IL COMMENTO Le opere e l’interesse (realmente) pubblico
DI ANTIMO PUCA
“L’ufficio tecnico del Comune di Barano ha redatto un progetto per la realizzazione di un parcheggio interrato, da ricavarsi sottostante quello esistente su due livelli ed ha previsto alcuni posti auto nella zona sistemata a verde innanzi al Bar Ferrari, dove c’è la presenza di panchine ed alberi. L’attuale livello del piazzale è stato ricavato da una cava. L’area non sarà utilizzabile per la sosta con conseguente collasso delle attività economiche, già in via di estinzione. Inoltre è previsto che i posti auto scoperti saranno ricavati con l’abolizione delle aiuole, il taglio degli alberi della piazza con i giardinetti, che venne inaugurata nel 1930, quasi un secolo fa”. – Il Comune di Ischia ha dato l’avvio alla abolizione di una area verde con Pini viventi sulla Riva Droite ma nessuno sa cosa si farà. Certi interventi sono assai delicati sul piano politico essendoci di mezzo le abitudini dei residenti e le esigenze operative di alcuni commercianti quantificabili in decine. Esigenze pienamente condivisibili. L’aver acconsentito da parte del Consiglio comunale alla realizzazione di un parcheggio interrato rappresenta, soprattutto per i Baranensi, un nonsence ed anche un pericoloso precedente. Per riqualificare alcune aree si deve puntare su un nuovo e innovativo spazio verde, ossia giardini piantonati con pini già esistenti e percorsi alberati. I contesti sono di rilevante pregio storico e ambientale, da trattare con delicatezza. Non si ravvisa un autentico interesse pubblico nella realizzazione dell’opera per ricavare posti auto su piani interrati. Il progetto, che ancora non conosciamo, demistifica anche la vantata “pedonalizzazione” dell’area circostante la chiesa, che verrebbe di fatto occupata dalle rampe per le auto, dagli ingressi pedonali con le relative “torrette”, e dalle griglie di aerazione (e peraltro sarebbe poi occupata dalla sosta abusiva con la “movida notturna”). Quell’area diventerà un nuovo e rilevante attrattore di traffico a danno della salute dei residenti. Un vero pugno allo stomaco delle politiche di mobilità sostenibile su cui l’intera Amministrazione comunale ha puntato in tutti questi anni.
La rigenerazione urbana non può passare attraverso un parcheggio interrato che sconvolgerà una piazza, una storia, un vissuto di comunità. Anche sulla Riva Droite vogliono tagliare gli ultimi pini sani rimasti e i giardinetti circostanti. La comunità spera che uno studio di ingegneri molto quotati tra i meandri comunali di Ischia e Barano siano in grado di valorizzare l’isola nel rispetto della flora indigena come del resto anche i CAM impongono e che soprattutto sia il verde lo strumento per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e delle piogge che anche in questi ultimi giorni hanno flagellato l’isola, valorizzando e aiutando sulla base dei principi dell’invarianza idraulica anche questa norma a ridurre il consumo ed impermeabilizzazione del suolo sulla base di quanto prodotto Baranensi e ischitani non sono stupidi e pongono l’ accento sul fatto che vengano fatti progetti nel rispetto del verde e che soprattutto non siano volti ad impermeabilizzare il suolo ma a recuperare aree a verde nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi e dell’invarianza idraulica tali da aiutare e allo stesso tempo valorizzare un territorio. Che soprattutto sia il verde lo strumento per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e delle piogge che anche in questi ultimi giorni hanno flagellato l’isola Progetti rispettosi del verde dell’isola come del resto i Criteri Ambientali Minimi impongono e che siano rispettosi dei principi di invarianza idraulica ed anzi siano opere che possano aiutare a mitigare gli effetti dei ambiamenti climatici, permettendo di assorbire le bombe d acqua, garantendo il ritardo dell’immissione in fogna della pioggia. Ma nei farei una questione più di utilità. Sono queste le opere che servono ad Ischia e a Barano ora? Perché non si parla di dragare il Porto? Il dragaggio è una antica tecnica risalente ai Fenici. Continuiamo a spendere per cose che sono a mio avviso secondarie rispetto ad un DEPURATORE e alle FOGNE Anche i cantieri si possono fermare, quando ci si accorge che qualcosa non va. Tagliare gli alberi per fare spazio a ghiaia, cemento e automobili avrebbe un impatto diretto, immediato e devastante sulla qualità della vita dei residenti. Utilizzare i beni Comunali nel più assoluto rispetto della legislazione vigente e, nel caso di specie, dei regolamenti urbanistico-edilizio e del verde del Comune equivale a battersi per esso.
Le motivazioni di questi tagli lasciano a dir poco perplessi. In alcuni casi si taglia per ottenere finanziamenti con il PNRR per progetti cosiddetti di “riqualificazione urbana”. Altre volte semplicemente per “ripulire” i viali. Altre volte semplicemente per potare. I fondi dovrebbero essere impiegati per favorire la transizione ecologica e rinverdire le aree urbane e non certo per ostacolarla o desertificarla. I tagli, tra l’altro, stanno avvenendo in totale assenza di un Piano del Verde, di un censimento arboreo. I nostri amministratori non sono figure contrapposte bensì complementari. Esprimono vocazioni che convivono in questa isola. Qualcuno incarna la ricerca della bonaccia. È un insuperabile galleggiatore, ed è sicuramente una virtù. Qualcun’altro esprime invece la parte del navigatore. Ha alzato le vele. Ma quando si naviga bisogna avere anche una quota di fortuna, perché ci si può imbattere negli scogli o nella tempesta.