IL COMMENTO Perché i saldi non salveranno il commercio
DI MARCO BOTTIGLIERI
Anche quest’anno possiamo dire che i saldi sono stati viziati dal dilagare di promozioni, offerte fuori stagione e da giorni particolari come il black friday, e, dato da non sottovalutare, dalla mancanza dei turisti stranieri, soprattutto extraeuropei, Rimane troppa incertezza e sappiamo bene che se mancano la fiducia nel futuro e soprattutto le disponibilità economiche, anche i consumi rimangono al palo. A questo si aggiunge un clima che dal punto di vista meteorologico ha fatto saltare la stagione. Una circostanza che, purtroppo, si ripete sempre più spesso in questi ultimi anni provocando ingenti danni economici e margini di guadagni sempre più ridotti. Anche la mancanza della normalizzazione della situazione sanitaria incide sugli acquisti, molte persone hanno ancora timore a entrare in negozi troppo affollati, o a provare abiti o oggetti, e l’uso e l’obbligo della mascherina in alcune città, diventa anche un’altro fattore che incide come deterrente all’acquisto nei negozi fisici.
Per il settore del commercio, quello che ha pagato il conto più salato alle chiusure e all’azzeramento dei flussi turistici internazionali, c’è però un altro competitor non meno insidioso della pandemia: il passaggio online agli acquisti. Un fenomeno alimentato proprio dal lockdown, che sicuramente non svanirà quando finalmente ritorneremo alla normalità sanitaria post Covid, e che pone il comparto di fronte a un cambiamento strutturale. Secondo uno studio della Confesercenti, proprio i dettaglianti italiani perderanno 3,7 miliardi di euro entro il 2025 a causa dello spostamento dei consumi dal canale fisico a quello online indotto dagli effetti del Covid 19 sulle abitudini di acquisti dei consumatori. In virtù di queste proiezioni catastrofiche, la Confesercenti chiede da tempo un intervento al Governo per l’introduzione di una imposta minima globale sui ricavi dei colossi del web nei paesi in cui operano. Serve dare certezze alle imprese per garantire i valori della nostra società, della nostra tradizione, della nostra economia e dei nostri territori, ma soprattutto per rendere più stimolante, sostenibile e reale la relazione sociale tra le persone. Per scongiurare la desertificazione dei centri dello shopping, un ruolo fondamentale lo giocano anche le amministrazioni comunali al quale chiediamo da tempo una maggiore attenzione alle vie dello shopping, investendo nel green, estetica cittadina, sicurezza e cultura.
* ASSOTURISMO CAMPANIA