IL COMMENTO La scuola non è solo un edificio

L’amministrazione comunale d’Ischia pone particolare attenzione agli edifici scolastici, incassando un largo consenso della popolazione. Resta indecifrata però la disattenzione verso la cronica carenza di spazi e aule dell’Istituto Alberghiero, il cui Preside continua a lanciare, inascoltato, il grido d’allarme. A parte questo clamoroso buco, va registrato il successo per la nuova scuola elementare Rodari, bella, moderna, sicura e funzionale, finanziata con fondi diversi e costruita in tempi record ; la costruzione in atto di una nuova mensa alla scuola elementare Guglielmo Marconi; i lavori di abbattimento e ricostruzione della Scuola Media e dell’Istituto Professionale Cristofaro Mennella di via Michele Mazzella; l’ampliamento e rifunzionalizzazione della scuola dell’infanzia di Villa Durante; la scuola modulare in via Leonardo Mazzella, che consente le transizioni verso l’ammodernamento dei vari istituti; e pertanto va riconosciuto all’Amministrazione di Enzo Ferrandino il merito di aver incardinato l’evoluzione strutturale di molte e importanti scuole.

Ci sono tuttavia due aspetti che vanno valutati, e non lo facciamo per una delle malattie propagandistiche del moderno mondo della comunicazione ovvero il “benaltrismo”. Non stiamo qui a dire: “Si, però, si poteva costruire ben diversamente”. No, intendiamo arricchire la valutazione dell’operato dell’Amministrazione con due aspetti: uno di tipo storico-pianificatorio amministrativo e un altro di tipo etico-didattico. Il Comune d’Ischia si trova inopinatamente ad avere una concentrazione massima di istituti Scolastici nell’isola d’Ischia e questo naturalmente non dipende da questa amministrazione ma risale ad una politica praticata anni fa che è stata provocata da un’eccessiva divisione amministrativa in sei Comuni e dalla diversa capacità e velocità di azione di ciascun Comune. Lo stesso è avvenuto anche con il Tribunale, l’Agenzia delle Entrate, L’Inps ed altre istituzioni pubbliche. Tant’è che quando era Sindaco Enzo Mazzella, veniva accusato di voler egemonizzare l’isola, al che Mazzella, sostenitore del Comune Unico, ribatteva che solo la semplificazione amministrativa, con la fusione dei Comuni, avrebbe potuto riequilibrare e pianificare una più equa ripartizione di scuole ed altre istituzioni pubbliche. E, naturalmente, oggi il Comune d’Ischia sconta gli ingorghi e gli inconvenienti di tale sbilanciamento. Mentre gli altri Comuni scontano le difficoltà di come assicurare che propri giovani possano andare e venire nelle scuole superiori ubicate nel Comune d’Ischia, con i minori disagi possibili. In questo contesto, che si riparli del Comune Unico, del ripescaggio e rianimazione dell’ACUII (Associazione dormiente che portava avanti l’istanza dell’unificazione o, quantomeno, dell’Unione dei Comuni o del Comunello a tre Casamicciola,Lacco Ameno, Ischia) come è avvenuto per impegno di Pasquale Trani, storico sostenitore, e del giornalista Claudio Iacono, in una prima riunione all’Hotel Royal Palm di Forio, è cosa lodevole. E poi, accanto a questa riserva di ordine storico e pianificatorio-amministrativo, c’è da considerare che si parla molto di edifici, strutture, costruzioni e ricostruzioni e poco, troppo poco, di didattica, modernizzazione dei metodi educativi, di diffusione di una cultura civica oltre alla necessaria istruzione di base.

E’ ben vero che alcuni importanti segnali di ricucitura tra mondo della Scuola e società civile a Ischia sono stati lanciati negli ultimi anni: lo ha fatto per esempio, il Liceo Buchner con importanti attività teatrali adiuvate dalla creatività di Salvatore Ronga; lo fa l’Istituto professionale Cristofaro Mennella, con una serie di interessanti collegamenti col mondo esterno del mare e di tutte le attività ad esso legate; lo fa l’Alberghiero V .Telese con convegni sul turismo. Però, prendiamo la riuscita cerimonia di inaugurazione della nuova scuola Rodari, sono intervenute autorità amministrative e scolastiche ma a nessuno è venuto in mente di spiegare, ai tanti bambini presenti ed entusiasti, perché la scuola è intitolata a Gianni Rodari, chi era Gianni Rodari e perché è stato dipinto, sulla facciata laterale, l’immagine di Rodari con un libro aperto in mano, dalle cui pagine escono fiori ed oggetti vari. Il murale è stato realizzato dall’Associazione Bereshit e riporta alcuni versi dello scrittore: “ Or che i sogni e le speranze si fan vero come fiori, sulla luna e sulla terra fate largo ai sognatori”. Che significano questi versi, perché un’Associazione ludico-creativa ha dipinto quel murale? Cosa vuol dire “ Bereshit”? Vuol dire, in ebraico, “in principio”, ciò che è alla base dell’esistenza, la sapienza, la conoscenza. E Gianni Rodari è famoso per la sua fantasia ( fase essenziale per i bambini), per i suoi racconti, le fiabe, le filastrocche, le poesie. Opere come “Il romanzo di Cipollino”, “La torta in cielo”, “Le filastrocche in cielo e in terra” hanno formato bambini di tutta Italia. Qualcuno avrebbe dovuto spiegare, ai piccoli studenti accorsi all’inaugurazione e alle loro mamme presenti, che Gianni Rodari, nel 1951, fu scomunicato dalla Chiesa Cattolica solo perché si era iscritto al Partito Comunista. La Chiesa lo scomunicò perché, a sua valutazione, Rodari, da ex semiarista cristiano, era diventato “diabolico”. Ed oggi, è l’Associazione Bereshit, di ispirazione cattolica, a rivalutare la figura di Rodari, pedagogista, creativo, supporto dello sviluppo di tanti bambini. Bene dunque l’avvento di nuovi e funzionali scuole, ma ricordiamoci che la scuola non è solo un edificio!

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