LE OPINIONI

IL COMMENTO Preservare l’isola diventi una “missione”

DI ANTIMO PUCA

Storie di disattenzioni all’ambiente, mare sporco, alberi malamente sgozzati, macchine a go gô, belvedere abbandonati all’incuria, ecomostri fatiscenti in bella vista, strade impraticabili, non sono più una “bega locale”. Hanno ormai travalicato non solo i confini isolani e regionali ma anche quelli nazionali. Ormai ne parlano in Europa e persino negli Stati Uniti. Possibile che sindaci e amministrazioni non comprendano il clamoroso danno d’immagine arrecato a Ischia e alla sua economia turistica? Davvero sindaci e amministrazioni non si capacitano che, alla fine, il “conto” lo pagherà l’Isola, la Comunità che rappresenta e le sue attività economiche? Fatevi un giro sui social-network. Io non approvo! Anzi, condanno fermamente. Ma il “tam tam” degli appelli e gli inviti a “boicottare” Ischia per le  vacanze è partito, e sta facendo il giro del mondo. Fidatevi: “altri”, in passato, si sono poi resi amaramente conto di ciò che significhi. Cosa racconteranno, poi, ai loro operatori turistici? Tutelare il mare con depuratori, abbellire Ischia con natura della macchia mediterranea, privilegiare i pini, valorizzare i belvedere,ripristinare i viali alberati. Non è un costo. È un investimento. Sapete quanti turisti verrebbero, da ogni parte del Pianeta, per visitarci e per vedere nature incontaminate, panorami mozzafiato, mare pulito, esemplari unici al mondo che solo Ischia può offrire? Fare dell’isola un esempio mondiale di turismo eco sostenibile: immaginate la pubblicità gratuita che un gesto, un provvedimento dei Sindaci procurerebbe a ischia. E pensate all’ammirazione e al sostegno che ne ricaverebbe. 

Si rendono necessari investimenti naturalistici per il futuro di Ischia che vive di natura. Ischia è un territorio particolare, delicato, minacciato da fenomeni naturali e antropici dove si è sviluppata una economia che mantiene, ancora, certi standard di praticabilità economica. Ma non è più adeguata per mantenere coesa la comunità isolana e tende solo allo sfruttamento delle risorse naturali. Il marketing deve essere teso prima alla comprensione della unicità territoriale, specificità culturale, potenzialità economiche e attraverso un confronto dialettico tra le variabili sociali, economiche, commerciali porsi gli obiettivi, quali la competitività territoriale prima ancora che economica, cercando di creare la migliore connessione tra offerta e diverse tipologie di domanda. In politica non bisogna più ripiegarsi su modelli ‘difensivi autarchici’ ma bisogna aprirsi alla competizione e all’innovazione, sfide nelle quali un territorio può mettere in campo le proprie risorse e potenzialità in un progetto di sviluppo e crescita condivisi. In economia si evidenzia che l’attuale mercato degli investimenti cerca le condizioni vantaggiose che nella maggior parte dei casi risultano solo individuali dal punto di vista economico. Lungi dalla nostra concezione culturale, sociale, il privilegiare l’economia del bene, basata su elementi come: la funzionalità amministrativa, la qualità della vita, il rispetto del paesaggio e dell’ambiente, la valorizzazione delle  persone e della coesione sociale.

Il mercato turistico che potremmo definire ‘di massa’, per i numeri e per i caratteri di standardizzazione, è infatti in forte riduzione a causa della crisi congiunturale, dell’esasperata concorrenza sugli stessi prodotti, ma anche per l’esaurimento strutturale della spinta della domanda verso soluzioni stereotipate… che creano luoghi in perdita dell’identità che stanno diventando ‘non luoghi’. Ma c’è un secondo mercato, definito ‘mercato dei viaggiatori’, della ‘qualità’ o ‘turismo della libertà’, che appare al contrario in crescita, riponendo il suo fine ultimo alla ricerca di ‘luoghi veri’. Ischia ha un suo marketing? Il marketing che viene praticato sull’isola  rimane individuale alla ricerca degli investimenti più comodi, più facili. Si fa usando teorie e regole tradizionali  dove tutti i territori si equivalgono di fronte a scelte dei potenziali investitori. Il marketing per ‘l’economia del bene’ è orientato alla qualità applicabile ai territori e lo si sperimenta proprio in quei territori ‘con l’anima’, caratterizzati da un vasto patrimonio ambientale, culturale e di competenze, di tipiche e sperimentate capacità di convivenza e coesione sociale, di un identità ben definita e per tanto, rivendicata. 

Mie conclusioni: un territorio che ha ancora un’anima non può inseguire gli istinti di selezioni naturali per la propria sopravvivenza ma deve coltivare la cultura, il bello, l’educazione. Le Amministrazioni Comunali devono conoscere il grande patrimonio storico, archeologico, antropologico e ambientale e comprenderne l’estrema vulnerabilità. Le Amministrazioni devono essere consapevoli che non si salva l’isola senza bloccare e invertire l’esodo invernale. Per questo tutte le loro iniziative devono essere tese a dare continuità alla vita sull’isola. Le Amministrazioni Comunali non possono fermarsi a fotografare che per esempio alla fine di settembre tutte le attività turistiche chiudono ma devono fare in modo che restare a Ischia con le attività aperte convenga. Le Amministrazioni devono comprendere che solo con i residenti, quelli che hanno scelto di vivere l’isola, si può prospettare il nuovo. Le Amministrazioni Comunali devono essere consapevoli che le iniziative innovative e in linea con lo sviluppo “dell’economia del bene” sull’isola, non nascono dal basso e spontaneamente ma vanno indotte.

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Il turismo è un opportunità ma che va orientato, ripensato, ristrutturato dalle Amministrazioni Comunali con l’applicazione del“marketing-oriented”, per dare all’isola un’offerta turistica a misura della sua “anima”. Spendere denaro pubblico: per creare le nuove competenze, per coinvolgere i cittadini nel processo di sviluppo economico, per promuovere la cooperazione, per stabilizzare e migliorare l’economia tradizionale e inventare nuove forme economiche, per ridistribuire la ricchezza tra i residenti, per salvaguardare le risorse naturali e quelle archeologiche rimane il più lungimirante degli investimenti politici per l’isola. Da ciò si capisce che ogni scelta amministrativa che si programma, che si finanzia, che si progetta, che va da una semplice assunzione o dal rifacimento di una strada per arrivare ad una realizzazione di una struttura strategica, deve essere coerente con il progetto, applicando il marketing-oriented al servizio dell’economia del bene.

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Livio

Per preservare l’ isola iniziate ad avere un solo sindaco per tutta Ischia .solo quando sarà cosi potrete diventare civili.

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex