LE OPINIONI

IL COMMENTO In coda alla sbornia estiva ecco la filosofia

Ci avviciniamo (1-22 settembre) al Festival di Filosofia, organizzato dall’amico e collaboratore del Golfo, Raffaele Mirelli; e siamo alla decima edizione. Col decennale, si registrano novità anche formali e di nomenclatura. Il nome nuovo del Festival è “IN-Philosophy Festival”, ove “IN” sta per Insophia (l’Associazione che ha ideato e realizzato il Festival), ma anche per le iniziali di Ischia e Napoli e, infine, per In-ternazionale. E’ cambiato anche il logo e la mascotte rappresentata. Ma la sostanza resta invariata. il Festival è una scuola, una scuola di pensiero. Prova ne è che tra i nomi illustri che spiccano per l’edizione di quest’anno c’è anche un “grande vecchio” della saggistica e psichiatria italiana: Vittorino Andreoli (21settembre,ore 20,30, al Castello Aragonese). Terrà una lectio magistralis su “L’uomo senza identità” ( libro da lui scritto nel 2015), essendo incentrata la decima edizione sul tema “Identità artificiali”.Ma Vittorino Andreoli non si è soffermato solo su “identità artificiali”; è anche l’autore di altri best seller: La violenza dentro di noi, La dittatura del denaro (Andreoli è una specie di Pepe Mujica, Presidente uruguaiano dal 2010 al 2015, che predica la “ sobrietà”, che è cosa ben diversa “ dall’austerità”), Lettera sull’amore, Lettera a un vecchio, Lettera a un adolescente, La gioia di vivere e, soprattutto (per quanto mi riguarda) La gioia di pensare.

In quest’ultimo libro (del 2017) Andreoli fissa – nell’arco di 12 mesi – su un’agenda cartacea, peraltro vecchia del 2015, non avendone trovata una del 2017, come quelle che una volta regalavano le banche, ma che non esistono più, soppiantate dai telefonini e dalle sue varie funzioni e app, una serie di riflessioni brevi ma molto incisive. Ne segnalo una che è proprio sul tema delle Identità artificiali, che sarà trattato dall’IN Phlisophy Festival. Scrive Andreoli: “Si ritorna a parlare con rinnovata insistenza, dopo molti anni, di intelligenza artificiale, e il tono questa volta è di preoccupazione; si teme il rischio che l’intelligenza dei computer può comportare”. Ma il problema non è, precisa Andreoli, che l’intelligenza artificiale possa soppiantare quella umana. “Il dramma è che l’intelligenza umana ha gradazioni diverse che vanno dall’eccellenza alla stupidità” Mentre l’intelligenza artificiale è costante, non ha alti e bassi. Quindi è un confronto impari: quella artificiale non è superiore all’eccellenza umana, ma supera di gran lunga la stupidità umana. E’ all’interno di questo recinto che il Festival dovrà individuare delle identità artificiali. Ma il festival ha un compito più vasto rispetto al tema specifico che ogni anno viene affrontato: è una scuola di pensiero, lo abbiamo già detto. E a spiegarci la funzione della filosofia sta contribuendo attualmente, proprio attraverso il web (quel mezzo che fa paura all’umanesimo tradizionale) il prof. Matteo Saudino, torinese, che si avvale di un canale youtube di divulgazione filosofica, chiamato Barbasophia. Si sa che la barba iconicamente richiama sempre personaggi sapienti. Ma nello stesso tempo la barba richiama anche l’idea di “noia”. Bene, Saudino fa di tutto per dimostrare che la filosofia non è affatto una cosa barbosa. Saudino sostiene che la filosofia è un atto di ribellione contro la mediocrità del sopravvivere. E addolcisce, rende gradevole, accessibile la filosofia con podcast, manuali e anche con spettacoli teatrali, incentrati in particolare su cinque filosofi ribelli: Ipazia (matematica,astronoma e filosofa), Democrito, Giordano Bruno, Olympe de Gouge (drammaturga e attivista della Rivoluzione francese), Socrate (pilastro della tradizione filosofica occidentale). A chi sostiene ( e sono molti) che la filosofia è inutile, astratta e avulsa dalla realtà, Saudino risponde con le parole di Aristotele, nel IV secolo a.C., che la filosofia non è intesa ad acquisire alcun vantaggio, perché è fine a se stessa ed è pertanto libera da condizionamenti e, in quanto tale, è utile all’arricchimento dell’esistenza umana.

La filosofia insegna a ragionare in modo corretto, ad affinare lo spirito critico e l’arte del dubbio. E solo chi ha le armi intellettuali della filosofia è in grado di muoversi coscientemente nella complessità del mondo moderno e orientarsi nell’oceano di fake news provenienti dai grandi aggregati di interessi mondiali. Per render ancora più evidente che la filosofia non è materia per pochi ma ausilio per tutti, riporto uno stralcio di un’intervista di Aldo Cazzullo (Corriere della Sera del 31 marzo 2024) al cantante Vasco Rossi, mito di più generazioni: “Io adoro la filosofia. Vita spericolata viene dal vivere pericolosamente di Nietzsche: Leggere Aut Aut di Kierkegard o Il Mondo come Rapperesentazione di Shopenhauer o la Critica della Ragion Pura di Kant mi ha cambiato la vita”. Capito? Vasco Rossi, il cantante sregolato, che mobilita, con la musica, migliaia di fans, ritiene necessario, prima ancora di cambiare il mondo, cambiare se stesso attraverso lo studio della filosofia! In dieci anni il Festival di Filosofia di Raffaele Morelli ha mobilitato, tra Ischia e Napoli, tra la Torre di Michelangelo, il Castello e altre prestigiose location, migliaia di filosofi, per lo più giovani. E altre migliaia di studenti hanno potuto accedere a questa forma di sapere che è la soglia per capire di più. Il fatto che su Il Golfo, grazie innanzi tutto allo stesso Raffaele Mirelli ma anche ad altri contributi, si discuta anche di questi argomenti, apparentemente ostici, astratti ma invece direttamente collegati alla realtà isolana, in quanto necessaria premessa per porre le basi di un progresso mentale, etico, sociale della nostra isola, è un fatto qualificante e, in qualche modo, (e senza esagerare) un fatto rivoluzionario.

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