LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia, conosci te stessa

DI LUIGI DELLA MONICA

Con immenso rincrescimento, devo accorgermi che gli isolani non vogliono sentirsi sbattere in faccia la verità e con ciò non risparmio nemmeno Procida, i cui utenti del mare stanno accorgendosi, oggi, nel 2024, che il naviglio destinato al collegamento con la città metropolitana è ormai obsoleto; che la festa di Sant’Anna sarebbe stata deludente, ma non voglio unirmi a quest’ultima polemica perché il discorso è più ampio e non voglio formulare il “j’accuse”; che l’economia ischitana fa acqua, da tutte le parti. Se qualcuno ha visionato i media nazionali, finalmente Flavio Briatore ha alzato gli scudi contro gli ingiustificati aumenti in Salento dei costi dei servizi turistici, in un luogo dove le presenze, anche di qualità, sono in costante aumento da oltre dieci anni. Capri, dal proprio canto, è diventata una meta compulsivamente frequentata dagli influencer di tutto il Mondo. Un segnale di speranza risiede nella “meteora” graditissima di Robert De Niro, segno che il turismo culturale ha dato i suoi frutti: non mi venite a raccontare che la leggenda italo-americana non avrà sentito parlare del “film festival” sul castello aragonese da qualche suo collega e si sia incuriosito e, ben venga, ha voluto sperimentare l’ottima cucina della famiglia del compianto cavalier Germani.

Gli imprenditori ischitani, soprattutto quelli piccoli e medi, tanto bravi nell’autoreferenziarsi ed autocelebrarsi, eccelsi nel compiacersi delle statistiche su internet, (W Ischia, isola più bella del Mondo, più cliccata, più visitata) non sono stati altrettanto scaltri ad accorgersi che Napoli, da ultimo, ha ospitato Stanley Tucci, il membro dello star system americano, che ha sbandierato in lungo ed il largo per la televisione U.S.A. la Puglia, (notizia già commentata dal sottoscritto su questo giornale). Pertanto, a nessuno è venuto in mente, come ho già citato il caso del patron di “facebook”, di chiamare l’ufficio stampa dell’attore ed offrirgli un soggiorno gratuito, anche breve, sull’isola per consentirgli di incuriosirsi e farci propagandare nel Mondo, così come ha fatto il dott. Alberto Angela mesi or sono con la Rai. Purtroppo è finito il tempo dell’audacia, perché nessuno si è svegliato dall’ebbrezza del defunto 2022, anno delle maxi presenze, conclusosi con la tragedia del mese di novembre. Un vecchio film di Totò, con la presenza di Peppino De Filippo e dell’altro maestro Vittorio Caprioli, ci faceva sorridere sulla frase “arrangiatevi” per significare la fine delle case di tolleranza decretata dalla legge Merlin. Allo stesso modo, alberga nella mente di molti imprenditori isolani l’idea che, se pur avessero chiuso in perdita la scorsa stagione, non dimenticando che il surplus del 2022 ha consentito a malapena ad alcuni di pareggiare il bilancio del covid 2020 e 2021, per il prossimo anno ci si potrà arrangiare, con la riapertura, con l’andamento ondivago delle presenze, con il sovraccarico di presenze di agosto, con l’aumento ingiustificato dei prezzi.

Faccio un esempio sciocco e banale. Ho visto tantissimi giovani di nazionalità americana che si curavano ossessivamente di occupare le spiagge libere, di mangiare l’asporto in riva al mare, oppure di procurarsi drink da passeggio, ma questi soggetti credete che torneranno il prossimo anno, senza aver trovato un punto di ritrovo stabile per il ballo serale e\o notturno? Non posso e non devo fare pubblicità occulta, ma vi sognate che Jennifer Lopez vi improvvisi il siparietto sui tavoli di un locale, oppure che vengano ad Ischia a trascorrere le vacanze i figli di William e Kate Windsor, nonostante il nonno re d’Inghilterra sia tanto avveduto e vigile nella contribuzione alla fondazione Walton. Eppure Ischia ha bisogno ardentemente di questa linfa, altrimenti non può competere con le altre mete turistiche. Da ultimo, sempre “Il Mattino” riportava la notizia che a Punta Campanella si può finalmente ormeggiare con una app, la quale regimenta i posti barca per diportisti residenti e forestieri. Ischia e Procida grandi assenti sull’argomento. Immagino che alcuno potrà energicamente replicarmi che esistono enti morali, istituzioni, associazioni, sindacati deputati a raccordare questi progetti di marketing territoriale del brand “Ischia”. Io confermo che esistono, ma sono composte da cittadini, da associati dormienti e sopiti dalla loro arroganza di non voler cambiare un sistema economico che ha funzionato bene per 80 anni e non si vede perché non possa funzionare per il futuro.

Gli ischitani devono conoscere bene se stessi, per capire come reagire a questa crisi epocale e strutturale collaborando con le Istituzioni, non criticandole e demonizzandole astrattamente ed immotivatamente.

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Si devono chiedere perché il dott. Barra ha dato un pugno in pieno volto al Patto per lo Sviluppo, che ha dissolto nell’etere appena 350 milioni di euro. Questi soldi potevano condurre la comunità di Ischia al risanamento globale: rete fognaria urbana e sottomarina, ampliamento della rete di distribuzione idrica, ristrutturazione delle barriere frangiflutti, ripascimento degli arenili, campi boe non come semplici corpi morti ma piattaforme di lusso in mezzo al mare, piantamento di alberi da alto fusto, manutenzione del verde pubblico, metanizzazione, impianti fotovoltaici, geotermici, dragaggio dei porti, risanamento e\o acquisizione dei fabbricati pubblici e privati in disuso per destinazione ad uffici, alloggi per il personale indispensabile alle c.d. LEM linee servizi essenziali, riconversione elettrica del parco automobilistico dei trasporti pubblici locali e taxi. Gli isolani non si devono scagliare contro i loro rappresentanti politici, per queste occasioni perse, ma contro se stessi, perché troppo impegnati a non partecipare alla democrazia, già prima, molto prima del covid, poichè leggere i fiumi di inchiostro sprecati sull’argomento da questo giornale a scrivere, a segnalare, a sensibilizzare costa fatica e soldi, oppure perché si soffre psicologicamente dopo le usuranti attività di luglio ed agosto e non ci può dedicare alla faticosa riflessione. Quando si organizzano eventi culturali si tende sempre a snobbare e disertare, perché non fa massa, non fa tendenza, ma se si deve partecipare ad un concertone di piazza, una sagra, una festa patronale che certamente non porta i turisti stanziati a Napoli, della costiera sorrentina, amalfitana o cilentana ad accorre sull’isola, si fa sempre a gara per essere presenti, per scattarsi un selfie.

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Per questo dico che gli isolani devono conoscere se stessi per capire cosa vogliono dal turismo: vedere sfrecciare giovinastri campani alle prime ore del mattino, perché a letto non sono proprio andati, sulle bici elettriche a tutta velocità, siccome alloggiati in appartamenti locati a prezzi elevatissimi per le tasche delle famiglie irreprensibili ed oneste, rimpiangere le vacanze dorate dei camorristi ormai caduti in disgrazia, oppure offrire servizi ed ospitalità di alto profilo e qualità, partendo da riformare loro stessi, il loro modo di approcciare il turista, la rimodulazione del proprio business plan? Ai posteri l’ardua sentenza, ma nessuno ardisca di pensare che questa testata giornalistica non aveva parlato in tempi antichi della criticità del sistema economico “Ischia”.

* AVVOCATO

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