LE OPINIONI

IL COMMENTO La pace valore condiviso da proteggere

DI LUIGI DELLA MONICA

Viene spontaneo nelle coscienze dei credenti, ormai giunti al 4 ottobre, evocare il Santo poverello di Assisi, che tanto ci insegnava in termini di pace e di serenità spirituale a distanza di 800 anni. Il nostro Paese nella Costituzione ripudia la guerra e lo fa nei primi dodici articoli, caratterizzanti la forma di Stato Repubblicano. È però inevitabile considerare che il “Male Assoluto” si sia trasformato da Nazismo\Fascismo nella indifferenza, più barbara della stessa azione crudele dell’Olocausto. Non mi interessa fare retorica spicciola, ma vedere issata l’icona della Senatrice Liliana Segre, come un feticcio contro cui inneggiare, in una manifestazione asseritamente pro Palestina, la quale vorrebbe mutare il simbolismo di chi lotta contro il regresso brutale della società mondiale, la ricaduta nel becero razzismo antisemita, in esso stesso Male Assoluto, allora bisogna parlare. Sì, perché il Mondo moderno è pieno di pecore silenziose, piuttosto che di coraggiosi che alzano la testa e parlano. L’epicureismo, il piccolo orticello bastevole a tutto il proprio vissuto, ispira molti a rimanere inerti rispetto a questa vergogna, piuttosto che prendere posizione ideologica e culturale nel senso della condanna verso i veri colpevoli. Non si approfondisce, non si studia l’arcano di un fenomeno sociale e politico, perché è necessario stare bene a casa propria, senza domandarsi se mai le proprie condizioni di vita confortevoli dipendano proprio dal fango, dallo sterco che il popolo israeliano si sta prendendo per tutti noi!

Lo stesso Dante Alighieri pochi anni vicino a San Francesco, diciamo che vi è uno scarto fra i due di circa 50 anni, relegò gli ignavi, i dubbiosi, i cosiddetti incapaci di prendere una posizione, una decisione, in un anello esterno all’inferno, ma non certo nella speranza del Purgatorio o nel premio eterno del Paradiso. Lo scontro disumano fra ebrei e terroristi di Hezbollah, di Hamas, è affare privato di Netanyau, che si aspetta la fine del conflitto asimmetrico per demonizzare e criminalizzare, dimenticando che il 07 ottobre 2023 è iniziato un nuovo olocausto ideologico e materiale per gli amici ebrei. Si cari lettori, amici ebrei, perché chi vi scrive di tutto può essere accusato, di ignoranza o di superficialità, ma non certo di ignavia, la più grave delle viltà. Gli israeliani stanno accettando il giogo della guerra sanguinaria e fratricida, perché a nessun Capo di Stato o soldato professionista fa piacere provocare la morte di donne, padri di famiglia e bambini, che sono loro e nostri fratelli, i quali sono usati come scudo ignominioso della perfidia e vigliaccheria dei terroristi e dei capi terroristi per evitare gli attacchi militari legittimi. Nel corso degli anni 80’ e 90’ l’Occidente ha inviato un fiume in piena di denaro, di finanziamenti all’OLP di Arafat e nel 21^ secolo, a partire dal 7 ottobre 2023, abbiamo scoperto che tutti quei fondi sono stati impiegati per costruire le gallerie sotterranee, nel sottosuolo delle scuole, degli ospedali e dei condomini, in modo da costruire a tavolino la guerra psicologica ed ideologica in caso di attacco di Israele, per infangarlo di genocidio, di violazione del diritto internazionale umanitario. Molti ignavi, mal informati, dimenticano che la logica del terrore, della guerra asimmetrica che ha avuto il culmine con le Torri Gemelle l’11 settembre 2001, è iniziata proprio nel Sud del Libano, con un giovanissimo ragazzo di appena 20 anni, che andò a reclutare il primo “kamikaze” in una campagna poverissima, il quale si fece deflagare all’interno della Ambasciata americana a Beirut, la c.d. decaduta Parigi d’Oriente: responsabile Il gruppo terroristico filo-iraniano “Organizzazione Jihad islamica” il 12 aprile 1983.

Liliana Segre

Ne deriva che la guerra dei nostri giorni è quella, non dei cent’anni, ma dei 40 anni sicuramente, per cui Israele coraggiosamente, al prezzo di vedersi tacciata esso stesso come carnefice, nonostante ne sia la vittima, combatte contro un nemico insidioso e subdolo e parimenti deve operare a testa alta, tirando dritto per la propria strada, di fronte alle illazioni di qualificare l’intero Stato, come criminale di guerra. Ci sono, per l’appunto, intellettualoidi od opinionisti dell’albero di Godot, i quali dietro la gabbia dorata della loro libertà opulenta d’Occidente puntano il dito contro il compito che la storia dell’umanità ha delegato ad Israele: combattere il regresso e la barbarie. Qualche giorno fa mi dolevo di non poter visitare la bellissima Persia, oggi schiava e prona ad un oscurantismo sub culturale, ad uno Stato teocratico, ma cosa ancor peggiore patriarca e sopraffattore dei diritti delle donne. Questo sta affrontando Israele: impedire che le sue figlie, le nostre figlie, siano libere di uscire per andare a festeggiare e tornino sane e salve nel proprio letto profumato, libere ed inviolate; le belve di Hamas hanno stuprato delle ragazze disarmate e le hanno ostentate sugli autocarri morte, calpestate con gli stivali in segno di disprezzo e di predazione. Israele combatte questo per la sua libertà e per la nostra e non merita di essere emarginato o vilipeso, perché il nemico che contrasta ha per decenni pianificato questa beffarda strategia di adottare il suo stesso popolo, il suo stesso sangue come scudo di guerra: questo è il vero crimine. Purtroppo, la dura realtà ci deve insegnare che dobbiamo fortemente predicare la pace, ma anche proteggerla ad ogni costo, come sta facendo per noi Israele, quello stesso popolo che, negli anni ’60 pur essendo tutti felici del ristabilito ordine mondiale, andava a stanare, casa per casa, i criminali nazisti. Non dimentichiamolo mai che anche dei vecchi, o dei bambini prima di andare a scuola, al mattino di 362 giorni fa sono stati strappati alla loro pace domestica e non hanno, in stragrande maggioranza, fatto più ritorno indietro.

Noi abbiamo vissuto una stagione estiva con il fragore soltanto dei fuochi d’artificio delle feste patronali, ma ciò è possibile grazie al sacrificio degli ebrei, che da soli portano il peso di tutta la libertà del Mondo occidentale, che non ha inteso mai prendere una posizione netta, ma sempre ignava, verso la capitale del Male Assoluto Teheran. L’antica Persia che ha codificato il primo ordinamento giuridico della storia, che ha posto le basi della civiltà indo-europea, ma che oggi rinnega le donne ed i diritti civili e politici della comunità. La Palestina un giorno verrà pacificata e finalmente si porranno le basi per la pacifica e duratura convivenza, ma ora nessuno tocchi Israele.

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