La stagione degli eventi culturali dei Giardini Ravino è iniziata qualche settimana fa con la personale di Marta Krevsun, artista, scrittrice e giornalista di origini ucraine. Nell’ambito di questa esposizione, sapientemente curata dalla Dott.ssa Mariangela Catuogno, si è posta la presentazione dell’opera scultorea La Dea della Rinascita, frutto della collaborazione tra la stessa Krevsun e l’artista isolano Felice Meo.Questo lavoro è il prodotto di un’interazione tra due artisti che hanno deciso di mettersi al servizio della bellezza per creare un qualcosa di materico e spirituale che riavvicini l’osservatore al mondo della natura. L’intuizione dell’opera è venuta a Marta Krevsun che, dopo un viaggio in Egitto, ha avuto una visione, subito tradotta e trasferita su un foglio dal quale è nato il bozzetto. In un primo momento, l’immagine era piuttosto astratta, ma dopo un po’ l’artista ha cominciato a delinearne i contorni curando tutti i particolari. Da questa elaborazione è venuta fuori una silhouette femminile a forma di albero che raffigura la Regina Nefertiti, straordinario esempio di ricchezza e prosperità nell’antico Egitto. Ed è così che Marta Krevsun passa il proprio bozzetto a Felice Meo il quale, da abile modellatore, trasforma un pezzo di metallo nell’opera d’arte che oggi possiamo vedere ai Giardini Ravino. La scultura in questione è slanciata e, come detto pocanzi, rappresenta una Regina riccamente decorata, simbolo dell’energia femminile e della forza creatrice della natura.
A margine dell’evento, abbiamo sentito Marta Krevsun, che per l’occasione ha intrattenuto il pubblico danzando sulle note del Boléro di Ravel: «La Dea della Rinascita è un’opera bellissima perché è l’esempio di come due artisti possano collaborare per raggiungere lo stesso risultato. Il progetto è nato da una mia intuizione, o meglio da una visione che ho avuto al ritorno da un viaggio a Il Cairo. Ho subito sentito l’esigenza di realizzare uno schizzo su un foglio e solo dopo ho contattato il mio amico Felice Meo affinché realizzasse una scultura che ricalcasse le forme del mio bozzetto. La sinergia tra di noi è stata eccezionale e in poco tempo siamo arrivati al lavoro finale, ovvero una scultura in metallo raffigurante una dea che incarna il concetto di rinascita. Vediamo una donna con un corpo a forma di tronco d’albero che si espande verso l’alto, mentre i suoi piedi non sono altro che delle radici ben ancorate al suolo per sottolineare l’attaccamento alla madre terra. Le braccia di questa dea, invece, sono dei rami che stanno a indicare le mille strade che ognuno di noi può intraprendere per vivere al meglio la propria esistenza e rinascere dopo i momenti difficili. Viste da vicino possono sembrare anche delle ali che metaforicamente indicano la voglia di spiccare il volo. L’opera vuole essere un inno alla vita comunicando allo stesso tempo forza e armonia. Ringrazio Felice Meo, la Dott.ssa Mariangela Catuogno per il supporto e la famiglia D’Ambra per la cordialità con cui sono stata accolta ai Giardini Ravino».
Anche Felice Meo ha voluto esprimere tutto il suo entusiasmo: «Quando Marta mi ha chiesto di realizzare una scultura che ricalcasse un suo bozzetto, ho subito accettato perché il progetto mi affascinava. Fin dall’inizio c’è stata tra di noiuna grande intesa e il risultato finale è davvero sorprendente. La Dea della Rinascita non è solo un simbolo di libertà, ma anche un segno tangibile di amore verso la natura, la nostra casa troppo spesso dimenticata o maltrattata. Ecco, attraverso l’arte dovremmo riavvicinarci alle nostre radici, imparando a rispettare tutto quello che ci offre il pianeta». Infine, la Dott.ssa Mariangela Catuogno,direttrice delle attività culturali dei Giardini Ravino, ha tirato le fila dell’evento: «Io credo che la parola sinergia possa riassumere in breve il progetto. Non capita spesso che gli artisti collaborino tra di loro perché per natura l’artista tende a essere solita. Questa volta, invece, c’è stato un bellissimo connubio tra Felice Meo e Marta Krevsun, un binomio perfetto che ha portato alla nascita di quest’opera, ricca di simbologie e di richiami. Possiamo parlare di uno scambio alla pari perché ognuno si è arricchito con i consigli e le idee dell’altro. Come direttrice delle attività culturali dei Giardini Ravino, posso ritenermi più che soddisfatta perché come ad ogni mostra facciamo sempre seguire un momento di approfondimento e di riflessione. In particolare, questa volta abbiamo deciso di valorizzare uno dei tanti lati artistici di Marta che, attraverso un suo bozzetto scaturito da una visione, ha dato l’input a Felice per la realizzazione finale dell’opera chiamata la Dea della Rinascita».