LE OPINIONI

IL COMMENTO Terme e benessere, ma il benessere cos’è?

Grande successo ha riscontrato il 1^ Convegno Internazionale sul Termalismo, organizzato ottimamente a Casamicciola da Stefania Capaldo, imprenditrice, e Raffaella Piro, consigliere comunale con delega al Termalismo. Ci sono state relazioni di alto livello: Emanuele Boaretto, Presidente Federalberghi Terme; Alberto Arrighi, Direttore Relazioni Rsterne della società QC Spa Italia, già Deputato al Parlamento; Luciano Pignataro, gornalista, scrittore e gastronomo; Eriberto Eulisse, Direttore Rete mondiale Unesco dei Musei dell’Acqua; Salvo Capasso, del Centro Studi SRM ( del Banco di Napoli); Giuseppe Ottaiano, creatore dell’Associazione terre di Campania; Aniello Di Vuolo, Presidente Fondazione ITS BACT; Anna Maria Colao , scienziata di livello mondiale ( moglie del politico Stefano Caldoro), cattedra Unesco di Educazione alla Salute. Ognuno di loro ha brillantemente esposto una relazione nel proprio campo di competenza. Sarebbe lungo e complesso illustrare dettagliatamente il contenuto delle loro relazioni (e male hanno fatto coloro che, per carica istituzionale o interesse imprenditoriale, avrebbero dovuto ascoltare ma non hanno ritenuto di partecipare) Per cui mi limiterò ad elencare alcune suggestioni, provocazioni, visioni del futuro, venute dagli esperti. Naturalmente va dato atto all’Amministrazione comunale, al Sindaco Giosi Ferrandino, al Commissario Straordinario Legnini, ai consiglieri comunali di Casamicciola, alla segreteria organizzativa del Comune (4 brave dottoresse), al coordinatore del dibattito, giornalista Angelo Cirasa di avere ben supportato questa iniziativa. A chiudere il dibattito è stato il Vice Presidente Fulvio Bonavitacola, con una relazione più culturale che politica, cosa che francamente riconcilia la società civile con le istituzioni politiche.

Ma veniamo a quelle che abbiamo definito “suggestioni” evocate dal Convegno. Primo quesito a cui si è tentato di dare una risposta: “Perseverare sul termalismo classico inteso come cura o sterzare decisamente verso un’idea di benessere totale?” La maggioranza dei relatori si è espressa in favore di un benessere totale fatto di tante componenti, come lo sport, una sana alimentazione, il relax, la bellezza, senza per questo rinunciare alle cure tradizionali. Ma, per quanto riguarda il termalismo curativo, ha precisato la professoressa Colao, bisogna dire che la sfera dei mali fisici da poter curare è potenzialmente più ampia di quella esistente. Si può lavorare molto su aspetti finora inesplorati, per esempio sull’apparato cardio-vascolare, il diabete, il post Covid. Il fatto è che – dice la Colao – che su 500.000 articoli scritti sul termalismo solo una settantina hanno un valore scientifico. Insomma c’è ancora troppa approssimazione. Ma perché oggi è necessario passare dal termalismo solo curativo a una forma di “welbeing ?” Lo ha spiegato Boaretto, imprenditore noto per aver creato Y40, la piscina più profonda al mondo, attraverso un excursus storico delle cause che hanno determinato una progressiva riduzione della durata della permanenza turistica nel luogo prescelto.

A parte la cancellazione delle cure termali gratis elargite anni fa dalla Cassa Mutua tedesca (Krankenkasse), una cura tradizionale termale richiede 10-12 giorni minimo; oggi il soggiorno medio dei turisti è di tre giorni al massimo. Benessere, dunque! E, nello slogan di locandina, figurava “Casamicciola, Terme & Benessere”, al che è stato fatto notare che sarebbe stato meglio scrivere “Terme è Benessere”. Senonché, nel finale, il Vice Presidente regionale Bonavitacola ha precisato: “Sì, va bene l’uso del verbo anziché della congiunzione, ma il problema è che bisogna capire innanzi tutto cosa intendiamo per “benessere”. Anche qui, attraverso un excursus storico, Bonavitacola ha distinto il “benessere” come veniva inteso negli anni 60/70, cioè corsa al consumismo, conquista di un livello economico e di status sociale arrembante, dal benessere come lo intendono oggi i settori più consapevoli della società globalizzata. Non è “benessere” l’overtourism, l’intasamento dei servizi, il turismo cavalletta; ecco perché la Regione ha creato il bando “ Borghi, salute e benessere” a cui ha partecipato, con esito positivo, anche Casamicciola, capofila di una cordata a 5 Comuni. Dalle relazioni sono venute altre suggestioni, come quella dell’arch. Mautone, Designer dell’Accoglienza e dell’Ospitalità, il quale ha sottolineato che le strutture ricettive non devono essere anonime o uguali come alberghi costruiti in serie, distribuiti in luoghi diversi, ma devono avere una precisa identità, conforme al luogo ospitante.

Affascinante, suggestiva la visione dei luoghi espressa da Giuseppe Ottaiano, imprenditore senza sussidi pubblici, creatore, con la moglie, della società di comunicazione SEMA, capace di viaggiare per centinaia di Comuni ( in particolare della Campania) per fotografare i “luoghi dell’anima”, capace di impiantare da solo un Museo Multimediale delle Acque Campane. Al che, la suggestione ha risvegliato, nel Sindaco di Casamiccila, la voglia di riscoperta di antiche fonti isolane d’acqua, quasi dimenticate. Alberto Arrighi ha parlato di come la società, di cui è Direttore Relazioni Esterne, stia trasformando località termali obsolete che rischiavano l’oblio e fa l’esempio di San Pellegrino Terme (che fino a poco tempo fa veniva ricordata soltanto per l’acqua imbottigliata) e che ora è rinata turisticamente grazie all’idea di benessere; come Bormio e i vecchi bagni di Bormio; come Saint Didier, Chamonix, dove si coniuga sci e neve con terme, ma anche in città dove sarebbe impensabile valorizzare terme all’aperto, come Milano, Roma, Torino e perfino New York. E si è parlato di turismo esperienziale (Aniello Di Vuolo), fondatore del primo ITS (Istituto Tecnico Superiore) a cui si rivolgono giovani e meno giovani (il cui rapporto con l’Università si è mostrato sterile) per trovare un’occupazione. Fantastica la presentazione della Rete Mondiale dell’Acqua, a cura del Direttore Eriberto Eulisse. Musei meravigliosi sparsi nel mondo (120 per 25 milioni di visitatori) Global Network of Water Museums (Wamumet). Di fronte a noi abbiamo l’esempio del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, entrato a far parte della Rete, con la caratteristica di essere località di antico e storico termalismo. Personalmente ho provato grande emozione alla vista delle immagini del Museo della Civiltà dell’Acqua di Marrakech, che ho avuto modo di ammirare in un recente viaggio in Marocco. E Salvo Capasso, del Centro Studi SRM (Banco di Napoli) ha esaminato la ricaduta economica sui territori dal marchio Unesco. Positivo o impattante? Dipende dai comportamenti delle istituzioni locali e dalla società civile locale, dall’interpretazione che diamo al sito Unesco, se lo intendiamo come macchina mangiasoldi (che all’Unesco non interessa) o come mezzo per proteggere e valorizzare l’identità territoriale. Tutto questo rappresenta un ottimo trampolino di lancio per ciò che Giosi Ferrandino, Fuksas e Legnini vogliono fare di Casamicciola: la riscoperta di un’antica capitale dell’Acqua termale, aggiornata secondo i moderni canoni del benessere totale, compreso lo sport, le camminate all’aperto nei boschi dell’Epomeo, la gastronomia mediterranea, la cui leggerezza si sposa con quella di un pensiero di “turismo lento” e salutare.

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