IL COMMENTO Ossarini a babbo morto
Cari amici che mi leggete, oggi vi voglio raccontare una storia, una di quelle che ogni tanto capitano su questa nostra isola felice (Procida). Sembra una farsa tragicomica, ma non lo è. E’ presto detto. Una decina di anni fa (anno più, anno meno) la Congrega dei Turchini, priore Mimì Lubrano, decide di costruire un centinaio di loculi al cimitero; si prepara il progetto, si iniziano i lavori, si cominciano a venderli sulla carta. Anche io ne acquisto uno. Prezzo 5.000 euro ciascuno. Passa un po’ di tempo e nel frattempo il governo della Congrega viene sciolto per altri motivi ed arrivano i commissari curiali. Tutto questo avveniva in epoca pre covid. La vendita dei loculi continua tanto è vero che io consegno una prima rata di 2500 euro nelle mani dei commissari. Avrei consegnato i restanti 2500 all’atto della consegna del loculo. La maggioranza degli altri acquirenti preferisce pagare la cifra intera di 5000 euro “per togliersi il pensiero”.
Bisogna precisare, a questo punto, che non si tratta di veri e propri loculi, ma di “ossarini”, vale a dire di contenitori che sono la metà di questi e servono solo per la riposizione delle ossa del defunto. Un bel giorno, però, qualcuno fa un ricorso asserendo che i loculi sono stati costruiti abusivamente su terreno del Comune e non della Congrega. Apriti cielo! Si blocca tutto ed i lavori sono sospesi. La situazione è confusa perché la Congrega è in buona fede, ma non riesce a dimostrare di essere proprietaria del suolo ove sono stati edificati i loculi. Si apre un contenzioso tra il Comune e la Congrega. Nel frattempo il tempo passa e coloro che hanno pagato per l’acquisto degli ossarini non riescono ad entrarne in possesso. Proteste, urla, invettive, ma nulla si muove. A questo punto la Curia di Napoli decide di avocare a sé la questione, rimuovendola dalle mani del priore, che nel frattempo è cambiato ed il nuovo è subentrato ai commissari che hanno esaurito il loro mandato. In questo andirivieni son trascorsi circa quattro anni. Immaginarsi l’ira della gente che ha pagato e non ha ricevuto niente!
Si addiviene ad un accordo con il Comune in questi termini: la Congrega dovrà pagare una lieve multa per la costruzione abusiva e ritornerà in possesso dei loculi. Tutto sembra avviarsi a soluzione. Prima di Natale 2022, ad oltre cinque anni dal primo versamento, viene a casa mia il priore dei Turchini e mi consegna una sorta di titolo di proprietà del loculo in cambio dei rimanenti 2500 euro che dovevo. Consegno i soldi. Voi pensate che tutto si sia risolto, ma non è così. Nel frattempo i lavori di avanzamento al cimitero non sono mai iniziati. Tutto è fermo come cinque anni fa. Nessuno, di quelli che l’hanno acquistato, è entrato in possesso del loculo. Mi risulta che Roberto Lo Bello, mio collega e chirurgo, e la cui moglie ha acquistato il loculo insieme a me, con le sue ceneri sta facendo il “turista” per il cimitero appoggiandosi in nicchie di amici. Nella stessa situazione si trovano un altro centinaio di persone che si erano illuse di trovare la pace eterna nel nostro cimitero. Si erano illuse perché, pur avendo pagato, non sono riuscite ad avere ancora neanche una “vrenzula” di ossarino. Oh, Dio. A me la cosa non è che dispiaccia troppo: può darsi che finché non ho l’ossarino io non possa morire ed il fatto mi potrebbe fare anche piacere, ma non credo che la pensino allo stesso modo coloro che sono già passati a miglior vita e continuano……a vagare per il cimitero.