LE OPINIONI

IL COMMENTO I cittadini di fronte al fatto compiuto

Cosa s’intende per “fatto compiuto”? Il dizionario De Mauro dà questo significato: “avvenimento che si è già verificato e non può essere mutato”. Questo ci fa capire che il fatto compiuto è quanto di più lontano possibile possa essere da una democratica gestione della cosa pubblica. Ma fateci caso, quotidianamente le nostre amministrazioni locali ci fanno trovare di fronte a decisioni prese, a inizio lavori non preannunciati, a provvedimenti di cui nessuno ci ha parlato prima. Mai che sentissero il bisogno di confrontare un’idea progettuale, un’opera da farsi, un provvedimento da assumere. Facciamo qualche esempio attuale: sono iniziati i lavori di rifacimento marciapiedi in via Antonio Sogliuzzo, nel tratto che va da Piazza degli Eroi al parcheggio Asl. Tali lavori sono stati decisi con Determina 1588 del 13 settembre dal Responsabile LL.PP. E il Comandante della Polizia Urbana, Chiara Boccanfuso, con ordinanza 175 del 15 ottobre, ha sancito il divieto di sosta su tutto il tratto e ha riservato il parcheggio Asl ai macchinari e attrezzature della ditta esecutrice. Ovvio che coloro che hanno l’abbonamento zona D e che quotidianamente avevano la necessità di parcheggiare in quel tratto, troveranno difficoltà. Se l’avessero saputo prima di pagare l’abbonamento mensile, avrebbero evitato di farlo. Adesso chi li ripaga?

Secondo esempio: vengono deliberati i lavori di ristrutturazione della scuola primaria Gianni Rodari, di conseguenza gli alunni dovranno trovare altra collocazione provvisoria: con ordinanza n.176 del Comandante della Polizia Urbana si annuncia la semi occupazione del parcheggio in via Leonardo Mazzella per l’installazione di moduli abitativi ad uso aule scolastiche e il rimanente spazio sarà dedicato alle auto del personale scolastico. Si sono confrontati preventivamente con qualcuno per questa soluzione? Non so se ne abbiano parlato con i genitori degli alunni, certamente no con i cittadini residenti in via Leonardo Mazzella, tratto viario già complicato per l’esistenza di una Chiesa, dell’Ufficio delle Entrate, alberghi, negozi di ristorazione d’ asporto. Forse qualche cittadino avrebbe potuto far presente che per gli alunni del Rodari poteva essere più logico lo spostamento in locali esistenti nel complesso del Polifunzionale. Già, qui molti spazi sono occupati (da scuola di danza, da volontari del Giovanni XXIII) che, per carità, svolgeranno anche una funzione di pubblica utilità. Ma siamo sempre lì: quando l’Amministrazione ha assegnato quei locali, lo ha fatto con evidenza pubblica, con trasparenza, raffrontando quelle esigenze con altre analoghe esigenze di altre espressioni della società? Niente affatto! E comunque, al di là di ciò, esistono nel polifunzionale altri spazi ancora utilizzabili.

Altro esempio: quest’estate, sempre il Comando Vigili Urbani, con ordinanza 62 del 24 maggio, stabiliva che il tratto dal bagno Geggio fino a sotto la piazzetta Ugo Calise, venisse inibito al passaggio e alla sosta di auto, creando un’area pedonale. E c’è una logica, in quanto è una strada stretta, a contatto diretto con i bagnanti. Tale provvedimento è stato poi revocato con ordinanza 181 del 18 ottobre. Dov’è l’illogicità? Che tutto il tratto dal Sole Mio al Bagno Maria, per tutta l’estate, è stato lasciato libero il transito e il parcheggio auto, che sostavano anche in seconda e, qualche volta, in terza fila. Il paradosso è che il Comandante dei Vigili Urbani ha giustificato questa capotica decisione con la presunta “volontà dei residenti” di preferire la sosta auto al gioco del pallone dei ragazzi. Ora, quando si dice “la gente vuole…” per gente s’intendono solo i “clientes”? Qualche cittadino ha diritto di parola e qualcun altro no? La conclusione ridicola di questo provvedimento è stata che i ragazzi continuavano imperterriti a giocare a pallone tra le auto, per cui aumentavano i pericoli per i ragazzi stessi e per i passanti e, al fastidio del pallone, si aggiungeva il fastidio della manovra delle auto e spesso dei clacson di coloro che rimanevano bloccati dalla seconda fila. E vogliamo aggiungere l’illogicità della gratuità del parcheggio in questo tratto, a differenza della adiacente via Pontano dove si paga? E vogliamo aggiungere che, data questa illogicità, qualche forestiero o cliente d’albergo, accortosi dell’opportunità, ha sostato gratuitamente l’auto per l’intero periodo della vacanza?

Già in passato, da queste colonne, ho reclamato per due “silenzi”: innanzi tutto il silenzio sui destini del vecchio mercato che, ristrutturato, se ne sta già cadendo a pezzi. Diteci qualcosa, sui motivi che ostano al completamento ed apertura della struttura. Diteci qualcosa sulle scelte fatte dall’Amministrazione per la destinazione d’uso della struttura. L’altro “silenzio” che non possiamo definire “degli innocenti” perché a questo punto ci sono colpe imperdonabili, riguarda il progetto della risistemazione della riva destra del porto (quella sinistra l’amministrazione la sta già rovinando tra interventi alla bocca vecchia e spiaggia con mastodontica struttura ex discoteca). Quando i cittadini del porto potranno dire una parola, avere un minimo di confronto, dare un suggerimento, dettato magari dall’esperienza di anni di osservazione dei fenomeni sul posto? Quando un ristoratore potrà dire la sua? O anche qui vale la logica dei “clientes” e si ascoltano le opinioni di quelli che piacciono di più? Ultime annotazioni: fu realizzata la nuova Piazza degli Eroi, senza consultare nessuno e gli effetti si sono visti. C’era l’opportunità di coordinare l’iniziativa pubblica con un’iniziativa privata (progetto Ambrosino per l’area adiacente il Central Park). Si poteva creare sinergia tra il progetto del privato e quello pubblico, completando la funzionalità complessiva della piazza. Non averlo fatto ha comportato che ora la Piazza soddisfa pochi e il progetto del privato è stato bocciato dalla Soprintendenza.

Ancora, si è data una sistemata alla Pineta Nenzi Bozzi e all’area bambini della Pineta Mirtina, ma come si fa a non pensare di recuperare ad una funzione più degna il Viale dei Bambini che, a dispetto del nome che porta, così com’è non è altro che un passaggio, una scorciatoia per i clienti che dagli alberghi di via Leonardo Mazzella si recano al Bar Calise o verso il litorale? Ma come, consentiamo ad una ditta privata di occupare l’area anfiteatro naturale della Pineta Mirtina per farne una Bike School, contornata di striscioni pubblicitari e non possiamo pensare di utilizzare, a tal scopo, il Viale dei Bambini? Ogni fatto è “compiuto”, ma che almeno si compia con logica!

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Pasquale Iovine

Nulla è dato sapere prima, al popolo è consentito solo prenderne atto, a fatto compiuto.Che piaccia o meno, poco importa.
Dovrebbero essere la voce del popolo, ma l umiltà del confronto non alberga nelle loro anime.
Beati loro che hanno la certezza del giusto.
Che pena.

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