesa e i fondi già assegnati negli ultimi mesi. Questi soldi non dovrebbero essere gli ultimi: nel nuovo decreto sono previsti altri 5,5 miliardi destinati agli enti locali. A Ischia il fondo totale previsto dal decreto rilancio è di oltre un milione di euro.

Per la precisione si tratta di 1.083.843 euro con l’acconto arrivato a maggio pari 428.121 euro e con il saldo pari a 655.722 euro. Stanziati per Forio, invece, 934.681 euro. L’acconto arrivato a maggio è stato di 367.289 euro mentre il saldo previsto è di 567.392 euro. A seguire Casamicciola che si è vista assegnare dal decreto rilancio359.638 euro. L’acconto arrivato a maggio è stato di 127.235 euro mentre il saldo è di 232.403 euro. A seguire Barano d’Ischia che si è visto stanziare dal decreto rilancio poco meno di 350mila euro. È di 349.674 euro la cifra esatta con l’acconto arrivato a maggio pari a 120.168 euro ed un saldo di 229.506 euro. A Lacco Ameno arriveranno in totale 305.330 euro. La prima trance, ovvero l’acconto, è stato di 124.755 euro ed il saldo previsto di 180.575 euro. Chiude questa speciale ‘classifica’ il Comune di Serrara Fontana che si è visto attribuire dal decreto rilancio 143.293 euro con un acconto di 57.452 euro. Il saldo è 85.842 euro. Fondi anche per Procida ai quali sono stati destinati dal decreto rilancio circa 470mila euro. L’acconto arrivato a maggio ha fatto sì che nelle casse comunali arrivassero 164.620 euro e con un saldo di 304.453 euro.

«I fondi del Governo non sono bastevoli», conferma il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. «L’emergenza sanitaria ci ha ridotto enormemente le entrate tributarie e non solo. Stiamo registrando anche degli ulteriori rallentamenti sugli incassi. Esiste una sofferenza dell’economia reale del paese e del territorio che si ripercuote anche sulle tasse comunali», spiega ancora il primo cittadino del Comune più grande dell’isola. «Speriamo che lo Stato centrale possa dare ulteriormente una mano ai Comuni specialmente quelli a vocazione turistica. La nostra isola, infatti, non ha altre forme di sostentamento economico diverse dal turismo. Il nostro territorio vive solo ed unicamente di turismo. Sulla terraferma quando il turismo si ferma, la popolazione si dedica ad altre attività. Ma non è questo il nostro caso». E così con un calo di circa il 50% degli incassi relativi all’imposta di soggiorno ed i ritardi nei pagamenti, i bilanci comunali rischiano di andare in sofferenza. «Alcune strutture sono rimaste chiuse e quelle che hanno riaperto non hanno lavorato a pieno regime. Per questo sicuramente avremo meno incassi relativi all’imposta si soggiorno». «E non solo», spiega ancora Ferrandino. «Quando una struttura produttiva per sei mesi è stata chiusa e quando ha riaperto l’ha fatto a scartamento ridotto, può capitare che ci sia un rallentamento nel pagamento». In pratica ciò che sta accadendo a Ischia. Ferrandino, poi, conclude con un auspicio. «Queste sono ovviamente delle previsioni. Sarà il bilancio consuntivo a fine anno che ci dirà esattamente qual è la situazione economica dell’ente e quando le casse comunali abbiano risentito dell’emergenza Covid».

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