IL COMMENTO Il prezzo da pagare per il sold out
DI LUIGI DELLA MONICA
Inevitabilmente l’effetto della campagna promozionale “Ischia covid free” e le restrizioni negli spostamenti extra UE, oltre al beneficio di “Procida 2022 capitale della cultura” hanno fatto registrare il tutto esaurito in agosto. A quale prezzo? La risposta è spontanea, poiché trattasi della solita clientela di bassa lega, che affligge in particolare Ischia dalla metà degli anni ’80. Avevo 12 anni quando per ribellarmi ad una sopraffazione subita da una ragazza più grande di me sulla spiaggia della Mandra ebbi una scarpata in faccia… altro che talebani eppure per quello spicciolo atto di violenza gratuita se avessi insistito nel volermi difendere, i miei genitori avrebbero dovuto misurarsi con gente subumana che anziché dialogare mugugnava e brandiva mazze e pistole, come mezzi comunicativi. Eppure non sto descrivendo fenomeni alieni, visto che agli albori del mese di agosto sempre su quella spiaggia, che tra le righe definisco bellissima, si sono avuti episodi di simili brutalità urbane. Per reagire a questi rischi di contatto umano con persone poco raccomandabili, ricordo che la mia famiglia prese in affitto un ombrellone in zona spiaggia Lido nei pressi della zona Hotel Punta Molina-Excelsior: dalla padella nella brace.
Le persone cosiddette poco raccomandabili erano assenti, ma vi era ospitata una società napoletana “radical chic” stanca della vita ed annoiata verso ogni bellezza della isola, sempre in cerca di nuove emozioni e sensazioni forti. Da circa vent’anni frequento la spiaggetta libera “Miramare” e\o del muro rotto, che offre un panorama di relazioni sociali orizzontali, dove in larga parte i frequentatori si conoscono tutti, dalla punta di levante a quella di ponente, senza discriminazioni di età, perché una cugina di mia nonna di circa 92 anni viene a farsi il bagno in serenità ed i bambini scorazzano da zero anni in totale spensieratezza; vi sono persone diversamente abili che si ristorano con i loro care givers senza problemi. Eppure, si assiste ad un brusco cambiamento di ambiente nel mese di agosto di ogni anno. Facce da galera e dalle sembianze tracotanti e baldanzose sono apparse nel periodo dal intercorrente tra il 5 agosto circa sino al 20\21 agosto. Questo è un dolore tipicamente ischitano, ma nessuno ha avuto mai l’ardire di scarnificare le viscere del problema.
Premetto che io stesso, se potessi, fitterei per le vacanze estive una casetta e\o una stanza, per cui non sto demonizzando l’iniziativa privata delle locazioni stagionali, ma inevitabilmente bisogna ammettere che il nero, l’evasione fiscale sulla identità degli ospiti cagiona questo inquinamento umano. Gli alberghi che percepiscano 500, 200 o 50 euro a notte, sono comunque garanzia di monitoraggio, perché tutti gli ospiti sono censiti, ma le affittanze a nero sono non facilmente controllabili. Ho letto a volte qualche commento poco lusinghiero su facebook contro il consigliere Borrelli e la dott.ssa Urraro che tuonavano contro questo fenomeno. L’origine è chiara, a mio sommesso avviso, si perde nella fine degli anni 70’. Ormai da circa venti anni una fascia della popolazione isolana era diventata straricca con il turismo d’elite portato dal “cummenda”; ma un’altra fascia cospicua era ancora digiuna da questo benessere. Eureka! Qualcuno scoprì che alcuni napoletani dei quartieri popolari erano carichi di soldi e potevano pagare qualsiasi cifra per venire in villeggiatura a Ischia. Villette fittate per un solo mese a dodici milioni dell’epoca. Sto farneticando? No di certo. Si vedevano scorazzare piccoli “muschilli”, al di sotto dei 10 anni, nella zone centrali costiere (Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno e Forio) carichi di soldi fino alle ore notturne, che spendevano anche 50mila lire a testa nelle sale giochi. Per non parlare dei loro accompagnatori che spendevano e spandevano in ristoranti, taxi ed altri servizi senza badare al conto.
Questi almeno fino al 2019 hanno asfissiato l’isola d’Ischia infangandone l’immagine. Ma mi capita personalmente un fatto anomalo. Qualche giorno fa ai giardini termali “Poseidon” mi capita di parlare con un ospite torinese di origini calabresi che si lamenta del costo del taxi richiesto per la tratta Ischia, dove alloggiava, sino a Forio, per cui mi rappresentava che aveva preso l’auto privata.
Ovviamente il lettore operatore del servizio potrà replicarmi che trattavasi di una persona di basso reddito, che sperimentava per la prima volta l’isola e che per l’avvenire ne sarebbero venuti altri cento al posto suo. Invece no. Era un padre di famiglia tranquillo, irreprensibile e di buona educazione: io non le ho viste mai prima d’ora queste persone in pieno agosto ad Ischia. Indubbiamente se si inibisse a tutti i forestieri la conduzione dell’auto, cosa sicuramente saggia, si spezzerebbero le gambe alle compagnie di trasporto marittimo, ma si gioverebbe tantissimo ai taxi che diventerebbero servizio quasi indispensabile. In tal senso, si intravede l’assurdo di una totale inesistenza di interlocuzione degli operatori turistici e pubblici con l’Autorità Portuale di Napoli, al fine di instituire parcheggi a tariffe agevolate o comunque abbordabili per disincentivare l’imbarco degli automezzi sulle isole. Ma un parcheggio multipiano dovrebbe e potrebbe istituirsi nelle immediate vicinanze di Porta di Massa, così come, la butto lì, non si comprende perché alcuno non abbia pensato di imprendere una iniziativa di creare una struttura alberghiera per le malaugurate ipotesi di blocco dei traghetti per condizioni avverse meteomarine, all’interno sempre delle strutture portuali di imbarco passeggeri. Ancora segnalo altro fatto anomalo, viceversa occorso al parco termale “Negombo”, vedevo che una famigliola utilizzava maleducatamente la doccia adiacente ai wc e…udite, udite, mi accorgo che non erano napoletani, ma di altra Regione. Cosa à mai accaduto? Ebbene sì. Il covid ci ha importato nel mese di agosto, anche persone sgraziate e maleducate, non più provenienti dalle zone popolari di Napoli, ma di tutta Italia. Lo stesso è accaduto a Capri, l’isola del Jet set mondiale. Per la prima volta nella storia dell’isola azzurra avviene una rissa in pieno centro e per futili motivi: un complimento di troppo da una ragazza e non si trattava di napoletani, ma di ragazzi presumibilmente della provincia di Avellino e della Cervinara bene. Giovani consapevoli che ormai tutto è lecito ed in fin dei conti il castigo per una malefatta viene loro abbonato con una pacca sulla spalla, perché in fin dei conti hanno commesso una leggerezza, che sarà mai…
Signori lettori, si rassegnino gli operatori turistici che ospiti che per una settimana spendevano anche 50\60 mila euro sono rimasti in madrepatria bloccati dalle restrizioni “Covid”. Gli inglesi sono spariti, qualche francese che non brilla in educazione e talvolta nemmeno rispettoso dei luoghi e qualche tedesco. È questo il panorama che ci offrirà “Procida 2022”? Io non sono un disfattista di natura e nemmeno un pessimista, ma le premesse non sono certo incoraggianti. L’unica medicina è cercare di selezionare le persone a cui affittare le case, per gli overbooking alberghieri ed in seconda battuta riempire, attraverso il gettito della tassa di soggiorno per i forestieri, le zone di frequentazione dei turisti di personale ausiliario delle Forze dell’Ordine che ammoniscano tutti che le regole di convivenza civile sono uguali per tutti, esperimento mirabile effettuato nel centro di Casamicciola Terme. Nel momento che si insinueranno nel comune sentire le percezioni che sulle isole vi è tolleranza zero per l’anarchia e la maleducazione, cesseranno le pratiche di illegalità e di cattive frequentazioni.
* AVVOCATO