IL COMMENTO Il natale delle domande “mancate”

DI ROBERTO IACONO

Cosa si farà a Natale a Ischia? Era la domanda che ci facevamo in tanti fino all’anno scorso. Anche se non sempre con buon senso, ci preoccupavamo di allietare le festività per le famiglie isolane e per i turisti che si sperava arrivassero in tanti sull’Isola. E quindi le preoccupazioni erano altre. Ciò che caratterizzava l’impegno e le aspettative di ciascuno era quello di prepararsi a vivere il vero spirito del Natale con i propri cari, in relax e tranquillità, scambiandosi doni come semplice simbolo e godendosi la vita in giro sull’Isola o a casa propria. Sull’Isola nelle festività di Natale era forte l’aspettativa di avere più generazioni insieme per celebrare le feste natalizie, dai neonati ai bisnonni, tutti coinvolti nell’atmosfera natalizia.

Oggi quella domanda la evitiamo, la teniamo nascosta, per rispetto verso tutte quelle famiglie che hanno sofferto e soffrono la perdita di un loro caro e per la paura di rivivere i bruttissimi momenti dello scorso marzo. Il Natale però non è una festa come le altre, per questo già da diverse settimane si è acceso il dibattito sul Natale e le feste di fine anno. Un periodo che, al di là del suo profondo significato religioso, costituisce per molte attività uno dei momenti più importanti per il fatturato, che può valere fino al 30% per alcuni settori economici.

Come sarà, quindi, il primo Natale a Ischia nell’epoca del Covid? Per capirlo bisognerà guardare all’evoluzione dei dati delle prossime settimane e attendere le preannunciate ultime disposizioni nelle quali, molto probabilmente, saranno contenute quelle ad hoc per le feste natalizie. Se i numeri del contagio lo permetteranno, dovrebbe essere possibile spostarsi tra i comuni, specie per ricongiungimenti familiari, mentre sicuramente non ci saranno deroghe per feste e ritrovi in piazza. Nei giorni scorsi, è stato il premier Giuseppe Conte a entrare in argomento: “Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio; veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili. Ma pensiamo che sarà possibile scambiarci i doni e permettere all’economia di crescere”. Allora attenzione agli assembramenti, limitiamo al massimo il numero dei commensali. In questo Natale dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile, perché più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore è il rischio. Limitiamoci a incontrare gli affetti più cari, siano essi parenti o amici. Sarà un Natale sobrio con un forte richiamo ai valori della famiglia ed al rispetto dei nostri cari con le loro fragilità ed il loro diritto di vivere.

* CONSIGLIERE COMUNALE SERRARA FONTANA

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