IL COMMENTO Perché dico no al boicottaggio
Ho ricevuto almeno una decina di messaggi whatsapp che mi invitavano caldamente a boicottare (e dunque non acquistare) i prodotti di Germania, Austria, Finlandia e Olanda. Non sono d’accordo perché le nostre esportazioni in questi paesi sono superiori alle importazioni e per un paese come l’Italia sarebbe catastrofico se dovesse passare questa linea concettuale. La strada da seguire è invece quella di convincere i Governanti di questi paesi che questa pandemia la si supera solo stando insieme. Il nostro europarlamentare da Bruxelles, Giosi Ferrandino, è convinto che si raggiungerà un accordo. E noi lo speriamo perché sicuramente non ci faremmo affondare come nazione. I quattro paesi non penso abbiano governanti che non capiscano che l’Italia è troppo importante per non trascinarci anche loro dietro. Però una considerazione bisogna farla. Perché tutti quei popoli dovrebbero aiutarci? Non sarebbe anche logico, dopo che siamo vissuti più o meno, tutti gli italiani, su un debito pubblico come il nostro, incominciare da noi a fare qualcosa?
Abbiamo un debito pubblico che sfiora i 2500 miliardi. Abbiamo una ricchezza nazionale calcolata sui 7.000 miliardi. Se a questi paesi dicessimo che vogliamo dimostrare loro che siamo rinsaviti, di quanto in questa fase difficilissima del paese dovremmo ridurre il nostro debito nazionale pubblico? Io sarei disposto a contribuire con il 20% di quello che ho sul mio conto corrente anche avendo contribuito molto poco alla creazione del debito nazionale. Non ditemi che a questi politici non dareste neanche un euro da far gestire perché potremmo essere tutti d’accordo. Ma come si esce da una situazione drammatica senza entrare nella soluzione tutti noi?