LE OPINIONI

IL COMMENTO La situazione turistica procidana

Stavo pensando: ma a che punto è la situazione turistica procidana? Giovedì scorso in tarda mattinata, contro le mie abitudini, mi son fatto un giro per l’isola. Caldo bestiale contro cui è inutile recriminare, traffico caotico contro cui si potrebbe fare qualcosa. Giù al porto molta gente sbarca dai mezzi di trasporto, guide con l’ombrellino seguite da frotte di turisti sudati. Chissà cosa rimane nelle loro menti di ciò che va dicendo la guida! La via che va da San Leonardo a Semmarezio è quasi impercorribile con la macchina. La gente si accosta ai muri delle case con in faccia il terrore di essere travolti. Dopo un po’ ho raggiunto il lungomare della Chiaiolella. Qui è tutto molto bello. Certo non è più il lungomare di una ventina di anni fa con baracche di legno e lamiera che fungevano da stabilimenti balneari! Oggi è tutto più curato, più lindo, più funzionale. Salottini con divani dentro ambienti con vetrate che lasciano entrare un piacevole venticello. Mi affaccio sulla spiaggia. Rimango meravigliato. più dei due terzi dei lettini dello stabilimento sono vuoti. Chiedo delucidazioni ad una signora seduta su un divano accanto al mio. “Solo la domenica sono tutti occupati. A volte anche il sabato” Mi risponde. Poi aggiunge: “I prezzi sono troppo alti! Manco da Procida da quarantotto anni. E’ completamente trasformata! Preferivo quella di una volta”.

Lascio la signora alle sue malinconie e vado avanti per il lungomare. Ai pezzi di spiaggia puliti e ordinati, ma semivuoti, degli stabilimenti si intervallano porzioni di spiaggia libera. Questi sono dei carnai affollatissimi. Che brutta sensazione danno rispetto all’ordine e la pulizia dei reparti degli stabilimenti. Sembra una scena da terzo mondo. Aguzzo la vista: sono quasi tutti procidani! Qualcuno nei giorni precedenti mi aveva detto che si sentiva ospite a casa propria. E” come – diceva_ noi Procidani non possiamo fare il bagno dove vogliamo? Da carcerieri a carcerati!” Ma questo è il prezzo che bisogna pagare al turismo: bisogna abdicare alle proprie esigenze a favore del turista! Se non si capisce questo non si può parlare di sviluppo turistico. Già ! Ma questo come va quest’anno? Passata la sbornia della “Capitale della cultura” adesso le cose come vanno? Dai numeri degli sbarchi pare che ci sia una leggera flessione che, entro certi limiti, può essere considerata fisiologica. Ma non deve scendere più oltre. Certo Procida si trova di fronte ad un bivio: andare avanti per la via turistica intrapresa o tornare alle sue origini? Certo si sono approntati decine e decine di B@B. ristoranti, stabilimenti ecc. Sono tutte strutture che hanno bisogno dell’afflusso dei turisti per sopravvivere e prosperare. Speriamo bene! Certo alcuni punti di forza dell’isola andrebbero potenziati. Dispiace dirlo, ma Vivara vivacchia sempre boccheggiando, il carcere perde ogni tanto qualche pezzo, pur tenendo la parte più interessante IV sezione) chiusa ai visitatori, la chiesa di San Michele mantiene (già da un pezzo ormai! ) le zone sottostanti chiuse. Questi tre punti di forza della nostra isola andrebbero valorizzati molto di più. L’unica cosa che non scema mai sono i prezzi e questo non è una cosa buona. Avete mai calcolato quanto viene a costare ad una famiglia media una giornata a Procida?

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