IL COMMENTO L’ultima voce per Ischia
Si è spenta l’ultima voce per l’Isola d’Ischia, quella voce che ha tenuta desta l’opinione pubblica per interi decenni dalle colonne de Il Golfo sui più svariati temi della vita economico-sociale locale. Con una fede incrollabile –degna di miglior causa- ha scritto per la sua creatura tanto amata, senza perdere un solo colpo, tutti i giorni, affrontando tematiche di viva attualità con un ardore da neofita e una consapevolezza da navigato divulgatore che lo rendevano un fideista senza possibilità di “ravvedimento”. Non semplici articoli di cronaca, di costume, di piacevolezze isolane, ma osservazioni di peso, riportate dal suo personale osservatorio, frutto di esperienze antiche, di saggezza popolare e di studi mirati tutti convergenti verso un comune denominatore; cioè la risoluzione di problemi contingenti, ma anche di questioni incancrenite in un’isola ostaggio della politica del malaffare, della miopia amministrativa, dell’immobilismo più esasperato, delle cattive coscienze e del personalismo più deteriore.
I corsivi quotidiani di Mizar – stiamo parlando di Giovan Giuseppe Mazzella, scomparso sabato sera nella sua bella casa al Pontano- nel pieno delle sue risorse fisiche e intellettuali, erano fulminanti, concisi, contenuti e…compendiosi; senza fronzoli o eccessi demagogici, ma di sostanza. Questioni, diremmo, di socialità, di interesse collettivo, ma con l’acume della proposta risolutiva che Mizar non faceva mancare attingendo alle sue risorse di genialoide, che spesso rivelavano insospettate doti di “tecnico”, di studioso, di ricercatore e di divulgatore mai banale o approssimativo. Spesso ci “beccavamo” sulle colonne del glorioso quotidiano “Il Golfo, fondato dall’indimenticabile Domenico Di Meglio (come ci manca questo valoroso figlio di Enaria!) analizzando scherzosamente alcuni suoi interventi-proposta dove c’era abbondante materia per dibattere sul filo di un sottile umorismo, questioni cruciali della vita politica, sociale, turistica, culturale ed economica della nostra Isola.
Il sornione Peppino Mazzella rideva a crepapelle, mentre il più misurato Franco Borgogna si limitava ad approvare educatamente, senza sconfinare in una probabile…disapprovazione: Benedetto Valentino, vecchia volpe, osservava la scena in silenzio, al più con un sorrisetto malizioso, ma non prendeva posizione, fedele alla sua personalità di sottile diplomazia. Ma non è stato soltanto un opinionista sui generis e un propugnatore di progetti, spesso controcorrente, il nostro Mizar. Nel corso della sua dinamica attività professionale ha promosso Ischia con la sua Agenzia, ha attivato amicizie importanti, ha messo in piedi una campagna propagandistica giornaliera che andò in tutte le direzioni e che svelò compiutamente le peculiarità dei Comuni isolani e le attrattive di un’Isola –che malgrado tutto- ha conservato il fascino e le bellezze di una terra apprezzata in tutto il mondo. Se ne va un cantore della nostra terra, un innamorato sincero e devoto, un fideista che credeva ancora nella possibilità di umanizzare la politica locale, di renderla docile alle aspettative dei cittadini, di renderla flessibile alle indicazioni degli Uomini di buona volontà. Mizar è partito per l’ultima meta, con i suoi sogni inappagati in un angolo del suo cuore generoso, che batterà sempre per l’Isola meravigliosa.