NOTA DI LUCA SPIGNESE
È notorio quanto io sia ipercritico verso il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, e la sua amministrazione composta da “yes man”: lo sono a ragion veduta, non per partito preso. Basta guardarsi intorno.
Eppure, stavolta, devo dare atto al primo cittadino di aver realizzato una bella iniziativa ecologica, nel pieno solco del “Green Deal” dell’Unione Europea, o “transizione ecologica” che dir si voglia.
L’amministrazione Ferrandino ha coinvolto gli uffici tecnici comunali e fior di consulenti agronomi per rinverdire una vecchia verdura isolana: la “purchiacchella”.
Non so quale sia il suo nome scientifico o in italiano, ma quasi tutti gli ischitani hanno sicuramente capito di che sto parlando.
La “purchiacchella” è un’erbaccia, in realtà, ma commestibile: fino a qualche decennio fa molte persone la mangiavano come un’insalata, ovviamente dopo averla ben lavata e condita. Qualcuno, nell’ambito del recupero delle tradizioni, lo fa ancora.
Ebbene, il sindaco Ferrandino e la sua giunta hanno estratto semi di “purchiacchella” da piante spontanee ritrovate sull’Epomeo e l’hanno seminata lungo vari punti del Comune di Ischia, specialmente lungo i marciapiedi.
Terreno sperimentale principale di coltura è quello di via Leonardo Mazzella, dove corposi ciuffi di “purchiacchella” sono spuntati e cresciuti a livelli di tutto rispetto, amorevolmente curata dai giardinieri dell’ex “Ischia Ambiente” ed innaffiati dalla spazzatrice…
Il risultato è splendido ed ha impressionato anche i turisti.
Pare che, nottetempo, dai Comuni collinari, dove ancora resiste l’insalata di “purchiacchella”, qualcuno sia venuto, armato di marrazzo, a tagliarsene alcuni fasci per poi consumarli nella propria quiete domestica.
Se non si fosse ancora capito, ovviamente sono stato ironico. Mi domando: possibile mai che il degrado di questo paese sia giunto al punto che cespugli di piante (di “purchiacchella” e non solo) crescano indisturbati lungo le strade?!
Neanche un banale diserbo è capace di organizzare il Comune?!
