IL COMMENTO Le Universiadi, una festa di pace
DI VITO IACONO
Lo sport come occasione di confronto, di incontro, di crescita, lo sport come valore sociale e civile trova pieno compimento e piena realizzazione in manifestazioni planetarie come le Universiadi. Migliaia di donne e di uomini, provenienti da centinaia di Paesi di tutto il mondo, che si incontrano per competere divertendosi, per giocare nel rispetto di regole fondate su valori alti che sono a fondamento dei regolamenti per tutte le discipline sportive. I principi di lealtà e correttezza, l’obbligo di cooperare attivamente alla ordinata e civile convivenza sportiva astenendosi da qualsiasi condotta suscettibile di ledere l’integrità fisica e morale dell’avversario nelle gare e nelle competizioni sportive, il dovere di astenersi da qualsiasi comportamento discriminatorio in relazione alla razza, all’origine etnica o territoriale, al sesso, all’età, alla religione, alle opinioni politiche e filosofiche. Sono queste le basi del Codice di comportamento sportivo ed i principi fondamentali ai quali si riferisce tutto il quadro regolamentare fondato su precetti di non vinolenza e di assoluta non discriminazione.
Tutto questo è lo Sport, tutto questo sono state le Universiadi. Una festa di pace, di solidarietà, di benessere, di divertimento, di crescita per chi ha avuto un ruolo attivo nella organizzazione e nelle competizioni, per chi ha potuto godere della visione degli eventi vivendo il bello della competizione sportiva, ma ancora di più per tutto il tessuto socio economico ed il territorio che ha ospitata l’incredibile manifestazione. Ne sono testimoni i miglioramenti alle infrastrutture sportive ed alle aree ad esse circostanti, un testimone importante e pesante in termini di responsabilità delle Universiadi per chi potrà in futuro godere della fruizione di quegli spazi. Che dire, peccato per la nostra Isola, una occasione persa nella indifferenza di tutti, come sempre. Nessuno ad esprimere un benché minimo rammarico o dissenso, anzi! Poteva essere una occasione di promozione delle nostre bellezze, di testare la nostra capacità organizzative e di ospitalità, di mettere mano ad una seria attività di riqualificazione e creazione di nuove strutture sportive. Di recuperare e vivere lo Sport come andrebbe vissuto e praticato.
Ci restano le emozioni vissute a distanza per una memorabile cerimonia di apertura, ci resta la bella aria che si respirava allo sbarco al Molo Beverello, ci restano la gioio per le grandi imprese sportive dei nostri connazionali e dei nostri concittadini, due fra tutti, Filippo Florio per il calcio e Rebecca Gargano, foriana di adozione, medaglia d’oro nella sciabola a squadra. Sarà per la prossima volta, si dice sempre così. Intanto viva lo Sport, sempre.