IL COMMENTO Ischia, il sindaco e il coraggio delle imprese
Negli ultimi tempi sto ammirando con particolare attenzione e interesse il dinamismo che caratterizza il mio sindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino. Il primo cittadino sta dando il meglio di sé per convincere i tanti riottosi cittadini a vaccinarsi per il bene del paese con il chiaro obiettivo di raggiungere la cosiddetta immunità di gregge e regalare al territorio la preziosa patente di isola “covid free”. E non è mica tutto: lo sto anche ammirando quando presenzia alla inaugurazione di nuove attività commerciali comprendendo in pieno il coraggio di questi piccoli imprenditori che osano intraprendere nuove avventure in un periodo dove la fa da padrone questo dramma collettivo e tuttora indecifrabile come quello generato dalla pandemia.
Ora, visto che esternando il mio pensiero – secondo alcuni cari amici – rischio di passare per “lecchino”, vado avanti nella mia disamina. Passando per la Piazzetta ho notato che un nuovo negozio completamente ristrutturato (con le spese che certo saranno state notevoli), ha ripreso a lavorare. Si tratta di un’attività che vende granite di ogni genere, un’iniziativa che francamente mi piace e pure parecchio. Ho notato però che ha poco spazio a disposizione e può rivolgersi solo a passanti che esclusivamente in piedi possono assaporare le specialità che con tanta cura produce. Ed è su questo terreno che desidero sfidare il mio sindaco. In buona sostanza, voglio vedere se Enzo andrà a congratularsi anche con questi signori che non vivono e soprattutto non votano a Ischia ma che hanno realizzato una bella struttura. Voglio vedere anche come il sindaco, al pari di quanto farebbe qualsiasi amministrazione comunale specialmente in un momento del genere, darà dieci tavolini sul corso, al posto della sosta da riservare alle auto, come avveniva nel corso della mia visita, senza oneri di pagamento di suolo pubblico. Non fosse altro che per incoraggiare chi ha rischiato in questa fase delicata.
I suoi colleghi di amministrazione non parlano sempre di aiuti a chi osa? Che loro fanno tanto per i propri cittadini? Già penso alle problematiche che Enzo dovrà affrontare con i vari bar della zona, ma la mia speranza, ultima a morire, è quella di vedere il mio Sindaco uscire dagli schemetti clientelari nel quale mi sembra avvolto in maniera non sempre accettabile. Quando ho parlato con alcuni imprenditori del Comune relativamente al fatto di chiedere al Sindaco di mettere tavolini sulla strada, senza oneri aggiuntivi di spese per suolo pubblico, mi sono sentito rispondere che non erano interessati. Interessi consolidati oggettivamente validi dal loro punto di vista. Perché passare da auto in sosta in agorà ad alta vivibilità? Come si affronta il nuovo tipo di turismo del dopo pandemia?