Nei prossimi giorni giovani volontari dei Gruppi pastorali passeranno per i locali, i bar, i circoli ed i negozi di Procida per raccogliere delle firme in calce ad una lettera inviata all’arcicescovo di Napoli don Mimmo Battaglia in merito alla questione della chiesa della Pietà a Sènt’Cò. La lettera è stata scritta in comunione dal parroco den Giovanni e dal sottoscritto che è anche il primo firmatario. La questione è questa, come gà accennato in qualche post precedente. Causa la penuria di sacerdoti e l’età avanzata di quei pochi ancora attivi, la chiesa della Pietà rischia di essere degradata da parrocchia qual’è oggi a Rettoria. Questo significherebbe che la chiesa verrebbe a perdere l’autonomia e la possibilità di svolgere mansioni liturgiche se non autorizzate da altri esterni. Questa “diminutio” sarebbe un grave colpo per questo luogo di culto che è un’emanazione del Pio Monte dei marinai.
Questa chiesa sorta nel ‘600 proprio per merito di quest’ultimo ente che la volle erigere in sostituzione della primitiva cappella lato mare ed attuale sagrestia. al dilà di qualsiasi considerazione bisogna tener conto che questa chiesa è un po’ l’anima di Procida, paese intensamente marinaro. In questa chiesa aleggia tutta la nostra storia fatta di mare, di navi, di vittorie e di lutti. Essa è un pezzo fondamentale della nostra isola e della nostra identità di Procidani. I nostri avi si sono battututi molto per la costruzione e la salvaguardia di questo luogo di culto. Quì non si tratta di una parrocchia singola. ma “della parrocchia della Pietà, che , a fronte della pochezza del territorio e del numero ridotto di abitanti, ha un valore enorme che travalica il limite della “grancìa” per estendesi su tutta Procida. La chiesa della Pietà è di tutti i Procidani. Essa è un monumento alla storia, alla tradizione, religiosa e marinara, è testimone nei secoli di gioie e di lutti. E’ la vita stessa di Procida e la sua esistenza e la sua dignità non si possono cancellare con un semplice tratto di penna. Il parroco don giovanni ed io abbiamo sentito il bisogno di informare la massima autorità della curia napoletana, l’arcivescovo Battaglia. E ci auguriamo che firmiate numerosi la petizione che chiede lasalvezza della chiesa. E’ un dovere che dobbiamo verso le generazioni che ci hanno preceduto. Grazie in anticipo.