DI CARMEN CRISCUOLO
Quello che è alle porte non può che essere, per noi tutti, un Natale intimo, improntato alla semplicità delle piccole cose, che abbiamo riscoperto in questo lungo periodo di pandemia. Ci siamo trovati, mai come in questa fase, a desiderare soprattutto quella libertà che fino a qualche mese fa davamo per scontata e che oggi, per tutti noi, è in cima ai desideri per il prossimo anno. E ci siamo ripromessi, soprattutto nel corso del primo lockdown, di essere più altruisti e riconoscere nuove priorità. Credo che questo dovrà essere anche e soprattutto un Natale di solidarietà verso il prossimo. Non possiamo negare che tra gli effetti del coronavirus sulla nostra l’isola ci sia l’emersione di nuove sacche di povertà e di una fragilità sociale che preoccupa molto noi amministratori. Conosciamo i numeri delle famiglie che si rivolgono alla Caritas, numeri in pericolosa crescita, e abbiamo accolto la lettera che il Vescovo ha inviato ai nostri sindaci.
Sappiamo che bisogna creare le condizioni per contenere una crisi profonda che, se mal gestita, impiegherà anni prima di essere superata. Bisogna progettare la ripresa, e su questo non lesineremo energie. Ma nell’immediato ciascuno di noi può rendere più solidale questo Natale, contribuendo con piccole donazioni di beni di prima necessità alla Caritas diocesana o alla Catena Alimentare, realtà che sono da mesi in prima linea per limitare il grande disagio di una fetta di popolazione in ginocchio per i mancati incassi, il mancato lavoro e il sostegno che, in molti casi, sappiamo essere stato inadeguato. Con tutti loro possiamo essere solidali, recuperando quel senso di comunità che sarà poi indispensabile per ripartire, quanto prima, costruendo il futuro di Ischia, rialzandoci e tornando a essere – forse con maggiore consapevolezza – l’isola del turismo, delle belle iniziative, della cultura e dei giovani.
* AVVOCATO, CONSIGLIERE COMUNALE DI ISCHIA
