IL COMMENTO Vi racconto la mia corsa per la vita
Quando credi che tu stia benissimo, che tutto intorno a te giri a meraviglia, che l’estate appena ufficialmente entrata caldissima con le sue sorprese ed i suoi colori sta per accoglierti alla grande con i bellissimi ed irrinunciabili bagni che ti aspettano in compagnia di amici nel tiepido ed azzurrissimo mare sotto al Castello, alla Mandra ed alla spiaggia di San Pietro, le gaie serate del Borgo di Ischia Ponte e di Casamicciola in Festa da vivere con spensieratezza,Le cene nei ristoranti alla moda; insomma quando senti ancora di avere il mondo nelle tue braccia, parafrasando il titolo di un vecchio film avventuroso del 1952 diretto da Raoul Walsh con famosi attori quali Gregory Peck, Anthony Quinn, Ann Blyt e John Mecintire, accade l’imponderabile, qualcosa che ritieni sia lontana da te anni luce, forse per una eccessiva sicurezza nelle tue possibilità. Fatto sta che mi sono improvvisamente sentito male. Un formicolio lungo tutto il braccio sinistro, che per la verità già avvertivo da qualche tempo attribuito erroneamente ad un fastidioso disturbo nevralgico, accenni di conati di vomito che mi stringevano lo stomaco ed un malessere generale mi costringono, accompagnato da mio fratello Michele, alla immediata corsa all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove trovo i medici pronti a prendersi cura di me senza perdere un solo minuto di tempo. Diagnosi: principio di infarto e ostruzione in percentuale ragionevole di un vaso sanguigno dal quale defluisce il sangue verso il cuore. Bisognava intervenire subito con una operazione di angioplastica sulla vena ostruita.
Mi comunicano che l’ospedale Rizzoli non era attrezzato per pratiche sanitarie di questo genere. Per tanto dovevo essere trasferito seduta stante al Centro Cardiologico dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli con l’elicottero che per altro già mi aspettava. Da qui incomincia la mia allucinante esperienza salva-vita sulla tratta aerea Lacco Ameno-Pozzuoli. Sistemato alla meglio in barella vengono infilato nell’abitacolo dell’elicottero assistito da due medici preposti. Il velivolo si alza per il decollo facendo girare i suoi alettoni con un rumore infernale. lo sesso rumore infernale mi accompagnerà nei pochi ma lunghi minuti di volo fino all’arrivo. Avevo vissuto l’esperienza dell’elicottero, in circostanze diverse una sola volta nella mia vita, nell’ ottobre del 2000 in Argentina a Mar del Plata. In ogni modo siamo alla Chiana di Pozzuoli. Località dove giganteggia l’enorme struttura ospedaliera di Santa Maria delle Grazie diretto dal Prof. Gerolamo Sibilio. Senza nemmeno il tempo di capire se ero arrivato a destinazione, mi ritrovo nel reparto cardiologico dei medici interventisti. Ero lucido ma anche spaventato. Il dottore che di lì a poco mi avrebbe operato con una sua collega sdrammatizza l’atmosfera per me tesa, rassicurandomi che non c’era da preoccuparsi perchè l’intervento semplice, ma pur sempre delicato non sarebbe durato più di una ventina di minuti. E fu così. Mi sono svegliato dall’addomentamento totale da…sveglio non avendo percepito il mio stato di momentaneo e breve assopimento. Grazie all’efficienza delle due strutture sanitarie di Lacco Ameno e di Pozzuoli ed alla immediatezza con cui mi sono mosso, ho affrontato e risolto il problema in sole quattro ore. Tempestività, fortuna e bravura dei medici hanno scongiurato il peggio.
Dodici giorni di degenza in ospedale nell’ efficientissimo reparto di cardiologia considerato all’avanguardia nella specifica specializzazione, tanto da guadagnarsi l’encomio da parte della direzione sanitaria del più famoso ospedale V. Monaldi di Napoli, mi hanno permesso di controllare la patologia ora per ora per constatare alla fine attraverso anche la pratica di una terapia appropriata, efficace e costate, la guarigione. I continui contatti con i famigliari ed amici, la lettura dei giornali e la condivisione della stanza con due tranquilli e simpatici ricoverati, uno di essi era un sacerdote 90enne ex parroco di prima linea alla Sanità ed ai Quartieri Spagnoli di Napoli, hanno reso meglio sopportabile tutto il tempo trascorso in Ospedale. Ora la via coronaria è libera, il sangue defluisce facile, i valori dell’organismo hanno raggiunto il loro stato ottimale. Sto bene. Questa la mia personale recente storia…fuori programma che ho voluto raccontare abbastanza succintamente per evidenziare che la vita è lo stesso bella specie quando riesci a vincere suoi improvvisi capricci. Doverosa nota sull’ospedale di Pozzuoli che mi ha visto “ospite” per 12 giorni. L’Ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli è un presidio appartenente all’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) Napoli 2. Eroga prestazioni sia in regime di ricovero, con una capacità ricettiva di 208 posti letto, che in forma ambulatoriale nei dipartimenti di Chirurgia Generale, Chirurgia Generale, Ostetricia e Ginecologia, Urologia, Otorinolaringoitria, Oculistica, Neurochirurgia, Ortotraumatologia, Gastroenterologia, Pediatria, Cardiologia-UTIC, Oncologia, Rianimazione e Terapia Intensiva, Radiologia, Medicina, Geriatria, Laboratorio Analisi, Pronto Soccorso. Cosa è l’intervento di angioplastica: L’angioplastica è una metodica utilizzata in ambito cardiologico per dilatare un restringimento (stenosi) coronarico che riduce il flusso del sangue al cuore, mediante uno o più gonfiaggi di un catetere a palloncino. Nella maggior parte dei casi la stenosi é causata dalla presenza di una placca ateromasica.
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