LE OPINIONI

IL COMMENTO Il sogno di ANMI Ischia

DI LUIGI DELLA MONICA

Una uggiosa giornata di novembre si colorisce di verde speranza e di blu ANMI, Marina Militare e Istituto Nautico “C. Mennella”. Il Comandante del Circomare Ischia TV (CP) dott. Antonio Magi lo scorso mercoledì 13 novembre ha accompagnato una delegazione di giovani studenti, che si sono avventurati nell’esplorare la sede ANMI Ischia di Piazza Antica Reggia. Una accoglienza calorosa e fortemente sentita degli anziani soci dell’associazione marinai d’Italia per comprendere i rispettivi ruoli e le specifiche funzioni, per consentire un incontro umano e culturale fra giovani e non più giovani. Il verde speranza è stato evocato, per ardire il sogno di una riorganizzazione degli sport nautici nel comune dell’isola d’Ischia, che sono ormai appassiti, implosi. Anmi Ischia come ente pubblico, riconosciuto dal Ministero della Difesa, affianca la Marina Militare per ammaestrare i giovani alla conoscenza ed al rispetto del mare. L’associazione si cura settimanalmente e tutti i giorni festivi religiosi e civili di svolgere il rito dell’alzabandiera, a cui sono state invitate le scolaresche in visita didattica. Si è spiegato che dietro il fischio del nostromo Marina Militare che accompagna il meccanismo di salita e di discesa del vessillo, i presenti alla cerimonia ritti sull’attenti evocano il rispetto per le libere Istituzioni democratiche e per i caduti in servizio, in tempo di pace ed in tempo di guerra per l’unità d’Italia, la cui sovranità è affidata al popolo, nel solco della Costituzione Repubblicana. Sicuramente dopo l’abolizione del servizio di leva obbligatoria, tanto amato ed odiato allo stesso tempo, si registra qualche perplessità a fronte della ripetitività di questo gesto collettivo, che per alcuni sembrerebbe pleonastico o superfluo.

Proprio questa è stata la novità prospettata ai ragazzi: forse al cospetto dell’alzabandiera non vi è un gesto sterile, ma una pulsione di sentimenti vivi e forti, di cui sono portatori gli uomini straordinari della nostra marineria isolana. Ancora si è ricordato che tra i soci ANMI vi sono autori di libri, pregevoli ed avvincenti, come la trilogia dell’Avv. Mimmo Giordano, la prima opera di Alessio Romeo ed i portatori delle memorie del Com.te Agostino Lauro, che sono poi in quota parte trasfuse nella biografia del padre del nostro Senatore Salvatore Lauro. Tra gli autorevoli uditori anche il nostro editorialista prof. Franco Borgogna. La tematica della cultura del mare è stata illustrata come un privilegio dei ragazzi isolani: un momento di riflessione è stato dedicato ad alcuni soci ANMI che alla loro età non godevano né dei mezzi pubblici di trasporto terrestre locale, né della presenza di un “Istituto Nautico” sull’isola, ma dovevano prendere il “vapore” per Procida. Molti degli alunni presenti sono rimasti di stucco, poiché pur provenendo da tutti gli angoli dell’isola, impiegando qualcuno anche 45 minuti da casa per raggiungere la scuola, non riuscivano ad immaginare ragazzi che si svegliavano anche alle 4 del mattino per scendere dalle alte colline di Ischia, raggiungere il porto e poi imbarcarsi per la cugina del Golfo. Si è toccata la vicenda del naufragio del “Bayesian” al largo della costa siciliana, per stigmatizzare che al di là dei libri di testo e della pratica in mare, il confronto con vecchi “lupi di mare” è sempre positivo, per fortificare il proprio apprendimento e comprendere che il mare non va mai sfidato, perché vince sempre sull’uomo. I presenti hanno cercato di considerare che ANMI Ischia, ubicata in una delle sede storicamente più ischitana di Ischia, può essere per i ragazzi opportunità di crescita culturale, per il loro perfezionamento didattico, ma anche spirituale, al fine di rendere felici i loro predecessori, nocchieri, direttori, pescatori e comandanti con la serenità che la loro memoria storica non andrà persa. Gli Istituti Nautici veri e propri sono stati fondati agli albori del 20^ secolo, anche se le prime scuole iniziavano con le Repubbliche marinare e si diffusero in Inghilterra e Portogallo con la scoperta delle Americhe, ma prima d’allora l’arte nautica si insegnava da padre in figlio, da nonno a nipote. E’ questa la chiave di lettura dell’evento dello scorso 13 novembre, segnare un legame forte fra ragazzi ed anziani, per riconoscere attraverso la cultura del mare, il rispetto dei ruoli di ciascuno. Un vecchio può comandare in mare un ragazzo, soltanto per la sua funzione di esperto conduttore di una imbarcazione, ma il vecchio medesimo senza la forza di un giovane non può governare l’unità navale travolta dalla violenza della tempesta, fermo restando che il pericolo di essa non si affronta per il gusto di farlo, ma per la sua inevitabilità oggettiva.

Prudenza e temperanza, queste le virtù essenziali per governare il dio mare, ma soprattutto umiltà di ricordare che se si sfida il mare, quest’ultimo sovrasta l’uomo senza appello. L’esperimento sinergico fra Capitaneria di Porto di Ischia, ANMI Ischia e Istituto Nautico “C. Mennella” ha tentato di dimostrare che i giovani isolani, marinai del futuro, possono superare le prove più difficili tendendo un braccio agli anziani uomini di mare. Frequentare l’associazione Marinai d’Italia di Ischia, come strumento di identificazione sociale ad un gruppo, una squadra di uomini che si soccorrono l’uno, con l’altro, e sono sempre pronti a supportare la comunità. Un messaggio di educazione civica e di cultura marinara, che non può essere ignorato dalla società isolana.

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