IL COMMENTO Il Golfo di Napoli e Anthon Dohrn
DI BENEDETTO MANNA
“Per conoscere cosa abbiamo sotto il naso occorre un grande sforzo” (George Orwell). Siamo tutti consapevoli, volenti o nolenti, che ci troviamo in una crisi globale ambientale e sociale, che richiede l’urgenza di azioni da intraprendere, come anche di essere sottoposti ai vari impatti dovuti a cambiamenti climatici e a varie forme di inquinamento, per i quali sviluppare e identificare soluzioni. Va quindi pensato il punto di partenza per invertire una rotta nel senso del recupero delle condizioni di vita sul pianeta, fortemente compromesse per tutte le specie viventi inclusa la nostra. Non si può non partire dalla considerazione che il mare degli Oceani rappresenta il 70% del pianeta Terra e il 90% di tutte le forme di vita su essa presente. FORNISCE IL 51% DI OSSIGENO ATTRAVERSO LE ALGHE UNICELLULARI E CONTRIBUISCE A CONTRASTARE IL SURRISCALDAMENTO E AD ABBASSARE LA CO2, come fenomeni della crisi globale e impatti richiamati, con conseguenze per la sua riduzione di ossigeno e per la sua acidificazione.L’ESSERE UMANOINFLUISCE NEGATIVAMENTE SUL 40% DELL’OCEANO ATTRAVERSO LO SFRUTTAMENTO, L’INQUINAMENTO, L’ESAURIMENTO DELLE RISERVE ITTICHE E LA CONSEGUENTE PERDITA DI HABITAT NATURALI, OLTRE AL CONSEGUENTE AUMENTO DELLE SPECIE MINACCIATE DI ESTINZIONE.In più negli ultimi venti anni si è assistita alla cosiddetta “accelerazione blu” per incremento delle attività connesse al mare, dall’acquacoltura alla estrazione di materiali.
Per quanto detto si intende sviluppare una strategia che, per riequilibrare i sistemi dai dissesti in essi prodotti, con i contributi delle diverse discipline scientifiche, faccia perno sul recupero e tutela della biodiversità, in contrasto con i cambiamenti climatici, per garantire il giusto sostegno economico e alimentare alle popolazioni. CON LA RISOLUZIONE 72/73 DEL 2017, LE NAZIONI UNITE HANNO DICHIARATO IL 2021 – 2030 IL DECENNIO DELLE SCIENZE DEL MARE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE, mirando a mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile intorno a un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica PER UN OCEANO PULITO, SANO, PREDICIBILE NELLE SUE CONDIZIONI ATTUALI E FUTURE, SICURO, SOSTENIBILE E FONTE DI ISPIRAZIONE. Come si nota l’ordine di priorità viene cambiato e, anche se può sembrare paradossale, È PROPRIO L’ESTENSIONE DEGLI OCEANI CHE, QUANTO PIÙ VENGONO CONOSCIUTI E TUTELATI I SUOI HABITAT, POSSONO ASSICURARE A TUTTI LA VITA SUL PIANETA NEL GIUSTO EQUILIBRIO.
L’Oceano è fonte di cibo, energia, commercio e di occupazione per gli esseri umani. La salute umana, la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati all’oceano e alla sua salute. A QUESTE OSSERVAZIONI, COMPRENDENDO L’INFLUENZA UMANA SULL’OCEANO E L’INFLUENZA DELL’OCEANO SUGLI ESSERI UMANI, NON SI PUÒ SFUGGIRE ALL’IMPORTANZA DI FAR PARTE DEL GOLFO DI NAPOLI, come presenza significativa del Mediterraneoper tutte le implicazioni richiamate di conoscenza, valorizzazione e salvaguardia delle risorse, ai fini di un coerente sviluppo socio economico, che supera la visione di ipersfruttamento delle attività economichee commerciali, con tutto ciò che ne consegue. Siamo di fronte a un”ENCICLOPEDIA DEL MARE” CHE VA LETTA, STUDIATA E VISSUTA, E CHE, PER NOSTRA FORTUNA, È STATA INIZIATA AD ESSERE APPROFONDITA DALL’INTUIZIONE E SAPIENZA DEL NATURALISTA E ZOOLOGO TEDESCO ANTON DOHRN, FONDATORE NEL 1872 DELL’ACQUARIO E DELLA ANNESSA STAZIONE ZOOLOGICA NELLA VILLA COMUNALE DI NAPOLI. Con il suo progetto si è inaugurata la ricerca sul mare del Golfo. Dal 2021 l’attigua casina del Boschetto ospita il Museo Darwin – Dohrn, dedicato alla biodiversità marina, dove si incontrano le forme primordiali di vita e si scoprono come gli organismi si sono adattati agli ambienti marini. In oltre 150 di storia hanno lavorato presso la SZN oltre 8mila ricercatori, tra i quali 20 premi Nobel. I risultati sono documentati nella biblioteca di quasi 100mila volumi. Le attività di ricerca sono organizzate in 5 dipartimenti, tre a carattere scientifico (Biologia ed Evoluzione degli organismi marini; Ecologia marina integrata; Conservazione animali marini e Pubblico coinvolgimento) e due dedicati alla ricerca tecnologica (Infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine; Biotecnologie marine). IN QUESTO QUADRO È PRESENTE LA NOSTRA ISCHIA con l’ISCHIA MARINE CENTRE(IMC),che si occupa, attraverso un approccio integrato, di valutare la vulnerabilità degli ecosistemi e gli organismi marini che li abitano.La sede è organizzata in tre strutture con due aree funzionali: VILLADOHRN, che è diventata nel 1969 Laboratorio di Ecologia del Benthos; attualmenteoggetto di un importante intervento di ristrutturazione e funzionalizzazione e sarà il nuovo “CENTRO RICERCHE ADATTAMENTO ECOSISTEMI MARINI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI”; MEDASCENTRE (Marine Ecological Data Analysis and Synthesis),della stessa area funzionale (Ecologia del Benthos), nato con l’obiettivo di analizzare le informazioni esistenti, dando risposte alle grandi domande ed esigenze anche economiche nell’ambito della Blue Growth;DIVING CENTRE, diving scientifico per il supporto delle attività di ricerche a mare, con Area Funzionale Diving Center Ischia, ubicato presso l’albergo Macrì, in corrispondenza dell’ormeggio dell’imbarcazione Beagle Junior della SZN affidata all’Ischia Marine Centre:
Al momento analoga struttura si trova in Calabria ad Amendolara sul mar Ionio, dove è documentata la presenza di corallo rosso e corallo nero. Altre sedi oggi si trovano a Roma, per i rapporti istituzionali, a Genova, in collaborazione con la facoltà universitaria di Biologia, sull’Adriatico con Fano, dove si sta realizzando un acquario, e in Sicilia con sedi a Palermo e Messina per il ripopolamentoa mare per la pesca e la biotech, per il recupero di molecole dal mare per utilizzo per esempio come antidolorifici. Alle sedi campane menzionate di Napoli e Ischia, vanno aggiunte quelle di Morosiglio (NA) e Portici (NA). A Portici è in work in progress una sede virtuale per osservatorio sul Golfo di Napoli. La sede di Portici merita la sua attenzione soprattutto per essere con il TURTLE POINT IL PIÙ GRANDE CENTRO DI RICERCA E RIABILITAZIONE TARTARUGHE MARINE DEL MAR MEDITERRANEO, CHE NOI A ISCHIA CONOSCIAMO BENE PER LE UOVA DEPOSITATE E CHE SI SCHIUDONO SULLE SPIAGGE DI SAN PIETRO, SAN MONTANO, DELLA CHIAIA. All’interno della struttura sono presenti inoltre gli acquari tematici dedicati agli 11 Descrittori del “Buono Stato Ambientale” della Direttiva quadro 2008/56/EC sulla strategia per l’Ambiente Marino. Dalla “enciclopedia del mare” abbiamo tutte le risposte, come preannunciato, per dare anche energia rinnovabile, attraverso il vento, e cibo, non più attraverso la pesca distruttiva a strascico, ma con il ritorna alla pesca artigianale, la piccola pesca, la pesca turismo ela realizzazione di piccole strutture di allevamento ittico (acquacoltura a mare), per riequilibrare il ripopolamento a mare.Il mare è la nostra assicurazione sulla vita, bastasse solo pensare che ci dà l’acqua.
Si preannuncia per il prossimo anno a Ischia la Conferenza mondiale sulle fanerogame (posidonia oceanica) marine 2024 e il15° seminario internazionale sulla biologia delle fanerogame marine. FANEROGAME MARINE NELL’ANTROPOCENE – ISCHIA PORTO, ITALIA , PRESSO A.N.M.I., GIUGNO 2024(data da stabilire): www.isbw15.it Per quanto evidenziato, possiamo sicuramente affermare che l’obiettivo 14 “LA VITA SOTT’ACQUA” dell’Agenda 2030, che mira a conservare i mari, gli oceani e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile, rientra a pieno titolo nei fini di ISCHIA 17 VOLTE 30 PER L’AMBIENTE. Per ulteriori approfondimenti consultare i seguenti siti: www.szn.it; www.fondazionedohrn.it
* MANAGER PER LA SOSTENIBILITA’