La “mazzamma” Il turismo di “mazzamma” è quello che porta sull’isola clienti rumorosi, indisciplinati, rumorosi, insofferenti alle regole e “maleducati”. Provengono sopratutto dalla città di Napoli, dalla sua periferia e dall’hinterland e siccome quest’anno il turismo è stato di “prossimità”, sull’isola si è riversata questa massa lasciandoci esausti e snervati. Nonostante quest’anno, senza di loro, avremmo fatto ben poco, l’ischitano preferirebbe avere un turismo più docile, meno anarchico, meno indisciplinato. E, una volta partiti, l’ischitano si domanda se sia proprio necessario lavorare con questa gente. La risposta è in un assunto semplice e logico: “Chi, per questi mari va, questi pesci prende”. Questo vuol dire che se noi Ischitani non riusciamo a riformare e migliorare il prodotto e creare le condizioni favorevole e adatte per un turismo migliore, allora, prendiamoci questa gente, ringraziamoli e non ci lamentiamo. Più volte ho indicato, io e molti altri, la strada per migliorare il nostro prodotto ma non ci sono le condizioni, la forza, la voglia, la volontà e la maturità per farlo, per cui, fino a quando queste condizioni perdureranno nel tessuto polito e imprenditoriale isolano, teniamoci questo turismo.
D’altra parte come pretendiamo di avere turisti migliori se li accogliamo su un territorio con settantamila veicoli che inquinano, deturpano, ammorbano e nessuno fa niente. Con quale pretesa pretendiamo turismi migliori dopo aver “sputtanato” nelle migliori piazze internazionali il nostro prodotto vendendo la pensione completa in alberghi a quattro stelle a 16 euro al giorno includendo magari anche le bevande ai pasti. Con quale ardire pubblicizziamo l’isola sapendo che non abbiamo un sistema fognario efficiente e non sappiamo organizzare il parco marino. Con quale arroganza pretendiamo i turisti esteri senza dargli un territorio pulito, non inquinato, con sentieri montani battuti e tracciati con abusi edilizi che continuano imperterriti e con la compiacenza di tutti. Con quale presunzione vogliamo un turismo di elite senza fare una politica eco compatibile e al passo con le tendenze universali di protezione dell’ambiente e uso di energie alternative. Con quale faccia vogliamo fare turismo se la classe imprenditoriale e politica non ha una visione lungimirante del futuro, non sa programmare neanche “il domani” ed è del tutto inadatta a governare un’isola tanto ricca di risorse naturali e potenzialità turistiche. Considerando tutto questo la domanda sorge spontanea: “Ma fa che la mazzamma siamo proprio noi?”