IL COMMENTO A che punto è la reputazione turistica di Ischia
Sapevate che tra i vari indici statistici concernenti il turismo, c’è il “Tourism Reputation Index (ETR Index)“? Bene, in questo indice europeo, l’Italia si situa al primo posto e, per quanto riguarda le varie Regioni italiane, lo scettro è impugnato dal Trentino Alto Adige e sorprende il balzo in avanti fatto dalla Sicilia, che si piazza al secondo posto, guadagnando ben 5 posizioni rispetto all’anno precedente. Al secondo e terzo posto europeo figurano Spagna e Germania. Al terzo posto delle Regioni italiane si piazza il Veneto. Tale classifica viene stilata sulla base di cinque indici: visibilità e interesse dei portali turistici istituzionali regionali, appeal sui social, popolarità, fiducia e tendenze della destinazione, reputazione del sistema ricettivo. La Campania viene superata da molte Regioni: oltre che da Trentino e Sicilia anche da Puglia, Calabria, Sardegna, Toscana, Liguria. Dove l’Italia risulta debole è nel primo indice: il posizionamento sul versante dei social. Spagna, Portogallo, Grecia e Germania hanno un Ente nazionale molto più efficace dell’Enit italiana, per cui l’Italia è solo quinta nell’indice Social Reputation. Però, attenzione, l’Enit può presto avere una svolta positiva, in quanto da febbraio ne è diventata Presidente Alessandra Priante, che è stata un’ottima Direttrice dell’Ente Turismo delle Nazioni Unite. L’Enit, oggi, è una Spa in house, controllata dal Ministero del Turismo. La Priante ha gestito le istanze turistiche di 44 Paesi dell’ONU e sa che, affinché arrivino più turisti e che questi turisti, una volta acquisiti, ripetano più volte l’esperienza italiana, fondamentale è la” reputazione”. Sa anche che l’Italia ha una varietà e diversità territoriale che è un valore in più. Sa infine l’importanza di una digitalizzazione sempre più solida e di una raccolta dati minuziosa e precisa. Sorprendente è l’affermazione della nuova Presidente di Enit Spa quando afferma che “Il turismo deve proattivamente mirare a una programmazione anticipata di due-tre anni”. Visione che sconvolge chi è abituato a ragionare in termini di last-minute.
E come si situa Ischia in questa classifica di reputazione? Sicuramente è visitata digitalmente da moltissimi turisti, ma appare insufficiente la capacità penetrativa e illustrativa di tutte le nostre peculiarità e caratteristiche. Da qui i tentativi, come VisitIschia del Comune d’Ischia, di offrire un ventaglio ricettivo, ristorativo, culturale e di svago quanto più completo possibile. Popolarità (altro indice): ci illudiamo che tutti conoscano Ischia, ma non è così. Sono molto più conosciute nel mondo Capri, Sorrento e Pompei. Per il placement internazionale di Ischia, c’è ancora molto da lavorare. Altro indice, Fiducia e tendenze della destinazione: è chiaro che alcuni fattori hanno fatto scemare, per Ischia, fiducia e outlook. Fattori come: traffico assurdo, insufficienza dei trasporti, speculazione edilizia, fragilità del territorio, frammentazione amministrativa, caos e disordine causati da un turismo di vicinato e pendolare, appaiono deleteri ai fini di una buona reputazione. Reputazione della ricettività: sono crollate strutture simbolo come il Bar Calise, Alberghi venduti al libero mercato o all’asta, come Il Solemar e il Punta Molino,attività commerciali fallite, prezzi di alloggio in catene alberghiere bassi (con conseguente abbassamento di qualità e servizi). No, Ischia non brilla, in questo momento, per reputazione! Che cosa possiamo fare per recuperare e riconquistare credibilità e reputazione? Intanto è da registrare che il Sindaco di Caserta, Carlo Marino, in qualità di Presidente di Anci Campania, ha proposto l’istituzione di un serio Osservatorio Turistico, perché, tra abolizione delle Aziende di Soggiorno e Turismo, nuovo assetto regionale ancora in fase di transizione, scarsa attenzione e risorse per le Pro Loco,si è perso qualcosa per strada. Esiste, comunque, l’RTR (Rilevatore Turistico Regionale) che ha, per esempio, rilevato che, nella stagione 2023, il turismo straniero in Campania è stato costituito per il 57% da americani, l’11% da inglesi e il 9% da australiani. C’è pure un’altra risorsa, che viene sottovalutata dagli Enti pubblici locali e che invece mi sento di segnalare suggerire ai Comuni dell’isola e, in special modo, al Comune d’Ischia, a completamento del progetto Ejarque: l’OUT ( Osservatorio Universitario sul Turismo) presso la Facoltà di Scienze Sociali della Federico II di Napoli, Vi fanno parte esperti di varie discipline; ne cito qualcuno: Amalia Caputi, professoressa di Metodologia della Ricerca Sociale; Philippe Clairay, Dottore in Storia- Università di Rennes ed esperto di Sviluppo Stazioni balneari e Turismo litoraneo; Maria Gabriella Garcia, professoressa di Statistica; Rosa Anna La Rocca, professoressa di Ingegneria Civile, edile e ambientale; Claudio Milano, prof. di Antropologia Sociale-Università di Barcellona e tanti altri.
Non è che altre rinomate stazioni turistiche campane, come Sorrento e costiera sorrentino-amalfitana, non abbiano problemi che minacciano di comprometterne la reputazione. C’è l’annoso problema del traffico, dei troppi e mastodontici bus turistici, dell’ingolfamento dell’anello stradale costiero. La differenza tra l’Ischia attuale e la costiera amalfitano-sorrentina è che quest’ultima ha problemi di “ overtourism”, di “troppo pieno”, Ischia perde quote di mercato e ambisce – quantomeno – ad innalzare il livello qualitativo,per compensare le perdite di entrata. Poi, Ischia ha un problema aggiuntivo: è scarsa l’offerta di attrattori per il turismo giovanile. Le cure termali tradizionali non sono evidentemente un richiamo per giovani; lo è il “benessere” rivolto anche alla bellezza fisica oltre che alla salute. I locali di intrattenimento e svago giovanile sono pochi e ciò è il frutto dell’assenza di programmazione di decenni, da quando la speculazione edilizia ha letteralmente sottratto suolo ai locali di intrattenimento musicale all’aperto e decentrati e li ha concentrati in pieno centro in locali al chiuso e spesso al livello sottoposti a quello stradale, dove risultano quasi sempre incompatibili con la quiete dei cittadini. E gli imprenditori del settore by night hanno purtroppo dimostrato di non essere in grado di gestire,selezionare e controllare la frequentazione di avventori poco raccomandabili, rendendo necessari frequenti interventi di polizia municipale, commissariato di P.S. e Carabinieri. Tutto questo fa diminuire la reputazione dell’isola. Come la fanno diminuire taxisti e microtaxisti litigiosi e impresentabili (una minoranza, ma rumorosa e negativamente appariscente).
Infine, c’è il problema dei B&B e case vacanze “occulte”, sconosciute al fisco e ai Comuni per la tassa di soggiorno. Metto a confronto alcuni dati di Ischia e Sorrento: nel 2023 Sorrento aveva 1471 esercizi extralberghieri, l’anno precedente erano 1082 (notevole incremento); B&B e Case Vacanze da 1074 sono passati a 1756 (crescita esponenziale). L’imposta di soggiorno ha dato a Sorrento 7 milioni di euro. Ischia (Dati Diocesi + Federalberghi) registra 321Alberghi per 22.700 posti letto; B&B e Case Vacanze 2.000 per 17.300 posti letto (c’è quasi un bilanciamento di posti letto tra alberghi e strutture alternative). Le forze dell’ordine si concentrano, per i controlli estivi, su alcune zone ritenute maggiormente a rischio (zona S.Pietro e Mandra) ma così facendo, restano nell’oscurità e anonimato B&B prestigiosi in pieno centro (Ischia Ponte, via Vittoria Colonna, Via Alfredo De Luca, Via Luigi Mazzella, via Leonardo Mazzella, S.Ciro ed altre). C’è, in ultima analisi, l’illusione che con trasmissioni televisive, in qualche modo pilotate, come Linea Verde, Ischia venga presentata in tutti i suoi aspetti migliori, sorvolando su aspetti critici e problematici. Insomma, anche grazie alla preparazione e capacità degli intervistati ischitani, offriamo, in tali trasmissioni, un ottimo “camuflage” della nostra isola. Questo ci restituisce “ reputazione”? No, perché si deve poi superare la prova dell’esperienza turistica diretta. E, alla prova del nove della vacanza a Ischia, i nodi vengono al pettine. Fanno riconquistare credibilità e reputazione tutti i passi fatti in direzione di un turismo sostenibile, gioioso, rigenerante nel corpo e nell’anima, in sintonia con ‘ambiente, rispettoso l’uno dell’altro, ospite ed ospitante, e delle reciproche usanze, tradizioni e culture. Fanno progredire nella graduatoria del Tourism Reputation Index tutti quei provvedimenti atti a generare sicurezza sulla strada, sul lavoro, sull’assetto idrogeologico e sismico. Anche piccoli provvedimenti, come possono essere ( per tenerci all’attualità) i semafori del Comune d’Ischia per aiutare i pedoni nell’attraversamento o i minibus turistici del Comune di Lacco Ameno per accompagnare e illustrare ai turisti in percorsi lungo i tesori culturali dell’isola. Non ci sono scorciatoie, gli slogan e gli spot ingannevoli e mistificanti hanno respiro corto. Noi dobbiamo far conoscere quello che effettivamente e storicamente siamo stati, quello che siamo oggi e quello che vogliamo essere in futuro. Ma per fare questo e con efficacia, è necessario prima chiarirci le idee, tra di noi, sul futuro che vogliamo assicurare all’isola.