LE OPINIONI

IL COMMENTO La Madonna delle Grazie e il culto procidano

Mercoledì 7 agosto, si è tenuta a Procida la processione “terrestre” (quella per mare già c’era stata ) della Madonna delle Grazie in occasione del centenario dell’incoronazione. Il sottoscritto, per motivi puramente fisici, non vi ha assistito, anche se gli sarebbe piaciuto tanto. Pazienza, non tutto si può avere nella vita. Certo un po’ di invidia verso chi ha partecipato dal vivo c’è, ma poi, pensando che in questi giorni si avverte un caldo terribile, un po’ di questa è svaporata perché sicuramente i partecipanti avranno fatto una sudata bestiale. Mi sono rifatto assistendo alla processione per televisione e attraverso i vari video sui social. Non è la stessa cosa, ma è sicuramente meglio di niente. E quindi, smanettando col mouse, ho visto parecchi spezzoni di manifestazione. Ho visto i preti, i confratelli,la banda ed altri. Vale a dire tutta l’umanità procidana processionante. E non ho potuto fare a meno di riflettere che Procida è ancora profondamente cristiana. Certe cose si avvertono instintivamente. Di sicuro le chiese sono sempre più vuote. la gente da l’impressione di credere di meno, ma…..il nocciolo duro della Fede persiste integro nel profondo di ogni Procidano. E non mi sembra che sia un aspetto di facciata perché certe cose o si sentono o non si sentono. Non si possono inventare.

Mi auguro solo di non aver preso u n abbaglio! Ad esempio un addobbo mi ha particolarmente colpito: quello davanti la casa della buonanima di Peppino Righi, in via Libertà. Forse qualcuno potrà pensare che io ne parli perché siamo parenti, ma si sbaglia: non lo faccio per questo. L’addobbo era costituito da un gran pavese steso lungo l’inferriata e da un timone. Entrambi i manufatti sono opera del buon Peppino che era bravissimo nel preparare queste cose. Sono convinto che questi dal Paradiso avrà gioito moltissimo nel vedere le sue opere messe in mostra in onore della Madonna. Ma anche noi, su questa terra, abbiamo provato gioia, forse senza neanche rendercene conto. Le navi issano il gran pavese in segno di festa, per rendere onore a qualcuno, in qualche occasione importante. Ora Antonietta, la moglie di Peppino, ha ritenuto di doverlo esporre in onore della Madonna. Quale occasione sarebbe stata più importante? Ebbene il gran pavese lungo quell’inferriata mi ha dato la sensazione di essere su una nave, la nave della nostra Procida, che sfilava sulle acque con le bandiere al vento ed il timone in bella vista, davanti alla Madonna. E mi è parso sentire dal ponte della nave levarsi un canto dolcissimo: “Mamma re la Grazia ca ‘n braccio puorte grazia …..”Forse è solo un sogno, ma perché non dobbiamo credere ai sogni? Grazie mamma Antonietta per aver esposto il gran pavese.

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