DI LUIGI DELLA MONICA
Non conoscevo il Comandante Silvio Carcaterra e me ne dolgo, ma avrei voluto commentare un giorno con lui questa frase: La legge costituzionale 7 novembre 2022, n. 2, recante “Modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità”, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 267 del 15 novembre 2022. Sì cari isolani, se l’assunto della vita breve, ma lodevole, del compianto Comandante Carcaterra era quello di garantire pari dignità ai malati oncologici dell’isola rispetto a quelli della terraferma, questo è il perno giuridico da cui originare qualsiasi riforma per l’avvenire. Se Vittoria Colonna guarda da Piazzale delle Alghe il Castello Aragonese, Silvio ci guarda dall’alto dei cieli per ammonirci a non dimenticare la sua lotta civile, che era anche la nostra. L’isola, ma anche la nostra società globalizzata, ha bisogno di eroi, di ideali, di esempi da seguire. Il 25 settembre 2024 il Comitato LEP (livelli essenziali di prestazione pubblica) si è riunito per discutere dei criteri, dei parametri di calcolo: sembrerebbe che le scriminanti siano la densità demografica ed il prodotto interno lordo. A parte i discorsi sterili ed antieconomici del conflitto Nord-Sud, che alcune forze politiche di minoranza disperate per la distanza siderale con l’elettorato cercano di riproporre, il Comitato, per esempio, ha ritenuto che se il costo della vita è minore su di una fascia di territorio, si dovrebbe ridurre la spesa pubblica nazionale, delegando al Titolo V della Costituzione gli interventi finanziari localizzati; se il numero di abitanti è inferiore per km quadrati rispetto ad altre zone geografiche, si inviano minori risorse finanziarie.
Ciò precisato, sfido qualsiasi lettore ad asserire il contrario, vale a dire che Ischia, come Procida, non ha densità demografica elevatissima, costo della vita altissimo e disagio di insularità. Nelle battaglie civili del Comandante Silvio Calcaterra vi era una vera e propria arena dove egli gladiatore combatteva al cospetto di un popolo assetato di sangue; lo stesso che non ha potuto fermarsi, per ragioni di ordine pubblico, in Sardegna, nel piccolo paesino di Ozieri (SS) per ascoltare il concerto di Fedez. Ma qualcuno se lo immagina se fosse accaduto ad uno di noi? Ma vi rendete conto della indifferenza brutale che collettivamente si è manifestata, come segno di vergogna che spero un giorno verrà dimenticata, innanzi alle parole del padre di Gioele Putzu: “gli ho urlato disperatamente di svegliarsi, ho pregato Dio di prendere me al posto suo”! Ormai l’orrore è parte di noi e non ci domandiamo nemmeno come sia possibile che un uomo di 52 stermini la sua famiglia, un ragazzo di 17 oppure una mamma di 22 sevizi i suoi piccoli neonati. In questo scenario di indifferenza, da cui Ischia non è immune, si muovevano le parole del coraggioso Silvio Carcaterrra che non è più tra noi. E’ aberrante pensare che le nostre isole stiano ancora a dibattere sui profili essenziali di prestazioni, quando alla fine sono gli stessi isolani che non le vogliono. Vi spiego le motivazioni: in primo luogo, nessuno è in grado, fra l’elettorato di pensare un rimedio correttivo da proporre ai politici, ma alla fine questi ultimi si è sempre bravi a criticarli, anche a demonizzarli, senza essere prima di tutti coerenti con se stessi; in secondo luogo, nel privato, si tenta affannosamente di locare e sublocare anche il più piccolo scantinato per le ferie estive, rendendo la vita del pendolare per motivi di lavoro assai complessa.
Lo scorso anno, segnalai l’anomalia, che oggi non temo di definire follia, dell’abbonamento trasporto marittimo regionale per i lavoratori provenienti dalla terraferma, che è differenziato tra il porto di Napoli e quello di Pozzuoli. Il lavoratore che viene dodici mesi all’anno per consentire l’erogazione dei LEP, tra cui si inserisce a pieno titolo il sogno del compianto Silvio Carcaterra del polo oncologico insulare, deve pagare due abbonamenti diversi (Molo Beverello e Pozzuoli), laddove il corridoio flegreo gli consentirebbe di approdare regolarmente al posto di lavoro, nonostante le tempeste di libeccio o di grecale delle stagioni fresche. Non parliamo poi del reperimento di un alloggio dignitoso, oppure idoneo alla formazione di una famiglia: transitorietà settembre-giugno e poi via, valigie fuori la porta (a calci ma con il sorriso ipocrita). Come credete che un Prof. Ascierto, oppure un suo brillante allievo\a, possano indirizzare le proprie aspirazioni lavorative su Ischia o su Procida e realizzare il sogno di Silvio Carcaterra? I carburanti fossili sull’isola vengono distribuiti alla pompa a prezzi altissimi da oltre 15 anni, ma nessun comitato sociale, politico, nessun parlamentare, e fra loro tanti vengono a farsi solo vedere nella vetrina sull’isola, ha sollevato scudi contro questa gravissima anomalia nazionale (a Pozzuoli via Campana si può pagare un litro di gasolio €1.55,00).
Ho già citato, nei miei precedenti articoli, il caso storico della ripopolazione dell’isola di Ponza nel 1700 da parte di Carlo III di Borbone: esenzione fiscale ed attrezzi agricoli gratuiti; il coevo regime fiscale agevolato dell’iva al 4% nelle isole Baleari in Spagna. Da ultimo, mi è saltato all’attenzione il caso di Malta, dove una società di capitali non paga tasse sulla distribuzione degli utili ai soci. Evidentemente il progetto del gladiatore, ripeto uso questa metafora per intingere di significato empatico la partecipazione più viva al cordoglio per la sua perdita, Silvio Carcaterra era come un’utopia, una battaglia da solo contro tutti, come Massimo Decimo Meridio che urla la sua dignità, la sua sete di Giustizia contro un popolo che vuole schiacciarlo. Il nostro amato ospedale “A. Rizzoli” non viene adeguatamente provvisto di risorse per il potenziamento delle sue quadrature e strutture materiali e umane, gli uffici ASL, se eccettuiamo il distretto di via De Luca che risale alle colonie fasciste, oppure la casa di cura “San Giovangiuseppe” verso Ischia Ponte, si trovano in locali angusti e poco accoglienti per l’utenza; altrettanto dicasi per i plessi scolastici, ma anche per il comparto giustizia. A fronte di ciò indifferenza e litanie contro i politici, contro i potenti, contro “chicche e sia” diceva il principe Antonio de Curtis… Pronti a puntare il dito contro gli altri, ma ad intascare a nero gli 8/10mila euro dei mesi luglio\agosto, perché la tasse sono alte… dobbiamo pur campare: basta che stiamo bene noi, al costo di vedere l’isola assalita dai barbari maleducati, oppure di girarsi dall’altra parte, se un malato oncologico non può essere trasferito con priorità sulla terraferma, perché deve mettersi in coda come tutti gli altri residenti e vedere pure se riesce ad imbarcarsi, oppure all’inverso subire la frustrazione che il suo oncologo è rimasto bloccato a Napoli. Silvio Carcaterra dovrà vivere sempre nei nostri cuori come emblema di lotta civile contro l’indifferenza e dovrà essere il nostro faro, quando ci coglierà la disperazione a fronte della prosecuzione delle sue stesse battaglie. Buon riposo Capitano, nostro Capitano!