IL COMMENTO Rebranding Ischia

Tutti ad elogiare l’idea di creare un brand dell’isola a spese dei Comuni. Specialmente gli albergatori che ancora una volta vengono privilegiati a spese della collettività. Siete certi che è necessaria questa iniziativa come prima preoccupazione per il rilancio del turismo sull’isola? Al convegno a Villa Ravino il prof che parlò di questa iniziativa ed al quale credo che verrà commissionato lo studio, ad una mia domanda se era necessario prima correggere il prodotto per poi pubblicizzarlo rispose che le due cose dovevano correre insieme. Ed allora cosa chiederanno i nostri Sindaci in cambio dei soldi della collettività che investiranno nel piano almeno decennale di cui parlava il prof. di Roma?

Io avevo chiesto a Luca D’Ambra Ravino, presidente degli albergatori, di mettere insieme 50 albergatori ai quali far affittare terreni agricoli incolti in modo da migliorare il prodotto enogastronomico del Km 0. Di migliorare il prodotto turistico ed il territorio non si sente parlare da nessun imprenditore. A loro serve un po’ di pubblicità per continuare a galleggiare nel modo del turismo che ormai ad Ischia si è dimenticato come si fa seriamente. D’altra parte gli albergatori stanno in compagnia dei Sindaci. Ricordate l’impegno di cambiare solfa ed andare in direzione di un impegno ecologico preso al convegno del ILGOLFO al Palazzo Reale? Chiacchiere. I Sindaci dovevano partire con l’applicazione delle ordinanze, sui saponi bio, che sono in atto da anni e che non sono mai state fatte rispettare. Forse la cosa non è avvenuta perché non costava niente agli Enti? Certo che quando bisogna spendere soldi della collettività i nostri sono sempre pronti.

Verrebbe voglia di chiedersi il perché.

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