IL COMMENTO Per uscire dalla crisi serve anche la scuola
DI MARIO SIRONI
Negli ultimi giorni capita di leggere interessanti riflessioni sulla crisi del turismo a Ischia e a Procida e sui possibili scenari di fuori uscita. Le diverse posizioni contengono tutte quante spunti interessanti; eppure, nessuna di esse si sofferma sul possibile – ma io direi ‘indispensabile’ – ruolo della scuola. Non credo sia possibile immaginare una strategia di sviluppo delle isole flegree (Ischia e Procida), senza un minimo di riflessione consapevole e condivisa sulla scuola con la scuola stessa, in quanto discutere di istruzione e formazione non può essere demandato solo agli addetti ai lavori né diventare il semplice sfogo di malcontenti o l’esercizio retorico di luoghi comuni. Ogni ragionamento su istruzione e formazione tiene insieme una complessità di punti di vista e di interrogativi, che meritano un confronto con la realtà dei fati, con le situazioni in divenire step by step. Non ci sono verità assolute e ricette e soluzioni immediate. Per venire fori dalla crisi, occorre dialogo costante, rinunciando a inutili arroccamenti sulla presunzione della verità inoppugnabile. Da Dirigente scolastico, ormai da diversi anni, di un Istituto professionale con più indirizzi, vorrei provare a ragionare nello specifico del legame inestricabile, negli ultimi tempi, tra istruzione e formazione-lavoro.
Dal mio punto di vista, complice la tradizione idealistico-gentiliana, in Italia la relazione tra istruzione e formazione-lavoro è sempre stata vista con sospetto: in definitiva, solo lo studio disinteressato, la cosiddetta ‘cultura personale’ era funzionale alla formazione delle classi dirigenti. La stessa idea di scholè di derivazione classica delineava lo spazio della scuola come spazio dell’otium e in definitiva riservata a pochi privilegiati. Eppure l’articolo 1 della Costituzione Italiana recita “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” riconoscendo così nel lavoro l’elemento fondamentale della cittadinanza, che non è un dato astratto ma concretamente realizzantesi nell’attiva partecipazione al “progresso materiale o spirituale della società“ (art. 4). In una realtà come le nostre isole di Ischia e Procida, cosa significa ciò? Proviamo a delineare un quadro di prospettiva: le nostre isole potrebbero configurarsi, come altre realtà territoriali della Campania (Costiera Sorrentina ed amalfitana, il Cilento sia sulla costa che l’interno, l’intera area Flegrea) come un vero e proprio Distretto turistico-industriale. Allo stato attuale, insomma, non sembra che lo sviluppo economico e sociale di Ischia e Procida possa separarsi dall’industria del turismo. L’attuale epidemia ha colpito in modo significativo il settore turistico ma proprio gli indicatori economici disponibili indicano che potrebbe essere il settore con una ripresa più significativa. Ed una realtà come Ischia, ormai un distretto di turismo “maturo”, potrebbe beneficiare nell’immediato dell’effetto “rimbalzo” sul mercato nazionale e internazionale.
L’Istituto professionale Telese e la prospettiva occupazionale post pandemia
E la scuola? La scuola può fare molto, in prospettiva. Un istituto come l’I.P.S. Telese può, anzi, deve puntare all’aggiornamento delle figure professionali legate all’impresa turistica nell’ottica di formare professionalità con competenze di base solide ma soprattutto “colte”, cioè dotate di quella necessaria formazione intellettuale che consenta ad ogni singolo cittadino/lavoratore di realizzare la propria vita in modo consapevole. Il collegio docenti dell’Istituto, soprattutto i docenti cosiddetti ‘storici’ del Telese, che conoscono bene le risorse del territorio e la platea degli alunni concordano che, anche utilizzando gli strumenti dell’autonomia e della libertà di insegnamento, bisognerà puntare da subito alla riqualificazione delle competenze professionali sia dal punto di vista della qualità che delle competenze. Perché, chi lavora nella scuola sa bene che ricerca e innovazione sono la ricetta giusta per lo sviluppo del territorio e per la sua ripresa economica. Sappiamo che l’isola ha la sua prospettiva di rinascita essenzialmente nel turismo, nelle risorse naturali del territorio, nella sua bellezza innata e intrinseca.
Quale turismo?
Come Istituto, pertanto, stiamo provando a declinare la nostra offerta formativa intorno ad alcuni nuclei di proposta d’impresa turistica che tenga conto di tre novità:
- il turismo sostenibile
- il turismo accessibile
- il turismo digitale
Il turismo sostenibile implica una vera e propria rivoluzione del concetto di consumo, ribaltando la mera e improduttiva rapina del territorio (consumo e cementificazione del suolo, progressiva scomparsa dei litoranei, inquinamento del mare) a favore di un uso consapevole delle risorse, un impiego che valorizzi e non sfrutti le bellezze naturali a disposizione dell’individuo. Queste bellezze non sono solo quelle naturali ma il grande patrimonio culturale a tutti evidente: dai siti archeologici alla tradizione eno-gastronomica e artigianale. Il turismo accessibile, invece, è la nuova frontiera dell’accoglienza. Esso rappresenta non solo un fattore economico di straordinaria importanza ma anche uno strumento di crescita culturale, di emancipazione personale. Per tutti questi motivi è indispensabile garantire l’accesso all’esperienza turistica a tutti i cittadini, indipendentemente dalle condizioni personali, sociali, economiche e di qualsiasi altra natura che possano limitare la fruizione di questo bene. Il turismo digitale, infine, è il modello strategico di crescita di un sistema turistico integrato ad alta intensità di conoscenza. Il Web e l’avvento dei social media hanno reso il passa parola elettronico un elemento cruciale per orientare il gioco di offerta e domanda e il tema dello sviluppo dell’industria turistica, oggi, non può essere disgiunto dalla diffusione delle tecnologie e dinamiche digitali ed il loro legarsi a nuove aspettative ed esigenze del turista.
Una sfida
L’Istituto Professionale Vincenzo Telese proverà a dare il proprio contributo, nell’ambito di questo nuovo scenario che si va delineando, guardando al futuro delle sue studentesse e dei suoi studenti nell’ottica di un aggancio sempre più forte al territorio e – se fosse possibile – provando a ‘fare rete’ con le risorse professionali del territorio e con tutti i suoi attori coinvolgendo l’associazionismo imprenditoriale (da Confidustria Turismo a Federalberghi) ,il mondo sindacale, il mondo dell’Università e della ricerca, l’associazionismo culturale e del terzo settore.
DIRIGENTE SCOLASTICO “V. TELESE”