IL COMMENTO Così il commercio può cambiare (e salvarsi)
DI MARCO BOTTIGLIERI
Con l’avvio della fase 2 ripartiranno a giorni buona parte delle attività commerciali, ristorazione e bar, insomma ci sarà un altro tassello di quel mosaico rappresentato dal tanto auspicato e invocato ritorno alla (si spera) normalità. Da anni gli esercenti affrontano una battaglia verosimilmente impari contro la crisi cercando di adeguarsi ai livelli di servizio e alle modalità di comunicazione proposte con successo dai giganti dell’ecommerce e dalla grande distribuzione, finora però senza troppa fortuna. Ma proprio un evento così catastrofico come la pandemia del Covid-19 potrebbe paradossalmente portare nuova linfa ai piccoli esercizi e alle micro-imprese commerciali, insomma un momento di estrema difficoltà potrebbe trasformarsi in un’inattesa opportunità. Come potrebbe accadere tutto ciò? Facendo uno strumento tanto innovativo quanto antico, come la consegna a domicilio, e utilizzando lo strumento dei marketplace, luoghi digitali aggregati per mettere a valore la relazione con il cliente, tipo Amazon, eBay, ecc. Il futuro che si mescola con i sistemi tradizionali, per farla semplice.
La pandemia è stata di fortissimo impulso per il commercio elettronico in Italia e nel mondo, e sicuramente questo renderà ancor più difficile la ripartenza dei negozi tradizionali e di vicinato. È inutile negarlo, il futuro delle attività commerciali sulla nostra isola è legato indissolubilmente ai flussi turistici. Con un distinguo necessario e inevitabile: parliamo non necessariamente di quantità, quanto sicuramente di qualità e chissà che il post coronavirus non possa darci quello slancio necessario a cambiare un sistema che era diventato ormai obsoleto e ci stava schiacciando e di conseguenza lentamente portando al fallimento. Solo se riusciremo a capire e governare i cambiamenti, in modo veloce e condiviso, potremmo dare nuova linfa al commercio. Tra le iniziative che la nostra associazione ha messo in essere, proprio per creare quelle sinergie necessarie ad una crescita comune, in particolare proponiamo la possibilità di introdurre dei buoni per permettere di creare un legame tra i vari esercizi commerciali locali, e di ampliare quindi le opportunità di commercio per cittadini ed esercenti. Inoltre con le compagnie di navigazione e con il settore alberghiero stiamo rispolverando l’idea di creare degli incentivi per incrementare flussi turistici in periodi e giorni di bassa affluenza. Non è più pensabile ipotizzare che alcuni settori o categorie possano da sole sostenersi e svilupparsi senza considerare una crescita di tutto il comparto turistico.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, il futuro della nostra isola passa attraverso progetti ambiziosi e visioni lungimiranti e a tal proposito, proprio a gennaio abbiamo avuto un ottimo assist dal Dott. Domenico Arcuri, AD di Invitalia, che ci ha tracciato la strada per determinare il futuro di Ischia e delle nostre imprese. Il momento è difficile ma le vie d’uscita e le opportunità ci sono. Basta saperle coglierle al volo, anche se questo spesso risulta più difficile di quanto realmente non sia.
* REFERENTE AICAST ISCHIA