LE OPINIONI

IL COMMENTO Destagionalizzazione e dintorni

DI ANTIMO PUCA

Il commercio, il turismo, l’ambiente. Sono tanti i temi caldi. Temi che interessano i cittadini ma anche le associazioni di categoria. Il centro storico, le attività commerciali, per l’importante ruolo di servizio che svolgono per residenti e turisti, hanno bisogno di essere sostenute. Incentivare sgravi o comunque azioni di sostegno per le attività di vicinato, valorizzando così quello che è un vero e proprio servizio svolto per i residenti, specie più anziani e per garantire l’autenticità dei luoghi. Il nostro amato paese versa in stato di degrado. Basta rendersi conto delle condizioni carenti dell’illuminazione pubblica, delle strade impraticabili a causa delle buche non riparate e dei i soliti problemi tuttora irrisolti. Ma l’ambiente è solo poesia?”, questa è la domanda che pongo, fino ad oggi: l’’ambientalista è parso essere un uomo fuori dal tempo, dalla realtà e reputato dalla popolazione come un “sognatore”. Ma è così? Anche i paesi collinari hanno un fascino notevole che non mi sembra sia stato mai debitamente sfruttato, anche allo scopo di realizzare la tanto reclamizzata “destagionalizzazione” del turismo, dopo anni ed anni di slogan ed annunci. Bisogna dare visibilità anche ai luoghi meno conosciuti ma altrettanto belli e arricchire così l’offerta riconoscendosi nel brand Ischia. Dopo una primavera arsa e un’estate accaldata stiamo adesso vivendo un autunno incredibilmente rovente con temperature estive e spiagge ancora frequentate alternate a piogge torrenziali ed improvvise allerta meteo. Assistiamo sempre più a code d’estate sempre più lunghe e a inverni miti inframezzati da eventi spesso violenti portando il nostro clima a passare dal mite e tipico mediterraneo al più imprevedibile sub tropicale. Al di là delle questioni ambientali riguardo responsabilità e soluzioni vorrei provare a capire come a livello turistico questo possa influire sui movimenti.

Siamo letteralmente alluvionati da proclami del politico di turno sulla necessità di scaricare i periodi di maggior afflusso per spalmarli sui periodi di scarsa attrattività, la famosa destagionalizzazione, il Sacro Graal del turismo italico. Dopo investimenti possenti su mille attrattori secondari per incentivare i turismi di nicchia (ovviamente nel solco della sostenibilità, giammai) e quasi sempre con scarsissimi risultati numerici ci ritroviamo ad avere un clima così mite che forse la destagionalizzazione sarà naturale, allungando la stagione marino-balneare partendo dalla primavera e arrivando fino all’autunno. Sarà infatti sempre più frequente poter proporre un turismo marino balneare fuori dalla tradizionale stagione 15 maggio – 15 settembre con una capacità attrattiva nettamente superiore a qualunque tipo di altro turismo. Perché è indubbio che il mare sia il prodotto più semplice e ricercato e Ischia rimane una destinazione che oltre al mare (ma con il mare) offre un valore aggiunto nettamente superiore a tante destinazioni. La dinamicità del mercato però impone cambiamenti che significa poter intercettare il mercato nei periodi di bel tempo con tempestività Essere pronti con dei pacchetti last minute potrebbe garantire una redditività interessante, magari legata a esperienze collaterali (come enogastronomia, ambiente e cultura). Certo, sappiamo che le strutture per essere avviate e tenute aperte hanno necessità di investimenti e coefficienti di riempimento alti però forse cambiare il modello e rendere “modulari” alcune strutture per poterne aprire solo una porzione potrebbe essere una soluzione intelligente. Ancora più intelligente potrebbe essere quella di rendere finalmente efficiente, organizzato e soprattutto legale il grande settore dell’extralberghiero facendo sì che soprattutto fuori dalla stagione marino balneare possano andare incontro con dinamicità e tempestività a quella domanda che altrimenti cerca altre destinazioni (Mar Rosso e Canarie, ad esempio). Rivedere le strategie per fare in modo che se a Ischia ci si aspettano 35 gradi si possa intercettare dei turisti che possano apprezzare il mare nelle stagioni non prettamente estive. Insomma, se il turista non si destagionalizza allora la destagionalizzazione va dal turista.

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