Il Covid-19 “affossa” la giustizia, l’appello dei giovani avvocati

Il direttivo dell’AGAI ha indirizzato una accorata nota tra l’altro al ministro della Giustizia ed al governatore Vincenzo De Luca: ecco le richieste dei professionisti per un palazzo di giustizia funzionale e sicuro

Non ha dubbi il presidente dell’AGAI, l’associazione dei giovani avvocati dell’isola d’Ischia, Vito Manna. La giustizia, e a più riprese lo abbiamo documentato anche sul nostro giornale, è certamente uno dei settori più colpiti dall’emergenza coronavirus. E non è un caso che le varie problematiche che stanno emergendo relativamente alla sezione distaccata di via Michele Mazzella, spiega lo stesso presidente, possano far parlare a tutti gli effetti di “emergenza nell’emergenza”. E così l’associazione ha deciso di far sentire la voce della propria protesta temendo che la ripresa dell’attività giudiziaria sull’isola possa essere più lenta che altrove, rischio peraltro decisamente concreto allo stato dell’arte. Con evidenti ripercussioni sia per i professionisti del Foro che per gli stessi cittadini. Da qui le decisione del direttivo di redigere una dettagliata nota, che è stata trasmessa al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al presidente della giunta regionale campana Vincenzo De Luca, al presidente della Corte di Appello di Napoli Giuseppe De Carolis, al presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo, al giudice ordinario della sezione distaccata di Tribunale di Ischia Eugenio Polcari, al presidente dell’Assoforense, ai sindaci dei cinque Comuni isolani ed al commissario prefettizio di Lacco Ameno. L’oggetto del documento è “Richiesta interventi urgenti presso il palazzo di giustizia di Ischia – ufficio Giudice di Pace e Sezione Distaccata del Tribunale di Napoli.

«IL COVID-19 HA PEGGIORATO LO STATO DI SALUTE DELLA GIUSTIZIA ISOLANA»

Gli scriventi esordiscono così: «L’Associazione Giovani Avvocati Ischia, esprime tutta la propria preoccupazione per la paralisi della giustizia alla quale si andrà incontro in questa cd “fase 2”, che, in assenza di provvedimenti concreti, avrà evidenti ripercussioni anche nella fase di ripresa a regime delle attività processuali in danno di tutto l’indotto economico che ruota intorno alla “giustizia” e colpendo soprattutto i giovani avvocati. In questo periodo dove ogni comparto economico – produttivo del paese rivendica il diritto ad avere aiuti concreti dallo Stato al fine di evitare il fallimento a breve termine, forse ci si dimentica che l’emergenza epidemiologica da COVID 19 ha colpito anche un nervo già scoperto del nostro sistema, che è quello della giustizia. Da anni si denuncia da più parti dello stivale la carenza di personale amministrativo, di Magistrati e la presenza di strutture fatiscenti ed obsolete con conseguente rallentamento ed inefficienza della macchina processuale. Come già la classe forense richiedeva a gran voce prima della emergenza sanitaria, c’è bisogno di importanti investimenti nel settore giustizia al fine di ammodernare le strutture e accrescere il personale dal punto di vista numerico per smaltire tutto l’arretrato e creare un sistema processuale snello ed efficace al passo con i sistemi degli altri paesi europei». I professionisti isolani scendono poi nel dettaglio: «Analizzando la situazione che ci riguarda più da vicino – scrivono – la giustizia ad Ischia, già prima della crisi sanitaria, aveva dei grossi problemi, come evidenziato più volte dall’Avvocatura Isolana. Tanto premesso, corre l’obbligo di precisare che risulta evidente che in questa fase emergenziale bisogna sicuramente in primis tutelare il preminente diritto alla salute di tutti i cittadini, e pertanto, tenuto conto delle note criticità degli Uffici del Giudice di Pace, apprezziamo il provvedimento del Presidente della Corte di Appello di Napoli che ha differito al 4 giugno la redazione del protocollo d’intesa con il Procuratore Generale della Repubblica ai sensi dell’art. 83 comma 6 del d.l. n. 18 del 17 marzo 2020 conv. con L. n. 27 del 24.04.2020 in ordine alla celebrazione dei processi innanzi ai Giudici di Pace del distretto della Corte di Appello di Napoli (ferme le eccezioni previste dalla legge); nonché, come da noi auspicato, è importante garantire la celebrazione delle udienze innanzi al Tribunale con la forma della trattazione scritta ex art. 83 lett. h) del d.l. 18/2020 con L. n. 27 del 24.04.2020, ove possibile, come stabilito dal Presidente del Tribunale».

«IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI ISCHIA NON PUO’ GARANTIRE LA RIPRESA IN SICUREZZA»

Esaurita la fase elogiativa, gli avvocati mettono il dito nella piaga: «Ciò posto, garantita con i provvedimenti adottati dal Presidente della Corte di Appello e dal Presidente del Tribunale il diritto alla salute di tutti i cittadini, evitando quindi situazioni di assembramento nelle aule di giustizia, non possiamo sottacere sul fatto che ci preoccupa e non poco la ripresa delle attività nel circondario della Corte di Appello di Napoli, e quindi negli Uffici Giudiziari di Ischia (Sezione Distaccata del Tribunale e Ufficio del Giudice di Pace). Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti dall’Assoforense di Ischia, con la quale abbiamo collaborato dando i nostri suggerimenti per la proposta di protocollo per la ripresa delle attività presso il presidio giudiziario di Ischia, in quanto in ultimo è riuscita a far prevalere le richieste dell’Avvocatura Ischitana, in un primo momento ignorate. In effetti, appare impossibile riprendere le attività con la presenza fisica degli avvocati, senza gli opportuni presidi di sicurezza all’interno della struttura e svolgendo contemporaneamente le udienza innanzi al Tribunale e al Giudice di Pace (anche con rimodulazione del numero di udienze) senza mettere a rischio la salute degli operatori di giustizia. Ed infatti è sotto gli occhi di tutti che ad oggi il palazzo di giustizia di Ischia, vista la carenza di personale (assenza Funzionario GDP e presenza di un solo Funzionario al Tribunale Civile) e la ristrettezza degli spazi comuni e della maggior parte delle aule, non può garantire una ripresa in sicurezza, neanche delle udienza penali che per la loro peculiarità difficilmente possono prestarsi ad un’udienza da remoto, anche per le carenze tecnologiche che caratterizzano la nostra struttura. Ciò premesso, preoccupa gravemente come e quando possano riprendere le attività presso il nostro presidio di giustizia. Alle ataviche problematiche della carenza di personale che hanno ingolfato da oltre un anno la pubblicazione dei provvedimenti al Giudice di Pace e al Tribunale Civile (soprattutto Sezione Esecuzioni), ora si aggiunge l’obbligo di riprendere, quando sarà possibile, con l’applicazione di una serie di giuste restrizioni e precauzioni che amplificheranno le difficoltà già presenti presso il nostro palazzo di giustizia. È chiaro che in questa cd “fase 2” gli avvocati dell’isola d’Ischia dovranno lavorare “in emergenza nell’emergenza”».

TUTTE LE CARENZE DELL’UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE

Vito Manna e i componenti del direttivo affondano poi ulteriormente il dito nella piaga: «Non ci conforta certamente la situazione caotica, alla quale stiamo assistendo, che regna tra le Istituzioni in virtù dello scontro tra i vertici della Magistratura e dell’Avvocatura che alla data della ripresa non sono riusciti a redigere un protocollo condiviso fino al 31 luglio 2020 come previsto dal d.l. 18/2020 e ss modifiche. Quello che vogliamo ancora una volta denunciare come giovani Avvocati è che ad Ischia, la situazione pre emergenza Covid-19 era già molto grave; la carenza di personale amministrativo ha creato un arretrato enorme e l’emergenza epidemiologica va purtroppo a creare ulteriori ritardi in termini di risposta della giustizia. La situazione presso l’Ufficio del Giudice di Pace è a dir poco deficitaria, come è dimostrato dagli oltre mille provvedimenti che giacciono negli armadi non potendo essere pubblicati per l’assenza del Funzionario in pianta stabile da quasi 2 anni. Al Tribunale Civile la presenza del solo Funzionario Dott.ssa Conte non può fisicamente garantire l’intero lavoro della sezione di Tribunale con grossi problemi in termini di accesso alla cancelleria, che ad oggi non è dato sapere quando sarà accessibile dagli operatori e in che modalità. Inoltre per la Sezione “Esecuzioni” le iscrizioni a ruolo sono ferme a dicembre 2019. La nostra preoccupazione è che alla fine dell’emergenza, o comunque dal 3 giugno 2020, o dal 1 settembre 2020, la ripresa delle attività per gli avvocati ischitani e soprattutto per i più giovani, sarà ancora più difficoltosa, anche in termini economici, in quanto si saranno accumulati solo altri ritardi, senza aver risolto tutti i problemi che già attanagliavano la sezione distaccata di Ischia e senza aver previsto i presidi di sicurezza per poter lavorare a breve termine, garantendo il diritto alla salute. Ragionando in termini di situazione post Covid-19 o comunque nel periodo in cui dovremmo gioco forza convivere con l’emergenza sanitaria, la ripresa dell’attività economica sulla nostra isola non può prescindere anche da un presidio giudiziario efficiente e funzionante che dia risposta celeri ed efficienti a tutti gli operatori economici ed a tutti i cittadini».

«SIA GARANTITO L’ACCESSO IN SICUREZZA AGLI OPERATORI»

Ed è nel passaggio immediatamente successivo che parte il primo accorato appello dell’AGAI: «Ed allora quello che chiediamo – scrivono i giovani avvocati – non solo è risolvere al più presto i cronici disservizi che riguardano la Sezione Distaccata di Ischia, ma anche di adoperarsi immediatamente per approntare gli opportuni interventi per garantire il funzionamento della giustizia sulla nostra isola, e quindi anche nel corso dell’emergenza sanitaria, dotando la struttura del Palazzo di Giustizia di Ischia di adeguati sistemi per garantire l’accesso in sicurezza degli operatori. Chiediamo di cogliere l’opportunità che questa enorme tragedia indirettamente ci sta offrendo. Ora che è necessario intervenire per la salvaguardia del diritto alla salute, si pensi a portare a regime le attività arretrate (vista l’assenza fisica forzata dalle aule di giustizia) e a trasformare finalmente il Palazzo di Giustizia di Ischia in una struttura degna di questo nome, garantendo agli ischitani oltre che il diritto alla salute, anche la possibilità di tutelare i propri diritti, dando forza al presidio giudiziario isolano, segno della presenza dello stato sul territorio. Noi giovani avvocati pensiamo al presente ma anche al futuro della nostra professione, affinché chi intenda intraprendere questa strada possa credere nella giustizia e nella tutela dei diritti, senza subire mortificazioni dalle inefficienza del sistema che si riverberano poi sulla credibilità stessa di noi giovani professionisti, avvocati del futuro, oggi purtroppo considerati professionisti di “serie B”».

LA DUPLICE RICHIESTA: TUTELARE DIRITTO A SALUTE E GIUSTIZIA

Si arriva così alla parte finale del corposo documento con le conclusioni: «Alla luce di quanto fin qui considerato, con la presente, l’Associazione Giovani Avvocati Ischia chiede alle autorità competenti o comunque ad ogni istituzione in base alle proprie competenze, di intervenire prontamente affinché sia tutelato oltre che il diritto alla salute anche il diritto ad una giustizia rapida ed efficiente e quindi di: – prevedere l’immediata installazione presso il Palazzo di Giustizia di Ischia di un presidio di sicurezza per contingentare e controllare gli ingressi (controllo temperatura e rispetto del numero massimo di utenti consentito); – prevedere l’immediata dotazione per gli sportelli aperti al pubblico, quali UNEP e Cancellerie, di adeguati sistemi che garantiscano il distanziamento con l’operatore (quali divisori in plexiglass o altro materiale); dotare tutti i dipendenti amministrativi di adeguati dispositivi individuali di protezione (DIP); – stabilire le modalità di accesso alle cancellerie e agli Uffici UNEP, ad oggi non previsto da nessuno protocollo degli Organi preposti come stabilito dal D.L. 18/2020, con gravi disagi per gli operatori; – adottare al più presto un protocollo di ripresa delle attività del Giudice di Pace, in modo che anche se dal 1 settembre 2020, sia chiaro come poter ripartire, garantendo in questo periodo di emergenza l’accesso alla cancelleria previa prenotazione anche da remoto; – provvedere all’immediata implementazione della pianta organica del personale in servizio presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Ischia e l’Ufficio del Tribunale sez. Distaccata di Ischia, ed in particolare provvedere all’applicazione di un Funzionario in pianta stabile per il Giudice di Pace e di almeno nr. 2 assistenti giudiziari per il Tribunale Civile in modo che si possa smaltire l’arretrato e si possa lavorare non in continua emergenza; o comunque applicare a tempo pieno almeno per 6 mesi un Funzionario al GDP per smaltire l’arretrato; – provvedere ove possibile, in ogni caso a smaltire l’arretrato delle attività ordinarie di cancelleria”.

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