LE OPINIONI

IL COMMENTO Pozzillà (la scuola ieri e oggi)

DI GIORGIO DI DIO

Il primo giorno di scuola era sempre il primo ottobre. Ero in quarta elementare e quel mattino feci un poco di ritardo. Lanciai uno sguardo all’aula tutta in ordine e al crocefisso sulla parete dietro la cattedra. Sulla parete laterale un’immensa carta geografica. Alla sinistra della cattedra la lavagna nera di ardesia, poi i banchi di legno , dove tutti gli alunni erano lanciati in un chiacchiericcio confuso. D’improvviso un silenzio di tomba. Il nuovo maestro arrivò, appese cappello e cappotto e si sedette mentre con la coda dell’occhio scorse il movimento furtivo di Mario Arcodipinto che cercava di cambiare banco. I due sguardi si incontrarono quello di fuoco del maestro quello spaventato di Mario. “ Maestr pòzz i’ là?” (maestro posso andare la?). Mario Arcodipinto era arrivato, non si sa come, in quarta elementare senza mai imparare l’italiano. Era uno di quegli alunni di cui tutti gli insegnanti pensavano che prima usciva dalla scuola meglio era per tutti. Neanche il nome gli restò in italiano, perché da quel momento in poi per tutti fu: “Pozzillà”. Lo rividi molti anni dopo. Passando vicino a un cantiere edile sentii gridare “ Ti muovi con quel cemento Pozzillà!”. Riconobbi subito la sua camminata strana ,curvo sotto il peso della sacchetta di cemento.

Pozzillà è rimasto per me il collegamento della vita di oggi alla scuola di una volta. Scuola di classi numerose, miste, o maschi separati dalle femmine, con insegnanti molto severi la cui parola non poteva essere messa in discussione mai. Non c’erano gli zaini di oggi super pieni come valigie, ma una cartella di cartone con qualche libro, un quaderno a righe e uno a quadretti, una gomma e la penna. E dopo alla scuola media e alle scuole superiori solo una molla che teneva stretti i libri portati sottobraccio. L’insegnante era una figura autorevole rispettata da alunni e genitori. Con la sua istruzione, con il suo ruolo professionale si era conquistato il rispetto che, senza se e senza ma, gli veniva attribuito. Oggi la figura dell’insegnante, in tutti gli ordini di scuola è cambiata ed è stata molto sminuita. Soprattutto è cambiato l’impatto dei genitori nella scuola. I genitori son diventati strenui difensori dei propri figli. Le segnalazioni di interventi assurdi e sproporzionati si susseguono. Assistiamo anche ad aggressioni fisiche agli insegnanti da parte di genitori a tutela dei propri figli. Una volta se rispondevi male a un’insegnante i genitori venivano invitati a scuola, dove si scusavano per il comportamento del figlio che, una volta a casa, aveva pure, come si suol dire, il resto appresso. Oggi chi viene assalito è l’insegnante che ha osato riprendere il ragazzo. Le bravate,talvolta anche pericolose deiragazzi, vengonoviste dai genitori come ragazzate innocue.

Oggi per i genitori è difficile accettare gli errori commessi di figli. Più che accettare un fallimento è più semplice incolpare l’insegnante. Ammettere l’errore dei figli significa per un genitore ammettere le proprie responsabilità. La scuola è cambiata in peggio. Di fronte ad atti gravi commessi da qualche alunno riesce sempre più difficile prendere provvedimenti adeguati perché il docente si ritrova sotto attacco dei genitori e può anche trovarsi a doversi difendere in tribunale. La fiducia di alunni e genitori nella scuola non c’è più. Vengono messi in discussione i voti, si arriva a ricorrere al TAR per un voto ritenuto troppo basso all’esame di stato. L’evoluzione della società ha cancellato valori tradizionali. Figure mediatiche come gli influencer hanno sostituito l’autorevolezza degli insegnanti. Questo modo di vedere deve essere cambiato. Bisogna che l’insegnante riprenda la sua autorevolezza e che i genitori facciano i genitori e non invadano la scuola. Soprattutto bisogna mettere fine alla violenza di alcuni genitori contro gli insegnanti in difesa dei loro figli come pure bisogna mettere fine alle aggressioni degli stessi alunni. Una volta sia che i figli avessero fondati motivi per essere arrabbiati con l’insegnante sia che fossero stati rimproverati ingiustamente, per il genitore l’atteggiamento non cambiava: l’insegnante ha sempre ragione. Non dico che debba essere così anche oggi, ma siamo andato ben oltre e l’alleanza scuola famiglia è stata distrutta. Anche per una nota negativa i genitori subito protestano con l’insegnante arrivando spesso al preside e, nei casi più gravi, alzano le mani contro il docente. Fatto sta che i docenti faticano molto per riuscire a farsi rispettare in classe e i primi a non rispettarli sono i genitori. L’insegnante è passato da una figura autorevole e importante a una figura socialmente poco rilevante, che viene pagata poco e che viene messa spesso in discussione dagli alunni in classe e dai genitori a casa.

Da un punto di vista educativo è un disastro. Un disastro contro cui bisogna reagire. A ogni azione degli alunni o dei genitori contro l’insegnante la reazione deve essere dura e immediata. Il docente deve essere protetto, deve sentire che l’intero corpo insegnante e il Preside sono dalla sua parte. Se l’alunno si è comportato male i genitori devono essere convocati dal preside, se i genitori hanno aggredito l‘insegnante devono essere denunciati. Prima dell’insegnante sono i genitori figure primarie nell’educazione di figli, e come tali sono loro i primi a dover dare l’esempio. Che esempio danno ai figli se prendono a priori la loro difesa? Quello che imparano i ragazzi è che possono fare quello che vogliono e che l’insegnante non merita rispetto. In ogni caso non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono tanti ragazzi che vedono nell’insegnante il loro punto di riferimento. È partendo da questo che gli insegnanti devono riconquistare la propria autorevolezza e il rispetto che è un valore imprescindibile. E ben vengano provvedimenti come quello sul voto di condotta approvato in via definitiva dal parlamento. In un periodo storico dove si assiste a un forte aumento delle aggressioni degli insegnanti da parte dei genitori, bisogna far capire che le regole vanno rispettate, che bisogna avere rispetto verso le persone e i beni pubblici, e che bisogna ridare autorevolezza ai docenti.

Ads

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex