IL COMMENTO Eduardo, artista universale che ha sconfitto il tempo
Quando ho deciso di dedicare al grande Eduardo de Filippo questo editoriale, in occasione del quarantesimo anniversario dalla sua scomparsa, ho cercato su Google qualcosa che potesse, in qualche modo, legare il grande drammaturgo all’isola d’Ischia. Nulla di originale, in verità, solo curiosità da parte di chi vive Ischia come una sorta di piacevole ossessione e che prova a correlare all’isola verde qualsiasi aspetto della vita di tutti i giorni. Era del resto anche abbastanza scontato che Eduardo, come ogni grande artista del passato e del presente, abbia legato qualche momento della propria vita alla nostra isola. E così ho trovato, in rete, qualche antica foto ingiallita, il video di un’edizione del premio Ischia nel quale Luca de Filippo ricorda il padre e poi la storia di una famiglia ischitana, che sarebbe addirittura stata una sorta di musa ispiratrice per quella che sarebbe diventata una delle commedie iconiche e anche più amate di Eduardo, Natale in casa Cupiello. Era solo un pretesto per poter parlare di Eduardo, che un’isola addirittura la comprò, con quel nome curiosamente così simile a Ischia. Isca in Costiera Amalfitana. Un artista universale che ha saputo vincere contro l’incedere del tempo. In un’intervista rilasciata poco prima che morisse, il drammaturgo ammise di aver aspettato la vecchiaia come fosse un regalo. Soltanto una battuta naturalmente, fatta nel ricordare la fatica e i tempi per le operazioni di trucco, cui ha dovuto sottoporsi per tanti anni quando da giovane era chiamato ad interpretare ruoli di personaggi anziani.
Nella realtà Eduardo de Filippo è stato vecchio nell’aspetto è giovane e attuale nei messaggi che ha dato nel corso di tutta la sua vita. Come accaduto per Totò, ha varcato gli ostacoli generazionali diventando punto di riferimento per i ragazzi di ogni epoca. E come accade per i film del principe della risata, così le commedie di Eduardo de Filippo diventano un’occasione per esprimersi nel corso della quotidianità, per vivere meglio le proprie emozioni e per relazionarsi con parenti amici, figli e compagni di vita. Le sue frasi sono diventate iconiche come le sue pause e i suoi silenzi. Il teatro di Eduardo ci parla e ci incuriosisce, le sue parole ci affascinano perché estremamente semplici da comprendere. Eduardo ha in qualche modo saputo prevedere le nostre emozioni e le ha raccontate sulle tavole di un palcoscenico. Le sue commedie, ancora oggi, danno risposte alle nostre ansie, le nostre paure ma alimentano anche la nostra voglia di essere famiglia.
Resta il dubbio atroce che anche oggi, così come accaduto molti anni fa, Eduardo de Filippo sia costretto ancora una volta, parlando ai giovani napoletani, a dirgli un perentorio e tristissimo fujtevenne.