LE OPINIONI

IL COMMENTO Caretta Caretta richiesta di amicizia a comuni e balneari

DI BENEDETTO MANNA

A causa del riscaldamento globale, il numero di nidificazioni LUNGO LE NOSTRE COSTE della tartaruga CARETTA CARETTA è cresciuto esponenzialmente.Nel 2024si è registrato il record di nidi di tartarughe marine, con ben 601 ovodeposizioni. Nel MEDITERRANEO OCCIDENTALE i nuovi SITI potenzialmente IDONEI ALLA NIDIFICAZIONE della tartaruga marina comune sono comunqueMINACCIATI dall’INQUINAMENTO, dallo SVILUPPO TURISTICO INCONTROLLATO, dai CAMBIAMENTI CLIMATICI e dall’USO INTENSIVO DELLE SPIAGGE. In assenza di interventi specifici di conservazione anche proattiva, la specie potrebbe non trovare ambienti idonei alla nidificazione e non avere così la possibilità di adattarsi al cambiamento climatico che la sta spingendo a colonizzare nuove aree. Le tartarughe marine sono specie molto vulnerabili e I PERICOLI per loro giungono sia dalla terra che dal mare. A TERRA risentono del processo, sempre più spinto, di ANTROPIZZAZIONE DELLE COSTE, a causa del quale non riescono più a trovare sulle spiagge le condizioni ottimali per nidificare. Quando arrivano a terra, pronte a deporre le uova, le tartarughe hanno bisogno del silenzio, della quiete e del buio; quindi risalgono la spiaggia fino a trovare un punto sicuro e qui scavano il nido e depongono fino a cento uova, e a volte anche di più. Terminata la deposizione, le tartarughe marine tornano in mare, lasciando alla sabbia e al sole il compito di portare a termine il lavoro. Purtroppo però le SPIAGGE, nel periodo di deposizione, sono sempre più FREQUENTATE ANCHE DI NOTTE, e i RUMORI e le LUCI rappresentano un disturbo in grado di dissuadere mamma tartaruga dal suo proposito. Inoltre, anche NEI CASI FORTUNATI IN CUI RIESCONO A DEPORRE LE UOVA, si pone un altro problema nei mesi seguenti, quando CAUSE NATURALI come mareggiate o animali selvatici che predano le uova, e meno naturali come le PUNTE DEGLI OMBRELLONI PIANTATI NELLA SPIAGGIA, possono provocare la DISTRUZIONE DEL NIDO. Se invece mamma tartaruga riesce a deporre le sue uova e nessuno distrugge il nido, dopo circa due mesi i piccoli rompono il guscio e faticosamente si dirigono verso l’acqua, ma durante il tragitto possono essere facili prede per uccelli e granchi.

Ma finiti i pericoli a terra, una volta raggiunto il mare le tartarughine sono minacciate dai pesci, e così soltanto una piccola percentuale di nuovi nati riuscirà a diventare un esemplare adulto. Per tutti questi motivi, gli esperti affermano che su mille tartarughe nate, solo una riesce a raggiungere l’età riproduttiva. Tuttavia, anche una volta DIVENTATE ADULTE, le tartarughe continuano a essere minacciate e i PERICOLI maggiori sono proprio NEL MARE, il loro ambiente naturale. Si stima infatti che ogni anno, solo nel Mediterraneo, muoiano oltre 40.000 tartarughe a causa della PESCA PROFESSIONALE, dell’INQUINAMENTO e del TRAFFICO NAUTICO. La Caretta caretta figura nella lista rossa dell’International Union for Conservation of Nature(IUCN) delle SPECIE A RISCHIO DI ESTINZIONE.Occorre quindi agire in fretta per proteggere i nuovi siti riproduttivi e quelli potenzialmente idonei per sostenere l’espansione dell’areale di nidificazione della specie attraverso la tutela dei nidi e dei piccoli.IL PROGETTO LIFE TURTLENEST è un progetto iniziato il 9 gennaio 2023, con termine 8 aprile 2028, cofinanziato dall’Unione europea attraverso il programma Life e coordinato da LEGAMBIENTE, finalizzato al miglioramento della conservazione e salvaguardia dei nidi della tartaruga marina comune (Caretta caretta) in Italia, Spagna e Francia attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi, ricerca scientifica e campagne di informazione e sensibilizzazione. Nell’ambito del progettoeuropeo, Legambiente ha sottoscritto PROTOCOLLI D’INTESA CON LEAMMINISTRAZIONI COMUNALI eI GESTORI DEGLI STABILIMENTI BALNEARI ai fini di promuovere una GESTIONE RESPONSABILE DELLE SPIAGGE, potenziali aree di nidificazione per questi animali. Nello specifico, verrà favorita la PULIZIA MANUALE DEI LITORALI, evitando gli interventi di sbancamento e spianamento delle dune, ancheincentivando il coinvolgimento e la partecipazione civica dei cittadini per esempio con giornate primaverili di pulizia del litorale ed informando sulle semplici attenzioni da fare per lasciare le spiagge più pulite di quando si è arrivati. Più in generale, verrà garantito il rispetto della normativa vigente a tutela del mare e degli ambienti costieri, come ad esempio il DIVIETO DI SOSTA E TRANSITO SULLE SPIAGGE DEI MEZZI A MOTORE, l’ACCENSIONE DI FUOCHI o falò, l’ABBANDONO DI RIFIUTI (mediante adeguato posizionamento di ISOLE ECOLOGICHE), che rappresentano anche una grave minaccia per la vegetazione dunale e un pericolo per la nidificazione/schiusa delle tartarughe marine. Tra i punti dell’accordo c’è anche la RIDUZIONE DELLE LUCI NOTTURNE. Infatti, un’illuminazione eccessiva può infastidire le tartarughe marine e interferire con il loro comportamento di nidificazione, anche disorientando i nuovi nati e farli andare nella direzione contraria rispetto a quella che dovrebbero seguire. Non solo, i Comuni si impegnano a collaborare con i referenti territoriali del Progetto LIFE TURTLENEST per mettere in sicurezza i nidi tartaruga marina censiti sul proprio litorale fino all’entrata in acqua dei piccoli.Inoltre saranno previste ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE RIVOLTE AI GESTORI DEGLI STABILIMENTI BALNEARI sul valore e i vantaggi di adottare adeguate misure per una gestione consapevole. Segnatamente: a)posizionamento di lettini o ombrelloni; b)attrezzare la spiaggia con porta ombrelloni fissi che possano essere lasciati in loco e utilizzati per l’intera durata della stagione riproduttiva per evitare danni accidentali al nido; c) ridurre al minimo l’ingombro delle attrezzature mobili quali sedie a sdraio, lettini o equivalenti impilandole con il lato più corto rivolto verso il mare, preferibilmente in appositi punti di stoccaggio opportunamente posizionati nella parte alta della spiaggia; d)collocare le attrezzature sportive (canotti, SUP, tavole da surf, ecc.) e altri oggetti in appositi spazi preventivamente individuati e opportunamente posizionati per evitare che diventino un ostacolo per la risalita delle tartarughe marine; e) riduzione dell’illuminazione artificiale notturna diretta o visibile dalla spiaggia e installare impianti di illuminazione non attinica; f) ridurre le fonti di inquinamento acustico durante le ore notturne.Ai gestori degli stabilimenti balneariche sottoscriveranno il protocollo d’intesa verrà conferito dal progetto il riconoscimento di “LIDO AMICO DELLE TARTARUGHE MARINE”. I lidi aderenti riceveranno una BANDIERA PERSONALIZZATA da esporre a testimonianza del riconoscimento ottenuto e a dimostrazione dell’impegno assunto per proteggere le tartarughe marine. Firmare il protocollo d’intesa è un passo semplice, ma significativo. Chiunque fosse interessato all’iniziativa può contattare lo staff del progetto Life Turtlenest scrivendo alla mail info@lifeturtlenest.eu. LEGAMBIENTE, da parte sua, intende valorizzare e accompagnare le azioni dell’Amministrazione comunaleper cui si impegna ad assegnare all’Amministrazione comunale il riconoscimento di “COMUNE AMICO DELLE TARTARUGHE MARINE” dandone adeguata visibilità tramite la stampa, i social media e gli altri canali di comunicazione del progetto Life Turtlenest. In Italia sono 80 i Protocolli già firmati dai Comuni in 14 regioni costiere, di cui 21 nella Regione Campania,consapevoli della necessità di proteggere le tartarughe marine, che oltre a rappresentare uno straordinario valore per la biodiversità sono particolarmente importanti anche dal PUNTO DI VISTA SOCIO-ECONOMICO nell’ambito di una strategia di sviluppo del territorio che coniughi le esigenze di tutela delle risorse naturali con la realizzazione di attività economiche sostenibilierispettose degli equilibri ambientali.Per aderire basta scrivere una mail a g.sciacca@legambiente.it.Un accordo biunivoco, in cui LEGAMBIENTE si impegna a realizzare, in collaborazione con i referenti territoriali del Progetto Life Turtlenest, ATTIVITÀ DI CARATTERE SCIENTIFICO, CULTURALE E FORMATIVO inerenti la tutela delle tartarughe marine e della biodiversità marina in generale. L’associazione ambientalista, inoltre, offre la possibilità di SEGNALARE LA PRESENZA di tracce di tartaruga marina o di nidi o di schiuse al SERVIZIO SOS TARTARUGHE MARINE di Legambiente (+39 3492100989). Naturalmente, nel caso in cui il contraente non dovesse rispettare l’impegno preso, Legambiente si riserva la facoltà di ritirare il riconoscimento.Sull’ISOLA D’ISCHIA in base ai dati di Tartapedia.it aggiornati al 24 settembre di quest’anno vi è stato UN SOLO NIDO individuato il 3 luglio a Forio, mentre vi sono state tre schiuse da nidi non noti a Ischia il 1°agosto e 1°settembre e a Forio il 30 agosto. Dai dati si può vedere che le coste isolane non sono ancora meta di nidificazione per la nostra CARETTA Caretta, considerando i 104 nidi censiti in Campania, con ben 66 nidi sulle coste del Cilento. Per adesso non dimostriamo a ben vedere di voler essere amici delle nostre tartarughe e infatti per quanto risulta non si vedono sventolare le bandiere di LIDO AMICO in nessuno dei circa 80 stabilimenti balneari isolani. A questo punto sarebbe il caso di ORGANIZZARE localmente IN MODO PREVENTIVO in primavera un GRUPPO DI VOLONTARI ben identificato, destinato al controllo della spiaggia dove si è nidificato, in modo da INTERVENIRE IN MODO NON EPISODICO, con effetto immediato, per voler dare un senso ai protocolli dei Comuni isolani qualora sottoscritti.Dovremmo ringraziare la CARETTA Caretta se un giorno, chi sa quando, vedremo realizzare sull’isola, TRAMITE I PROTOCOLLI resi disponibili dal Progetto Life Turtlenest, COMPORTAMENTI SOPRATTUTTO UTILI A NOI STESSI, messi in pratica da altre parti vicine,che guarda caso praticano un TURISMO “AMICO”, anzi “LONGEVO”, trattandosi di Cilento.

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