IL COMMENTO Noi giovani desideriamo vivere il futuro che vogliamo
DI MYREA FERRANDINO
«Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, e io sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, stanno morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come osate?» . Greta Thunberg , giovane attivista, ha pronunciato queste parole pochi giorni fa in un toccante e significativo discorso alle Nazioni Unite che, oltre ad arrivare dritto ai politici, ha infiammato gli animi dei giovani. Ormai da tempo gli scienziati ci hanno avvisato che, se continueremo ad inquinare così tanto e a non rispettare il nostro pianeta, ci saranno delle serie conseguenze. Inizialmente noi tutti abbiamo sottovalutato la situazione, forse perché è più facile concentrarsi sulla propria individualità e sul presente, senza pensare a cosa accadrà domani; forse perché alle volte determinate verità sono troppo dure e spaventose da accettare; forse perché fin quando non percepiamo un problema nella sua estrema gravità, irrisolvibile o quasi, lo trascuriamo sentendoci pure con la coscienza a posto.
Non so dire quando la paura abbia preso il sopravvento su me e su molti degli studenti di Ischia, d’Italia e del mondo, ma l’importante è che sia successo. Per evitare una catastrofe ognuno di noi deve impegnarsi in pieno nel privato, lo sappiamo, ma il problema è soprattutto che i politici preferiscono pensare ai guadagni economici piuttosto che alla nostra incolumità, ed è questo che ha scatenato i vari Fridays for future, finalmente attuati anche sull’ isola verde. Ieri mattina le strade di Ischia erano piene di studenti di età e istituti diversi, ma tutti uniti dal desiderio di farsi sentire. Posso affermare con certezza che questa manifestazione è stata diversa, in senso positivo, rispetto a tutte le altre a cui ho preso parte: ha fatto capire a tutti che questa battaglia va combattuta insieme, che non siamo soli nella nostra paura. Vivere questa manifestazione da studentessa è stato davvero emozionante, mi ha regalato una mattinata che difficilmente dimenticherò: tutti noi giovani abbiamo superato le nostre differenze per lottare, insieme, per il nostro pianeta, con un corteo che ha attraversato queste strade che ormai conosco a memoria ma che oggi ho visto ancora più belle, illuminate dall’euforia di così tanti ragazzi. Nel corteo era palpabile la preoccupazione, coperta da tanto entusiasmo e forza d’ animo, di una generazione che teme di vedere il mondo sgretolarsi, come sta accadendo, sotto i propri occhi, senza poter intervenire; era palpabile la passione di una generazione che non si arrende e continua a lottare.
E’ stato incredibile urlare a squarciagola, fare cori, alzare con orgoglio striscioni e bandiere con disegni e slogan per ricordare agli adulti quanto sia prezioso e sottovalutato il nostro mondo, e che se loro non sono interessati a salvarlo, li spingeremo noi a farlo. “Non c’è un pianeta B” , “L’uomo conquista la Luna ma perde la Terra”, “E’meglio camminare oggi che nuotare domani” : questi sono solo alcuni degli slogan che meglio hanno espresso l’urgenza di questo problema, il bisogno che diventi una priorità per gli Stati risolverla. C’è chi si è fatto colorare la faccia con il verde e il blu, chi ha preparato cartelloni o striscioni, chi con un megafono incitava la folla, chi cantava, o chi semplicemente camminava con gli altri: tutto ciò ha creato un ambiente sicuro e rassicurante, in cui ogni studente ha scelto come vivere questa manifestazione nel più sereno dei modi. Ho visto gli occhi di molti brillare per la speranza che questo corteo porti davvero ad un risultato, e soprattutto perché tutti crediamo nella causa che stamattina ci ha impegnati. Ci è sempre stato insegnato a rispettare gli adulti e le autorità, ma adesso che la nostra casa sta andando a fuoco, e noi resteremo qui tanto a lungo da subirne le conseguenze, dove sono? Perché non ci rispettano? Perché ci obbligano a prepararci per un futuro che, senza il loro intervento, non avremo? Ieri mattina eravamo tanti. Eravamo felici di esprimere il nostro amore per il mondo e il nostro desiderio di aiutare, nel nostro piccolo, a salvarlo. Ma eravamo anche tanto arrabbiati, lo siamo ancora. E anche se siamo giovani e non sappiamo bene cosa vogliamo, abbiamo il diritto di poter scegliere, il diritto di vivere il futuro che sogniamo.
* STUDENTESSA IV SEZ. B LICEO CLASSICO “ISCHIA”