IL COMMENTO Ischia, una volta isola dell’eterna giovinezza
Benedetto Valentino, su Facebook, ha ricordato Olivia de Havilland, leggendaria attrice cinematografica e protagonista di “Via col vento” che il primo luglio ha compiuto la bellezza di 104 anni. E Havilland frequentò, negli anni 50–60, come tanti altri divi, la nostra isola e Benedetto conserva, nella sua emeroteca, le foto dell’attrice a via Roma mentre faceva shopping. Ma aggiungo che un’altra grande attrice italiana, Franca Valeri, il 31 luglio prossimo, compirà 100 anni ed anche lei, da giovane, aveva frequentato Ischia, dove ebbe – come grande amica – Maria Callas, quando era ancora sposata con Meneghini e non aveva ancora incontrato Onassis.
Maria Callas non dovette godere molto dell’enogastronomia isolana, dal momento che – come riferisce Franca Valeri – mangiava quasi esclusivamente carne cruda e insalata scondita. Quì, ad Ischia, Callas studiava Anna Bolena che doveva interpretare alla Scala di Milano ed era in contatto con Visconti per la Traviata. Franca Valeri, nella lunga ed articolata intervista raccolta da Aldo Cazzullo, racconta la sua vita e lo fa dalla sedia a rotelle sulla quale è attualmente costretta, a seguito di una grave caduta. Ad un certo punto dell’intervista, Franca Valeri (il cui vero nome è Franca Norsa) ci lascia sconcertati con un’affermazione di una durezza incredibile ai nostri occhi odierni: “Andai a Piazzale Loreto, volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No, nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute le cose”.
Franca Valeri è ebrea e la sua famiglia soffrì molto durante il fascismo, col padre che era dovuto fuggire in Svizzera. Per noi che non abbiamo vissuto quelle terribili esperienze è difficile “mandar giù” un’affermazione che sembra andare contro ogni pietà umana. Per noi che, su quest’isola, abbiamo “ospitato” (e il termine è adeguato, considerati i rapporti cordiali che si erano creati tra la famiglia di Rachele e la popolazione locale) la vedova di Mussolini e che abbiamo conosciuto le ansie, le vicissitudini del recupero della salma di Benito Mussolini a cura di donna Rachele, per un atto di estrema pietà e sepoltura che dovrebbe riguardare ogni essere umano, anche quelli resisi colpevoli di gravi delitti. Però noi non c’eravamo e non possiamo capire Piazzale Loreto. Perché ci siamo soffermati su Olivia de Havilland e su Franca Valeri e di quest’ultima abbiamo sottolineato i rapporti con Ischia, con altri personaggi famosi come la Callas e il suo rapporto con il fascismo, la persecuzione e la morte atroce? Lo abbiamo fatto per evidenziare alcuni aspetti: Ischia è stata al centro di vicende storiche ed artistiche di grande portata che hanno portato sull’isola illustri personaggi di ogni genere. Alcuni intellettuali vi si rifugiavano per evitare persecuzioni nei loro paesi, altri si venivano a curare con le terme, altri erano attratti dalle peculiarità paesaggistiche, archeologiche, vulcanologiche. Qualcuno veniva addirittura confinato nell’isola. Altri, più semplicemente, erano attratti dal sole e dal mare. E lo facevano giovani, adulti ed anziani, indifferentemente. Questo ha determinato che la propaganda turistica dell’epoca puntasse su messaggi “universali”, rivolti a tutti, non focalizzati su questo o quel segmento turistico. Certo, c’era il tentativo di attrarre giovani, per assicurarsi una continuità turistica anche per il futuro ; da qui canzoni come quella che recita: “Ischia, paravise ‘e giuventù”. Ma il messaggio (oggi si dice “brand”) “Ischia, isola dell’eterna giovinezza” di telesiana memoria, racchiude in quattro parole un indirizzo omnicomprensivo: l’eterna giovinezza implica un coinvolgimento di turisti di ogni età che, comunque, rimangono sempre giovani.
Ecco un insegnamento a quanti, da mesi, stanno lavorando alla creazione di un nuovo brand per l’isola. In questi giorni, l’imprenditore e docente Ottorino Mattera ha lanciato, attraverso il Golfo, un messaggio di spinta al turismo giovanile e, soprattutto per Casamicciola, propone una teoria di locali costieri per attrarre quote di tale segmento. Luigi Polito, imprenditore di Imperatore Travel, sottolinea la necessità di “un cambio di marcia” senza per questo dover necessariamente rinunciare al turismo low cost, peraltro ormai inevitabile. Entrambi gli imprenditori vedono la necessità di legare maggiormente il turismo all’ambiente, all’ecosostenibilità, all’enogastronomia. Cose che questo giornale, in maniera polifonica, sta sostenendo da tempo. Convengo con Polito sul fatto che, negli anni, gli ischitani hanno fatto di tutto (soprattutto con un traffico caotico che, dopo il fermo antiCovid, è ripartito e impazzito più di prima) per un “suicidio”, nemmeno “assistito” dell’isola. Pur tuttavia sono meno categorico del patron di Imperatore Travel sull’ineluttabile imbruttimento dell’isola. Le risorse naturali e storiche dell’isola sono ancora tali da conservare un buon livello di attrattiva per i gusti più sensibili e sofisticati della domanda turistica. All’eterno quesito: “Privilegiamo i giovani o i pensionati, lo svago o le terme“ la risposta può tranquillamente essere che Ischia attrae ancora una molteplicità di segmenti. Non alimentiamo una pericolosa tendenza in atto in Italia, evidenziata da uno studio sociologico del Censis-Tendercapital avente ad oggetto: “La silver economy e le sue conseguenze nelle società post Covid 19”. In questo studio si evidenzia come il Covid 19 abbia procurato una clamorosa spaccatura tra gli over 65, solidi e stabili economicamente, e le generazioni più giovani, su cui maggiormente è ricaduto il peso della crisi economica. Ischia vuole i giovani e gli anziani, può offrire tranquillità e, allo stesso tempo, svago ed esperienzialità. Ad una condizione: che si facciano rispettare le regole del “buon senso” e del “buon vivere”.
Un esempio concreto è la “strada del buon senso” del comitato capeggiato da Mario Goffredo che si batte per un’educazione stradale contro la strage sull’asfalto. E per fare questo ci vuole una doppia coesione, quella amministrativa tra i sei Comuni e quella sociale tra istituzioni pubbliche ed operatori privati. Turismo giovane non può significare “giungla d’asfalto e terrorismo stradale” e turismo degli anziani non può significare assimilare le strutture alberghiero-termali a “campi di concentramento” dove si svolge e conclude tutta la giornata turistica. Turismo giovanile non può risolversi in retoriche e passive foto di paesaggi su Instagram ( come intelligentemente sottolinea Graziano Petrucci) ma pieno rispetto dei beni comuni. Turismo termale non può ridursi alla sola terapia di 15 giorni né al solo bagno in piscina. Le terme sono anche prevenzione, cura del corpo e dell’equilibrio psico-fisico. Infine il turismo giovanile non può fare a meno di musica, ballo, divertimento ma questo non deve confliggere col sonno delle famiglie e non può relegarsi in locali insalubri e sottoscala. Privati e pubblico devono trovare il modo di conciliare le due diverse legittime esigenze, soprattutto riscoprendo la bellezza dei luoghi all’aperto. In altre parole, Ischia deve essere ancor più di prima, “ isola dell’eterna giovinezza”, isola dove sono passate Olivia de Havilland, che ha 104 anni e Franca Valeri che ne compirà 100. Come sostiene Polito, non sarà più “’nu paravise” e giuventù, ma nemmeno l’inferno ,come qualche opinionista della grande stampa nazionale, a volte, vuole dipingere.